PH: Libera Balzamo

La musica di Exumano viaggia al di fuori del tempo e dello spazio | Intervista

L’uomo moderno è intrappolato in una stasi temporanea dove la vita di tutti i giorni si trasforma molto spesso in una routine circolare dal quale è difficile uscirne.

Exumano, però si sforza di rompere questo muro di noia e sicurezze, con il suo progetto che trascende dalla realtà in una visione che va oltre i concetti di tempo e spazio.

Il 14 dicembre è uscito il secondo capitolo di ” Sequential  Analog Memory” progetto che racconta le paure, le follie e i fantasmi dell’uomo moderno intrappolato a vagare in un mondo infinito, chiuso però da disuguaglianze sociali ed economiche che ne regolano il suo ruotare.

La musica elettronica diventa uno strumento per entrare in un altra dimensione che ci porta a navigare dentro noi stessi con la speranza di entrare in contatto con la nostra parte più spirituale, ma allo stesso tempo animalesca.

INTERVISTANDO EXUMANO

Com’è cambiata la visione del mondo da analogico a digitale?

Io sono un classe 1993 e di conseguenza come tutti quelli della mia generazione, non siamo nati senza e non siamo nati con ma nel mezzo, la tecnologia si è evoluta ed è cresciuta di pari passo con noi, passando dalle lettere alle mail, dalle cabine telefoniche a Whatsapp, dal conoscersi dal vivo a Instagram. 

Forse è per questo motivo che più di tutti sentiamo il peso di un rapporto alquanto bizzarro, che delle volte può essere positivo e altre invece no, poiché in fin dei conti, anche se la tecnologia ci semplifica un sacco di cose, dall’altro ci priva della nostra umanità. 

Ma ormai siamo ad un punto di non ritorno e credo che la soluzione più democratica sia quella di saper far convivere entrambi i mondi con intelligenza, riuscendo ad esempio a trovare dei momenti della giornata da dedicare ad attività passami il termine “full analog” come la lettura cartacea, la pratica di uno strumento o l’attività fisica senza l’utilizzo di determinate diavolerie, se ci pensiamo al giorno d’oggi questi momenti risultano davvero salutari e meditativi.  

D’altro canto è ovvio che la tecnologia abbia rotto determinate barriere e reso il mondo un posto non migliore ma più semplice e istantaneo, ma anche un mondo in cui tutti si guardano e si controllano annullandosi in un anonimato globale.

Il futuro ti fa paura ma credi nella tecnologia?

Purtroppo il futuro è nelle mani dell’uomo e, salvo finali apocalittici in cui gli algoritmi passeranno dal ruolo di oracolo a sovrano (finale come spiegato nel saggio “Homo Deus” di Yuval Noah Harari non molto lontano dalla fantascienza), se Elon Musk dice che preferirebbe spendere i suoi soldi su Marte piuttosto che aiutare le persone sulla Terra, non ci resta molto in cui credere. 

La memoria è un artificio dell’essere umano?

Ciò che ha reso l’essere umano l’animale più potente della terra è la sua capacità di raccontare storie, ciò che infatti differenzia l’uomo da tutti gli altri animali è la sua abilità di immaginare cose che non esistono, realtà intersoggettive. 

Denaro, dei, nazioni e società per azioni sono tutte astrazioni che esistono solamente nella nostra testa e sono lo specchio di un mondo apparente, schiavizzato dalla burocrazia e dal consumismo, dunque puoi dedurre la mia risposta…

PH: Libera Balzamo

Ti piacerebbe avere la possibilità di premere il tasto riavvio e, solo per una volta, ricominciare la tua vita dal momento della tua nascita?

Cambierebbe qualcosa o dopo anni ti ritroveresti nel preciso istante in cui sei ora?

Forse si o forse no, sicuramente eviterei determinate situazioni passate ma al tempo stesso tutto ciò che ho vissuto mi ha portato ad essere quello che sono (non so se sia un bene o un male) e a fare quello che faccio, dunque non riuscirei ad immaginare un universo parallelo senza musica, significherebbe vivere la vita di un altro.

Però a volte ci penso e più che altro mi chiedo come sarebbe. 

“Eterno Altrove” rappresenta un luogo fisico o uno stato d’animo?

Come diceva Nietzsche “Inesaurito e non scoperto è ancora l’uomo e la terra dell’uomo”, ecco per me “Eterno Altrove” rappresenta lo stato d’animo in cui ogni persona dovrebbe vivere, un viaggio alla continua ricerca della propria autentica voce. 

Hai mai avuto la sensazione dì sentirti estraneo, fuori da ogni logica della nostra società?

Credo che sia una condizione comune a chiunque faccia musica o arte in tal senso, soprattutto in Italia dove queste categorie sono totalmente lasciate al proprio destino. Ma è anche vero che se non mi sentissi estraniato non farei musica perché è proprio questa sensazione a fare da forza motrice alla mia creatività, il senso di solitudine, di smarrimento e di fuga da ogni controllo sociale. Il problema se mai si verificherà, sarà affrontare la situazione dalla parte opposta. 

La felicità non avrà mai la formula di un algoritmo?

La felicità è una scarica di dopamina e i social sono studiati e perfezionati ogni giorno per fornirci la giusta dose giornaliera e andare avanti. Quindi se vogliamo indossare un visore ottico e fare un giro nel metaverso la formula è già pronta per l’uso. 

Ma divagazioni a parte credo che la felicità sia un concetto astratto e anche se l’uomo ne ha fatto un diritto e mercificato il suo valore, che senso avrebbe se la realtà che ci circonda fosse tutto un “vissero felici e contenti?”.  

Che poi le due parole non sono neanche sinonimi, che essere contento ed essere felice sono due cose molto diverse e di conseguenza per me la felicità non è non avere problemi, non fare fatica, ma un fare, un produrre, un dare. 

Le tue produzioni a quale artista italiano potrebbero adattarsi meglio per il suo modo di usare le parole?

Sicuramente l’artista italiano che più di tutti ha scombussolato le mie influenze è Iosonouncane e di conseguenza, dato che è tra le mie fonti di ispirazione, forse il suo modo di cantare utilizzando la voce come strumento musicale e non come mezzo per veicolare un messaggio si concilierebbe bene con le mie produzioni, ma questo mi sembra più un mio delirio da sbronza dato che ciò che fa lui è inarrivabile e più che altro morirei dalla voglia di assistere ad una sua sessione in studio.