Di Filippo Micalizzi
Da un certo punto di vista la nostra intera vita è fatta di conseguenze. Dall’effetto che ha ciò che mangiamo sulla nostra salute, fino a quello delle persone che ci circondano sul nostro umore, possiamo dire che persino noi stessi siamo le conseguenze dell’amore di qualcuno.
Ciliari alle conseguenze della vita ha sempre risposto con ironia, trasformando anche i peggiori momenti in un’occasione per riderci su. Tragicomica e romantica, la sua musica ha la straordinaria capacità di convincerti che, per quanto possa essere a volte folle e straziante, non possiamo fare a meno di continuare a credere nell’amore.
In questo nuovo Indie Talks, dell’amore e delle sue conseguenze abbiamo deciso di parlarne direttamente con lui.
Credo che Woody Allen abbia già risposto perfettamente a questa domanda nel monologo finale del film “Io e Annie” e quindi mi permetto di rispondere utilizzando le sue parole:
“E io pensai a quella vecchia barzelletta, sapete, quella dove un tizio va da uno psichiatra e dice: “Dottore, mio fratello è pazzo: crede di essere una gallina”. E il dottore gli chiede: “Perché non lo interna?”, e quello risponde: “E poi le uova chi me le fa?”. Credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti: e cioè che sono assolutamente irrazionali, e pazzi, e assurdi… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova”.
Sono cresciuto con le loro canzoni e in un certo senso l’amore me l’hanno spiegato proprio loro. Intere generazioni si sono innamorate con le canzoni di questi grandi autori e io faccio parte di quelle persone. Le loro canzoni le ascolto continuamente e non mi hanno mai stancato (e come mai potrebbero?), e sono quelle che dedicherei alla persona che amo.
Ormai fanno parte di me, in maniera naturale, e non potrei mai farne a meno.
Continuamente, anzi credo sia proprio il mio modo di affrontare la vita. Alla fine ho imparato a prenderla con filosofia e a ridere dei miei disagi, anche perché ammetto che alcune situazioni, a ripensarci, sono state davvero una grande commedia e devo dire che sono una calamita per le situazioni di disagio. Non chiedetemi perché, sto cercando di capirlo da una vita.
Ho vissuto delle situazioni assurde che mi hanno davvero cambiato e che sono state difficili da superare, ma so che fanno parte della vita, che anche questo è vivere e alla fine mi hanno anche aiutato a crescere, quindi direi che va bene così.
Non si può negare che sia stato un periodo complesso, se non disastroso. Ma in questo periodo sono riuscito a scrivere molto, a concentrarmi sulla musica e a mettere delle basi per un nuovo futuro, riuscendo in qualche modo a non impazzire. Sono cambiate tante cose e non so come andrà, ma questa situazione mi ha dato anche una spinta in più per non sprecare neanche un secondo della mia vita.
“Maledetto Amore” è solo l’inizio di un nuovo percorso dopo i due Ep usciti l’anno scorso, quindi non vedo l’ora di pubblicare quello che ho combinato in questo periodo.
Ammetto che mi prudono le mani e vorrei pubblicare un singolo a settimana, ma il lavoro dietro ogni brano è tanto e credo che sia importante dargli la giusta attenzione.
Quindi ci vediamo presto con musica nuova, ma per ora godiamoci “Maledetto Amore” che spacca!
Daje.
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