Cambiare non è un processo semplice e Kayla Trillgore lo sa bene, lei che è andata “Lontan999” per conoscersi più da vicino.
C’è tanto sperimentalismo nel percorso musicale di Kayla, che spazia dall’electro, passa per il metal, fino al gothic dalle sfumature dark. Il comune denominatore è un’atmosfera cupa con sonorità portate all’estremo, spremute per far uscire il sentimento come è giusto che sia. Violento e scomposto.
Modificarsi significa accettare il dinamismo, muoversi continuamente e accogliere le pieghe che prendiamo noi e il mondo intorno a noi.
Abbiamo parlato con Kayla Trillgore di cambiamento, di crescita personale e di tutte le fasi attraverso le quali si deve passare per arrivare ad essere chi siamo, compresa l’evasione, accettando che a volte è necessario correre “Lontan999” per trovarsi.
Esatto, ho voluto rappresentare un momento di cambiamento ed esplosione nel mondo che non stava ancora arrivando. Io mi sentivo pronta ma non lo ero, la metamorfosi non era completa.
LONTAN999 è nata in modo molto spontaneo durante una fase di Luna Piena, sia nella sua produzione che nella scrittura, che sono andate di pari passo. Evidentemente era necessario, un anno dopo mi ha portata qui e di metamorfosi ce ne sono state tante.
Lo faccio sempre da me, ma anche grazie agli altri. Cerco e creo quelle situazioni che mi permettono di non restare ferma, sia sul piano fisico ma anche dell’identità. Credo che bisogna crearsi la propria realtà e il proprio spazio in cui poter evolvere. Abbiamo un potere immenso.
Il sogno in cui ho incontrato il cavallo bianco, quello che ho deciso di inserire anche nel video.
È stato un sogno lucido involontario che ha segnato un cambiamento enorme nella mia vita, ho provato un’emozione inspiegabile e da quando mi sono svegliata è stato tutto diverso, in positivo.
Credo di aver semplicemente accolto con serenità chi sono e quindi aver compreso dove andare.
Ho avuto un passato molto complesso con il mondo della musica e la mia identità al suo interno, ho dovuto sbattere contro diversi angoli (tutti miei) per ritrovarmi nella posizione di potermi esprimere senza timore.
Ho compreso il mio vero obiettivo forse, mi sono ricordata perché faccio quello che faccio.
Il video è composto da 4 stadi differenti e racconta la mia metamorfosi attraverso diversi archetipi, il più importante è il cavallo. Avevo in mente un mondo ben preciso e lavorando con Yoniro e Antonio Cofano abbiamo cercato di esprimerlo e portare chi guarda nella mia dimensione.
Nei visual mi rappresento inizialmente come una statua che fa emergere il suo essere fatta di carne, tremori e sudore. Poi il contatto con il cavallo, entrambi imbrigliati e liberi di correre solo nei limiti stabiliti. Infine la ribellione, la catarsi, l’esplosione e la metamorfosi.
Non abbiate paura di sbagliare, di correre e di sporcarvi, non cercate conferma nelle aspettative degli altri. Esplodete, esplorate, fermatevi quando ne avete bisogno ma non smettete mai di guardare e pensare lontano. È lì che vi ritroverete.
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