New Indie Italia Music Week #157

New Indie Italia Music Week #157

La chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi, uccelli che volano a stento malati di morte. Il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte.  Il falso progresso ha voluto provare una bomba poi pioggia che toglie la sete alla terra che è viva. Invece le porta la morte perché è radioattiva. Eppure il vento soffia ancora. Spruzza l’acqua alle navi sulla prora E sussurra canzoni tra le foglie. Bacia i fiori e non li coglie.  (Eppure soffia – Pierangelo Bertoli)

Forse non meritiamo le canzoni del vento, o meglio, potremmo fare di tutto per iniziare a meritarle. Nel frattempo, diamo un suono ai sentimenti che ci sfiorano la pelle, ascoltando le migliori uscite della settimana scelte e recensite dalla redazione di Indie Italia Magazine!

Santa subito

A volte le relazioni sono come un cane che si morde la coda, come una condanna a cui dover scappare, perché poi ti trovi a considerarti santa perché l’altro ti fa “le recite dell’asilo nido”, ti porta “a fondo” e tu non hai più la pazienza. Non una ballad malinconica, che non sarebbe stata d’impatto in un’estate in cui i tormentoni sono un mantra, ma una presa in giro ironica che non annoia e ci diverte.
Lo fanno insieme due delle artiste più forti della scena: chiamamifaro e Asteria. Due mondi che si incrociano in un bel pezzo estivo, divertente e giustamente ritmato, aiutato nella produzione anche da Riccardo Zanotti dei Pinguini. La pazienza, in fondo, è una dote per pochi e verrebbe da dirlo in coro: fateci santi subito, noi che dobbiamo sopportare.

(Lorenzo Ottanelli)

chiamamifaro, Asteria: 8

Adriatico

Colombre e Chiello non sono mai stati così vicini. A pensare da dove sono partiti sembra un regalo mistico, un po’ come l’Adriatico, che ci fa galleggiare “sulle sue onde ancora”. In una canzone che è un elogio all’amicizia, alla spensieratezza, all’idea di realizzare finalmente qualcosa insieme, il mare è il protagonista assoluto, come ci aveva già detto Colombre all’interno del suo “Realismo magico in Adriatico”. È quasi come il fiume Lete, che ti fa dimenticare il passato, che ti trascina nella voglia di staccare, di non pensare alle innumerevoli preoccupazioni.
Due mondi che si uniscono, come già avevamo sentito in “Cuore tra le stelle” e che oggi cantano insieme un brano per la prima volta. È un’alchimia speciale, in una hit estiva che sa di salsedine e di autostrade deserte, di onde sul mare, di Adriatico.

(Lorenzo Ottanelli)

Colombre, Chiello: 8,5

Ragazza indie

Qualcuno ha definito pop malinconico lo stile di Leonardo Zaccaria. E come dargli torto? Questa volta l’estate dell’artista ci trascina in un rapporto con una ragazza con cui “fare l’alba è uno strano gioco”. Uno strano gioco di incastri e di metafore, tra l’armadio “in cui affoghiamo” e la giacca di suo padre che indossa e che quando si apre “sembra il mare”. Se ne va via anche la nostalgia, come le “fragole che butti via”. E se poi si innamora, lo sai il perché? Perché “sei una ragazza indie”.
Il riff iniziale della canzone è già un ritmo anni Settanta, che è proprio adatto al pop malinconico di un’artista che canta la spensieratezza e l’amore, divertendosi, ironizzando sui cliché. È un Leonardo Zaccaria vero, che ci racconta la sua essenza, in un’estate diversa.

(Lorenzo Ottanelli)

Leonardo Zaccaria: 7,5

La tua ragazza

“Non dirmi che tuffarsi basta a respirare anche sott’acqua”
Svegliaginevra ci presenta “La tua ragazza”, un brano fresco, profondamente estivo, che ci fa credere di nuovo all’amore, quello che ci distacca dalla realtà e ci trasporta al largo e all’improvviso siamo in mare aperto sopra una barca. Nel mese del pride Svegliaginevra ci presenta un amore LGBTQ+ che ci fa sognare e ci ricorda che le cose accadono proprio quando meno ce lo aspettiamo, partono da un like e possono trasformarsi in una delle storie più belle che abbiamo mai vissuto. Spesso la paura di lasciarci andare e di fare quel tuffo nel vuoto dell’ignoto ci blocca, ma è sempre meglio provare e lasciarsi trascinare dalle onde della vita, invece di rimanere sempre a bordo piscina, guardando gli altri nuotare insieme ed allontanarsi sempre di più da noi.

(Margherita Ciandrini)

Svegliaginevra: 8,5

Un cinema

Il dream pop di Masamasa ci trasporta all’interno di un film con “Un cinema”, che attraverso vibes anni ’60 ci fa perdere all’interno della nostalgia degli anni passati conducendoci verso un pericoloso burrone di sogni infranti e addii. Una storia d’amore di altri tempi, una coppia abbracciata in macchina all’interno di un drive-in che guarda la propria vita proiettata su uno schermo, e quando si accendono le luci ed è ora di tornare, la macchina scivola veloce per le vie della città ed inizia questo viaggio attraverso i ricordi. “Ma cosa stai dicendo, hai nostalgia di adesso, mi perdo mentre lentamente vai”, Masamasa guarda impotente quella figura allontanarsi, e sa perfettamente che non la rivedrà mai più, ma è stato bello respirare la stessa aria anche solo per un momento, “ah, ah, bellissimo”.

(Margherita Ciandrini)

Masamasa: 8,5

Fulmini

A pochi mesi di distanza dal suo primo EP “SERENATA ICEBERG” che per tutto il mese di Aprile ha portato in giro nelle principali città italiane con il “Molecole Tour”, la cantautrice torna con un brano che parla di distanze che sembrano incolmabili e sembrano dettare il “meteo sentimentale” di un’estate intera: “forse siamo così lontani che se qui ci sono i fulmini, da te c’è il sole”. Vibrazioni malinconiche per tempeste d’amore.

Lucrezia: 7

NON LA VEDO BENE

I Management si uniscono a Lo Stato Sociale per “Non la vedo bene”, un excursus sulla vita ripetitiva di tutti i giorni, che ci fa sognare l’evasione, ma alla fine non riusciamo mai a ribellarci dal nostro percorso prestabilito e ci troviamo ad alzare gli occhi al cielo pensando “Dio, che voglia”.
“Amore questo vuoto non lo senti, la noia fa più male dei sentimenti”, cerchiamo dei complici all’interno della nostra vita con il pilota automatico, qualcuno che possa difenderci dai nostri pensieri ossessivi e dalle nostre innumerevoli paranoie, qualcuno che ci dica che andrà tutto bene e che riusciremo a superare ogni momento di down, ma spesso la voglia di mollare tutto, di partire e non tornare più è troppo forte…ma alla fine ci ritroviamo sempre sul divano, con una birra in mano a pensare “ma che voglia che ho”.

(Margherita Ciandrini)

Management, Lo Stato Sociale: 8,5

INTRO (Album)

“INTRO” è l’ep d’esordio di LAURYYN, talento rivelazione del Nu Soul e R&B italiano.

Da sempre attratta dalle sonorità Hip Hop, Soul, R&B ed elettroniche internazionali, Lauryyn fa una sintesi dei suoi ascolti e delle sue esperienze in cerca di una sua linea espressiva autentica, per la prima volta in lingua italiana. La scrittura dei testi è un’analisi introspettiva per la comprensione dei processi emotivi e della loro esorcizzazione. Il profilo autobiografico è un pretesto per esprimere universalmente la realtà della sua generazione.

L’EP è composto da 6 brani originali realizzati insieme al polistrumentista Filippo Bubbico che ha prodotto e suonato l’intero lavoro. L’arpa nella traccia conclusiva “Stanotte” è suonata da Alessandra Targa. Il testo del brano “Limbo” è scritto e interpretato insieme ad Altea (Thru collected).

Lauryyn: 8

Vieni Fuori

“Vieni Fuori”, è il nuovo singolo della band emopunk Monteluna, una cavalcata sgolata e dal ritmo serratissimo da cui trasuda il caldo secco delle macchinate di amici verso il mare.

Quella sensazione leggera di un’estate che arriva all’improvviso senza chiedere il permesso: brevi ma intensi momenti di serenità lontani dalla frenesia di un mondo che non si prende mai il lusso di fermarsi. Un invito ad aprirsi, un invito a uscire dalla monotonia, un invito a prendersi un momento per sé e a farlo nel modo più leggero e naturale possibile. “Vieni Fuori” è un brano punk estivo nella misura in cui propone all’ascoltatore di sbottonarsi e rallentare dal ritmo caotico della città. Un singolo da spiaggia venato di quella malinconia che si prova solo quando si dovrebbe stare davvero bene. La malinconia del primo giorno di vacanze, in cui si accetta che l’anno è andato come è andato, o forse quella dell’ultimo giorno, dove si intravede già il ritorno alla monotonia della vita vera. Una malinconia che ritorna nella scena ingiallita dell’artwork: una foto d’epoca risalente a metà anni ‘90.

Una fotografia come le istantanee delineate dal testo, immagini che si susseguono rapide su chitarre ruvide ma leggere e ancora più veloci. Si tratta di un brano profondamente punk rock con influenze midwest emo, che scivola via rimanendo fresco e immediato. Verso la conclusione del brano abbiamo un falso finale, il ritmo rallenta e sembra fermarsi per poi ritornare alla velocità sostenuta dando un ultimo colpo di coda per poi rifiatare esausto.

Monteluna: 7.5

Mitologici

G Pillola con la magica produzione di Blue Jeans descrive un viaggio attraverso le strade di Torino, descrivendo non l’architettura o il paesaggio, ma le persone che camminano, senza farsi troppi problemi su chi sono o su come sono vestiti.

Siamo figli del nostro tempo, ma schiavi delle mode. Il vero stile però ce l’ha solamente chi sceglie l’abito più adatto per il proprio mood.

E chissà, tra giacche di jeans, stivali e borchie potrebbe scoppiare anche l’amore con chi è estremamente diverso da noi. Sarà poi divertente ascoltare le litigate della buonanotte, o immaginarsi il romanticismo che divampa su un divano da tenere pulito e ordinato.

(Nicolò Granone)

G Pillola: 7,5

Off

“Off” è il nuovo singolo di Miriam Fornari, una lunga suite dal retrogusto jazz dedicata allo scarto fra un sentimento e la descrizione di esso. Un viaggio onirico alla ricerca della forma di espressione perfetta per la propria sensibilità.

Il brano parla di definizioni e di parole, e di quanto esse siano indispensabili a noi per vivere ma allo stesso tempo come questa necessità di comunicare nel modo più concreto e sincero possibile sia anche un limite e una prigione. Siamo costretti per cultura e società a dover trovare una corretta definizione e classificazione per tutto ma spesso molti concetti, sentimenti o sensazioni sono praticamente impossibili da esprimere pienamente. Miriam abbandona ogni didascalità per un testo evocativo che tenta di scardinare questo difetto di forma attraverso immagini sognanti e simboliche. Un modo personale per sintetizzare questo desiderio verso una forma di comunicazione intima e perfetta che forse in realtà non esiste realmente.

Nei 7 minuti del brano si alternano varie fasi in cui il piano, qui protagonista assoluto insieme alla voce, dopo un’introduzione arpeggiata e un assolo dallo spirito jazz lascia lentamente spazio al resto dell’ensemble. La seconda metà del lavoro è composto da un lento crescendo che muta verso sonorità più rock per poi esplodere in modo astratto mostrando l’anima più free del progetto. La conclusione ritorna sull’arpeggio iniziale del brano mentre una batteria rintocca gli ultimi battiti verso la fine della composizione.

Miriam Fornari: 8.5

Ragazza Fatality

Nuovo nome ma stessa vocazione artistica, stiamo parlando di SELENIO, il nuovo progetto di Ciro Zerella, che stavolta ci fa immergere in un mondo tra il fantasy e quello dei fumetti. Sì, perché in “Ragazza Fatality” SELENIO immagina come potrebbe andare a finire un ipotetico incontro con una Lara Croft o una Wonder Woman. Paura o agitazione? Tutto è condensato nel suo nuovo singolo dalle vibe anni Ottanta.

(Ilaria Rapa)

SELENIO: 8

Holding On To You

Francesca Monte presenta il suo nuovo singolo, in featuring con il produttore Kevan: un pezzo dalle sonorità pop più vecchio stampo che promette di tenerti stretto fin dal suo titolo, “Holding on to you”. Romantico e leggero, questo nuovo singolo dalle sonorità elettroniche vuole sottolineare quanto sia importante amare, più di qualsiasi altra cosa e anche quando ci viene difficile, quando avremmo diverse ragioni per non farlo. È bello sapere che qualcuno ti tiene le mani qualsiasi cosa succeda.

(Benedetta Fedel)

Francesca Monte, Kevan: 7,5

I Dolori del Giovane Walter (Album)

È omonimo il primo album della band cilentana I Dolori del Giovane Walter e questo non può quindi suggerirci la tematica di fondo di questo nuovo lavoro. Non è autoriferito, lo definirei più autobiografico, eppure “I Dolori del Giovane Walter”, l’album, riesce ad essere sia particolare che universale. Come? Quando tutto gira intorno all’amore che sia verso una persona cara, verso se stessi o anche semplicemente nei confronti della natura. Questo disco dunque non può che essere dedicato all’unico vero motore di tutto il mondo.

(Ilaria Rapa)

I Dolori del Giovane Walter: 8

Delusa

“DELUSA” è il singolo d’esordio di Arya. La sua scrittura di Arya colpisce già dal debutto per l’efficacia delle intuizioni melodiche e la freschezza dei testi, l’artista si muove con grande naturalezza nelle diverse sfumature del linguaggio pop. La voce calda e dolce della cantautrice torinese (di origini pugliesi) avvolge l’ascoltatore e lo accompagna tra i ricordi, così amari che consumano, la nostalgia e la mancanza di una relazione che è cambiata per sempre dopo una delusione:

“Un ricordo, il più bello che ti viene in mente, seguito da un altro e un altro ancora. una storia così intensa che riesci a ricordare solo i dettagli più belli, poi capita di pensarci sul serio e dici cavolo, eri tu il mio lieto fine, cos’è successo? La vita, i gesti, gli sguardi e le tue mani, che da quando mi hai delusa, non sono più le mie.”

In “DELUSA”, Arya dimostra da subito una grande maturità artistica e la capacità di elevare le sue verità, i pensieri che le affollano la mente, la visione ed esperienza con l’amore a una dimensione universale e facilmente condivisibile, grazie alla immediatezza della sua penna.

Arya: 7

Psychod!Ck

Domiziana combatte le d***head a botte di un sognante pop funk anni ’80. “Psychod!Ck” è un’ironica e provocatoria dedica contro le stringenti regole della società, perché siamo stufi di qualcuno che ha sempre da spiegarci chi dovremmo essere senza mai ascoltare chi siamo davvero. La cantautrice queer italiana con headquarter londinese ha definito questo suo singolo – che anticipa un progetto in uscita a settembre – come un “paradoxical vehicle”, perché, benché sembri paradossale parlare di qualcosa di così serio su una base spensierata che ti rende impossibile non ballare, forse in realtà è un modo efficace per lasciare impresso il messaggio.

(Benedetta Fedel)

Domiziana: 8,5

ComeTe

Sajittario scrive “ComeTe” una canzone d’amore diversa dalle altre perché si concentra sui giusti abbinamenti, su tutte quelle cose che si fanno, ma soprattutto si è, durante una relazione.

Purtroppo il cuore non conosce ragione, e anche quando tutto sembra funzionare alla perfezione, potrebbe arrivare il fatidico momento dell’addio.

Se una relazione finisce poi rimangono solamente i ricordi a fare compagnia durante nuovi momenti di solitudini, ai quali è molto difficile abituarsi, specialmente se creano un vuoto che invece di diminuire, cresce giorno dopo giorno.

La malinconia di Sajittario racconta la tristezza delle promesse non mantenute, descrivendo momenti che sembravano eterni solo all’apparenza.

(Nicolò Granone)

Sajittario: 8

Condizionale (ep)

Belfiore ci presenta “Condizionale”, il suo primo ep che sa racchiudere in una manciata di minuti il bello e il brutto di essere vivi. Lo stato di equilibrio precario, tutte le “lacrime in pista da ballo” che abbiamo versato. La giovane cantautrice dà al suo primo progetto il titolo del tempo verbale dell’ipotesi, dei diversi scenari, dell’incertezza, per antonomasia. Che poi è anche la condizione – necessaria, poetica, insopportabile – in cui ci si trova tutti ogni secondo. È che “Condizionale” te lo fa vivere con il sorriso di chi sa bene che per ogni dolore subito c’è sempre un sole che sorge. E viceversa.

(Benedetta Fedel)

Belfiore: 9

BOLLICINE

Bravo, Bravissimo ed Erman danno ufficialmente il via all’estate con nuovo spensieratissimo singolo urban dalle sonorità pop soul. Ci parlano di un amore complesso, fatto di tira e molla, ma raccontato con la stessa leggerezza delle “BOLLICINE” dell’acqua frizzante che beviamo in un giorno d’afa e con l’ironia di chi sa bene che tanto, alla fine, bene o male tutto si sistema. “BOLLICINE” è quella canzone che ti viene voglia ascoltare in macchina a tutto volume, con il finestrino abbassato, gli occhiali da sole e il sorrisetto di chi sa bene di cosa stanno parlando i due cantanti.

(Benedetta Fedel)

Bravo, bravissimo, Erman: 8

PomeGrigio

PomeGrigio è la musica e il testo di chi non riesce a trovare il coraggio di uscire ad affrontare la vita, quella vita che sembra così difficile per qualcuno e così facile per tanti. SVD racconta la difficoltà dello stare in bilico tra la voglia di uscire e il desiderio di nascondersi, di tutte quelle volte in cui ci si sente a proprio agio solo nella propria quotidianità, nel “non sociale”.

La scrittura diretta punta al cuore dell’ascoltatore, come un abbraccio rassicurante, perché anche se il mondo risulta spaventoso a volte siamo a noi a limitarci, ad avere paura di trovare il coraggio di uscire. Il suo è un invito a provare ad affrontare ciò che ci spaventa.

SVD: 7

Catania

La distanza provoca dolore anche se abbiamo la fortuna di essere in un posto bellissimo, con un panorama vista mare.

Certi problemi vivono dentro di noi, rimangono aggrappati e non ci lasciano stare nemmeno in vacanza, anche se ci sono i presupposti per stare bene, ci sarà sempre qualcosa che non va come vorremmo.

Per sigarettewest “Catania” diventa il luogo perfetto per riscoprire le proprie insicurezze, ripensando a momenti che ora fanno solo male, ballando sulle onde del mare, non riuscendo a far affogare tutte quelle scuse, che all’apparenza, sembrano essere un ancora di salvezza alla quale stringersi forte per sopravvivere a tutto il nostro dolore.

(Nicolò Granone)

Sigarettewest: 8,5

Anima

Dentro ognuno di noi esiste una forma di energia che ci fa sentire vivi, solo che non è sempre facile riuscire ad ascoltare e raccontare la nostra anima.

Ciarcia, in un percorso di pace interiore, inizia un dialogo con se stesso, libero da inganni e menzogne, andando alla ricerca di origini e futuro.

“Anima”,  il suo nuovo brano, è un dialogo finalizzato alla comprensione e compassione. Per riuscire a stare meglio è fondamentale capire chi vive dentro di noi, qual è la nostra essenza, arrivando a immedesimarci totalmente nel nostro io interiore.

Sicuramente questo processo ha bisogno di tempo e costanza, la musica però ci dimostra ancora una volta come note e sentimenti riescano a creare sempre nuove visioni.

(Nicolò Granone)

Ciarcia: 7

Hey Noi

“Hey tu, bella o brutta, mangi troppo, mangi frutta”, leggendo l’incipit di “Hey Noi” dei Ros si può intuire la direzione giocosa del brano.

I Ros si spogliano del lato punk, abbandonano l’effetto garage, per tuffarsi nel mondo della prima Avril Lavigne, quella degli skateboard, dei jeans strappati e Converse.

Camilla, la frontman dei Ros, nell’ultimo anno è diventata chitarrista nei live di Rosa Chemical e DJ al Rocket di Milano. Questo eclettismo musicale si riversa completamente nel nuovo brano, dove la sua vocalità è più languida/giocosa rispetto al suono graffiato/punk dei  brani passati.

L’effetto finale è divisivo. 

Se sei un millennial sembra un brano simil Disney Channel, con assonanze con “Camp Rock” o “Hannah Montana”

Se sei un Gen Z invece, si inserisce genuinamente in questo fiume di colorfluo Popunk, riportato in auge da La Sad e  Naska.

(Giuseppe Gualtieri)

Ros: 8

Futuro Stupendo

Il futuro stupendo creato da Zic all’interno della sua testa ci dona la speranza di cui avevamo più bisogno.
Il suo ultimo singolo è una perfetta ballad in cui le parole si mischiano alla musica creando, non un vero e proprio romanticismo, ma una valvola di sfogo per esorcizzare i momenti più dolorosi. Le parole sincere con cui si aggrappa alla luce più tenue dimostrano quanto serva credere in qualcosa per non abbandonarsi al dolore.

(Filippo Micalizzi)

Zic: 8

Fogli di carta

In questo nuovo brano prodotto insieme a Generic Animal, Gli Occhi Degli Altri ci trattengono all’interno di un limbo tra la più assoluta leggerezza di un foglio di carta sospinto dal vento, e la desolazione di chi vaga senza una meta sperando di potersi prima o poi fermare. Questo dualismo, che crea un senso di estraneazione tra pace e inadeguatezza, viene ancor più accentuato dalla musica, che inizia spensierata fino ad interrompersi ed aprire la strada al suono graffiante di una chitarra distorta.

Quando si al centro della vita, tanto vale seguire la corrente e lasciarsi trasportare via come fogli di carta, tanto prima o poi il vento si calmerà.

(Filippo Micalizzi)

Gli Occhi Degli Altri: 8