New Indie Italia Music Week #158

Tu mi chiami mentre io ti chiamo. Risultato? Alle nostre linee sono sempre occupate. E allora io prendo il treno e vengo da te, sotto al tuo balcone lanciando bolle di sapone per cantarti la disco paradise che ho composto per te, per ballarci su tutta l’estate.

E tu, hai già trovato la colonna sonora della tua estate?

Sei ancora in tempo, pescala dal nuovo numero di New Indie Italia Music Week: le migliori uscite della settimana recensite dalla redazione!

Surreale

Non ci sono certezze, quando si è soli e nulla ci sembra reale o possibile. La monotonia della routine ci spezza le gambe, mentre i nostri sogni sono altri e la vita ci trascina spesso in un mondo sbagliato, che non riusciamo a farci piacere perché distante da noi. Ci sono fantasmi, nel fumo, e nessuno ci crede, delle parole degli altri non sappiamo “bene che farci”.
Per parlare di questa alienazione e di questa distanza, “tra una vita sull’attenti/e chilometri di strade/
dei tuoi sogni ad occhi aperti” Golden Years incontra Franco 126 e Nayt, che arricchisce il testo con una strofa bellissima. Lo fanno su un beat scanzonato, che fa da ossimoro col testo. Un brano estivo, che non è un facile tormentone, ma un brano onesto, per tre fuoriclasse che ci cibano di Urban.

(Lorenzo Ottanelli)

Golden Years, Franco 126, Nayt: 8,5

havana

È proprio arrivata l’estate e la musica gipsy nell’aria magari sulle spiagge dell’Havana. Sound danzereccio e super movimentato per il nuovo singolo di nube, che seppure lo ascoltiamo in questa nuova versione più estiva e diversa dal solito, riesce comunque a mantenere integra la sua identità, sempre molto sognante e che ci porta, canzone dopo canzone, sempre in un film diverso.
(Ilaria Rapa)

Nube :7,5

Cadono Pietre Dal Cielo

Che cosa succederebbe se ad un tratto cadessero pietre dal cielo? Non è un immaginario apocalittico, o quasi, ma è la nuova canzone di Adriano, fuori in queste calde uscite estive. Un singolo questo però che balla e fa ballare per dimenticare, più che per divertirsi in maniera fine a se stessa. Un brano che mette insieme la particolarità del funky e la leggerezza del pop per creare un connubio perfetto che ci permetta di scordare chi ci ha fatto soffrire e di abbracciare sentimenti e orizzonti nuovi.

(Ilaria Rapa)

ADRIANO: 8

Nati selvaggi (skit)

Un brano che nasce da un’improvvisazione, un freestyle in cui si mescolano parole, batterie e chitarre sullo sfondo di un viaggio in van. Pieno stile Barkee Bay.
Prodotta e registrata con mezzi di fortuna on the road ma nulla influisce sulla resa del pezzo, un regalo che arriva all’inizio dell’estate, da ascoltare al massimo volume con i finestrini abbassati.

“Nati selvaggi” è lo specchio dell’anima dei ragazzi della baia, che portano la loro musica in giro e nella natura, dormendo in tenda e cantando sui palchi.
Un minuto e mezzo di energia, freschezza e vento dalla baia.

(Sara Pederzoli)

Barkee Bay: 8,5

e sono felice (EP)

Primo EP della cantautrice napoletana, che non smette di viaggiare e segna le sue coordinate proprio con “e sono felice”.
Un vero e proprio diario di viaggio, che racchiude pensieri e consapevolezze di Vale LP che cresce e matura brano dopo brano.
Un viaggio non solo nei generi e nelle identità musicali, ma anche, e soprattutto, in noi stessi, per essere veri e in pace con l’io, le passione e i lavori.

Nell’EP oltre che i 4 brani già editi e ascoltati, si vanno ad aggiungere i due inediti “Nessuno Scopo” e “Cosa mi fai?” feat. Villabanks. Un’avventura che non finirà mai e anzi è solo all’inizio.

(Sara Pederzoli)

Vale LP: 8

Cose che si dicono

Un riff di chitarra ci porta nel bicchiere di whiskey di Claudym, nella procrastinazione di tutti noi. Tra buone intenzioni impossibili, come mantenere promesse o costringersi ad andare in palestra, la quotidianità viene presa a calci e distrutta ironicamente. Perché è facile farsi prendere dalla fatica, ma anche dalla voglia di fare quello che ci pare. E se non ti va bene “peccato che hai incontrato me”.

La produzione di okgiorgio mette a suo agio una canzone che è tutto il contrario di “un disco rotto”. Una canzone sulla procrastinazione, che è in continuità con Joanne e con Bugia, le sue ultime prima di questa. C’è che Claudym, tra i suoni degli strumenti, suona molto fresh.
(Lorenzo Ottanelli)

Claudym: 7,5

Guai

Il ricordo del partner è come una canzone di Spotify, che ti entra in testa e che non smetti mai di voler ascoltare. È qualcosa a cui non puoi proprio fare a meno, sono notti insonni, a girovagare, perché pensi a lei, ma lei non c’è. Tra immagini topiche, dove il respiro sulla faccia e le farfalle nella pancia sono ricordi impossibili da dimenticare. Anche se ormai lei se ne è andata.
FIAT131 ci racconta quella sensazione di smarrimento quando una storia finisce, la mancanza dell’altro e la solitudine. È una situazione a cui è complesso riabituarsi perché quell’assenza sembra incolmabile. Un po’ come le canzoni di alcune playlist di Spotify, che ascolti per ore e che non vanno più via dalla testa.

(Lorenzo Ottanelli)

FIAT131: 7,5

Andiamo al mare

Solitamente quando arriva il periodo delle vacanze il mondo prova a mettersi in pausa, a tapparsi le orecchie e chiudere gli occhi, facendo sparire ogni voglia di pensare a tutti i problemi.
Fare finta di niente però non è la soluzione ideale ed ecco perché gli Alan, provocano e si arrabbiano nel nuovo singolo “Andiamo al mare”, scagliandosi contro un mercato del lavoro caotico, usurante e perché no, addirittura malvagio.
Le ferie sono un diritto dell’essere umano, ma quando i soldi sono quelli che sono, diventa inevitabile rinunciare al piacere, concentrandosi solamente sul dovere. E così anche provare ad organizzare una piccola gita fuori porta, scappando via dai problemi diventa un percorso tortuoso e stressante arrivando al punto di pensare che non ne vale neanche neanche la pena.
Il duo milanese degli Alan, composto da Alex Malaguti e Andrea Chirico, ci regala un tormentone legato alla realtà di tutti i giorni, pieno di rabbia e sacrificio.

(Nicoló Granone)

Alan: 8

JIGEN

La nuova canzone di KAWAKAMI dal titolo JIGEN è un omaggio alla cultura dei manga e soprattutto a Lupin, cartone che ha cresciuto molti ragazzi il pomeriggio su Italia 1.
L’artista si identifica in questo personaggio, pieno di vizi e sempre con la sigaretta in bocca, che ama il gusto della sfida e non ha mai paura di finire nei guai, perché sa che in un modo o nell’altro ne uscirà fuori.
La libertà può essere una molla verso l’errore, il pericolo, la scusa per fare la scelta sbagliata, preziosa alleata dei lati oscuri dell’amore.
(Nicoló Granone)

KAWAKAMI : 7,5

Si fa presto a dire estate

L’estate provoca una sensazione di solitudine e malinconia, quando si ripensa a tutte le persone che abbiamo perso. Può capitare di sentire l’esigenza di partire per un’avventura, sognare spiagge e bellezza naturale da esplorare ma quando ci accorgiamo che il nostro compagno di viaggi ideale è partito verso altre direzioni si prova un senso di vuoto che logora all’interno.
Modna, ironizza sulla sua condizione di artista, sempre pronto a trovare una soluzione ai bivi della vita, e così nasce questa canzone estiva a metà tra una danza e una promessa.

(Nicoló Granone)

Modna : 7

Varese Tuning

I Belize con “Varese Tuning” ci portano all’interno di una vita di paese: quando prendiamo la decisione di abbandonarla per puntare più in alto (o almeno questo è quello che ci raccontiamo) difficilmente torniamo indietro. Eppure lasciamo tanto alle nostre spalle, gli amici di sempre, la famiglia, quei posti in cui abbiamo comunque passato la maggior parte della nostra vita e che, quelle poche volte che ritorniamo, quasi non riconosciamo più.

L’unica cosa che non cambia quando facciamo vista a casa, sono le amicizie, quelle vere, quelle che anche se non ci sentiamo da anni, appena ci incontriamo di nuovo è come se non fosse passato neanche un giorno, ed è proprio questo che ci cantano I Belize accompagnati da chitarre distorte tipiche della loro adolescenza, alla fine, ritorniamo sempre un’unica anima.

(Margherita Ciandrini)

Belize: 8.5

Only lovers left alive

Il “dolce disagio” dei Sianlout si unisce a Nat4 e ne esce un singolo frenetico e viscerale: “Only lovers left alive” ci mette la tachicardia e ci spinge verso un mondo buio fatto di ricordi che continuano a bussare alla nostra porta. Siamo in una discoteca labirinto, luci che pulsano, persone che ci toccano e sguardi che ci sfiorano, vediamo triplo e immaginiamo il volto della persona che ci ha abbandonato sovrapposto a quello di tutti gli altri e, anche se fingiamo di stare bene, stiamo lentamente andando alla deriva.

Alla fine di una storia d’amore, tutto quello che ci resta sono i ricordi dei momenti passati insieme, tutti i dettagli ci vengono in mente nitidi e taglienti e, mentre cerchiamo di toglierceli dalla testa, non facciamo altro che aumentare il peso dei ricordi.

(Margherita Ciandrini)

Sianlout, Nat4: 8

Stavo parlando di

“Stavo parlando di, ma senza parlare di, che non riesco neanche a nominarti”
See Maw con la sua cassa dritta cupa e notturna, ci porta dentro una dolce ossessione e con “Stavo parlando di” ci canta di quando siamo talmente tanto presi da qualcuno, che quando siamo insieme a loro tutto scompare e quando siamo distanti, riusciamo a parlare solo di loro.

Urliamo il loro nome senza fare rumore, è solo nella nostra testa, ma sappiamo che possono sentirlo e rispondere al nostro richiamo disperato di evasione dalla realtà, quindi continuiamo a ballare ad occhi chiusi, con la musica che ci avvolge suadente, e ci sembra proprio di essere dentro un loro abbraccio.
Siamo ormai totalmente soggiogati da quella sensazione di magia che ci avvolge quando siamo in loro compagnia e, proprio come See Maw, voliamo verso un mondo in cui esistiamo solo noi,e lì restiamo.

(Margherita Ciandrini)

See Maw: 8.5

Crema solare

Tutti, almeno una volta nella vita, sono stati protagonisti di un amore estivo, uno di quelli che nasce sotto il sole e finisce appena le giornate iniziano a diventare più corte. Molto spesso il problema principale è la distanza, due persone si conoscono in vacanza, ma quando si deve tornare alla vita di tutti i giorni i km pesano e tutto finisce all’improvviso.

Deddè, nel suo nuovo brano “Crema Solare”, ci porta su una spiaggia piena di good vibes, con una misteriosa ragazza milanese che seduce e abbandona. Dimmi come si fa, ad affrontare le conseguenze di tutto questo, si chiede il giovane artista classe 2005, rispondendo alla domanda con una canzone agrodolce. Anche se si soffre e poi si sta male, i colpi di fulmini ci permettono di vivere emozioni intense, quindi va bene anche un po’ di dolore a lungo termine per vivere una gioia momentanea.

(Nicolò Granone)

Deddè: 7

Alto Mare

“Alto mare” è  il nuovo singolo del talentuoso cantautore e polistrumentista G-laspada. Un brano funky, in pieno stile r’n’b, che strizza l’occhio alla disco music anni Ottanta. Un pezzo up-tempo da cantare e ballare nei momenti di spensieratezza, lasciandosi andare e godendosi il momento.

«L’intero brano è stato realizzato in un paio di ore – racconta G-laspada – Ho documentato per intero tutte le sue fasi, dalla produzione, al testo fino alle registrazioni. Mi sono lasciato ispirare dalle vibes festose degli anni Ottanta, traendo ispirazione, ad esempio, da “Celebration” dei Kool & The Gang e da “A woman needs love” di Ray Parker».

Alto mare” giunge a pochi mesi dalla pubblicazione di “100metri”, uscito ad aprile, un brano sul tempo in cui G-laspada si sofferma sulla necessità di saper fare i conti con quella perenne sensazione di ritardo che molti di noi provano. Insieme ai precedenti “Nuvole”, “Scendi”, “Scusa”, “Luna” e “Indietro”, che sono stati apprezzati a tal punto da essere inseriti in alcune delle playlist musicali più importanti, come “Anima R&B” di Spotify e “Super Indie” di Amazon Music, il cantautore continua a dimostrare di avere un universo musicale colorato e variegato e di saper giocare con sonorità differenti, spaziando da temi più profondi ad altri più leggeri con disinvoltura.

G-laspada: 7.5

Vera

Tra ghirigori di parole e un viaggio sonoro sperimentale e originale, ‘’Vera’’ è un nome, ma anche un concetto. ‘’VERA è un incubo lucido da pandemia, la rielaborazione posticcia del trauma tra tragedia e zone rosse, in un tunnel senza vaccini ma solo altri superalcolici ad attendere’’ – dice Elton.

Il brano è il risultato della moltitudine di pensieri e sensazioni che l’artista ha vissuto durante il periodo più difficile degli ultimi tempi, dove è tutto senza veli: le ansie, le paranoie, i desideri più reconditi. Ma qualcosa ne è uscito; qualcosa di vero, di crudo, di reale, nella sua personificazione: Vera.

Elton Novara: 6.5

Colore Sentimento (EP)

COLORE SENTIMENTO è il nuovo EP degli EUFORIA. Anticipato dai doppi-singoli COLORE e SENTIMENTO, COLORE SENTIMENTO è il nuovo EP degli EUFORIA, sei polaroid che ci fanno tornare con la mente ai primi anni dell’università, facendoci rivivere l’intensità dei primi amori, la spensieratezza che caratterizza quegli attimi, la sensazione di invincibilità alternata alla malinconia, alla fragilità ed all’insicurezza tipica dei vent’anni.

Se in COLORE gli EUFORIA riaccendono il ricordo delle giornate trascorse con le fidanzate e dei sacrifici fatti per godersi quegli attimi, in SENTIMENTO ci invitano a non perdere tempo in situazioni tossiche.

Con ARCOBALENO e E TU CHIUDI GLI OCCHI, i due nuovi brani che si aggiungono alle precedenti pubblicazioni, il trio veneto vede infrante le speranze di essere contraccambiati dalla persona amata: con il grido “Tu non mi baci mai” esasperano questo concetto, quasi a chiedersi come mai questo amore non riesca a sbocciare. Anche a livello sonoro si pone il focus su questo sentimento di rabbia e sconforto, con una produzione che ricalca sonorità elettroniche sperimentali, attingendo a campioni jungle anni ’90 ed a composizioni ritmiche tipiche della drum and bass.

Euforia: 8

Chiarosucro (EP)

Dopo aver raggiunto l’orecchio delle radio con “STROBO” ed aver conquistato la playlist editoriale Fresh Finds Italia di Spotify con “MONOSILLABI”, LALA, cantautore romano classe ‘94, torna con Chiaroscuro: un Ep denso ed aeriforme che si muove nelle liquidità impulsive dell’emozione.

“CHIAROSCURO è stato lo spiraglio che ho utilizzato per vedere la luce nel buio che ho vissuto fino all’inizio di questo anno. Il Nimbo ed i contrasti sono al centro del concetto di dualismo che vive l’EP. Parla sia di amore tossico, sia di buttarsi e accogliere l’amore se qualcosa dentro ci spinge a farlo; di violenza e dolcezza, di depressione e di speranza.”

CHIAROSCURO gioca nei riflessi di luce nascosti dall’ombra dello sguardo, c’invita sia a chiudere gli occhi per ascoltare il rumore dei nostri pensieri, sia a spalancarli per non perdercisi dentro.

La colonna vertebrale dell’Ep, inoltre, racconta vecchie storie ancora tutte da scoprire. In CHIAROSCURO, infatti, “ACROFOBICI”, brano da più di 20.000 streams, si presenta in una versione inedita, decisamente vicina al genere nu soul/rap.

Altra novità inserita da LALA è “SE/OUTRO”, un arrangiamento sperimentale che fonde una ritmica completamente elettronica a suoni molto vicini all’hyper pop, fusi tra analogico e digitale.

“L’Outro è un viaggio in una sera d’estate, in cui nasceva la necessità di chiudere il lavoro facendo sentire qualcos’altro di me, come a dire: Pensi sia finita qui?”

Lala: 8

Distrazione (Album)

“Distrazione” è il primo album di Scighera, progetto solista di Giulia Cozzi.

Le sei tracce che compongono l’album sono il frutto di un periodo di vita di Scighera in cui chiunque può facilmente ritrovarsi. Già scorrendo i titoli, emerge il rapporto con l’ordinario e
la quotidianità, fatta di abitudini e semplicità, alla quale si sente il bisogno di dare una direzione (non sempre facile da trovare) e che si ha la necessità di condividere con una persona speciale.

Quando il legame si spezza, poi, rimane un grande vuoto che si percepisce nelle cose più normali, nei non-detti e in un’idea di casa che di punto in bianco diventa più povera.

Parallelamente a un mondo in cui è difficile riconoscersi, c’è la funzione liberatrice della musica che, a tratti, è leggera e ariosa e, altre volte, sembra addensarsi fosca come una nebbia. Scighera ha scritto sei canzoni ricche di influenze e contaminazioni che spaziano dall’R’n’B al pop d’autore italiano, impreziosite da inserti di flauto e arrangiamenti particolarmente
curati che danno alla pasta sonora elettronica una sfumatura jazzistica, progressive, quasi
psichedelica.

Questi ultimi tratti sono ulteriormente accentuati durante le performance dal vivo, in cui i pezzi, riarrangiati in chiave più analogica, sono eseguiti da una band di quattro elementi,
guidata da Scighera stessa, che ritroviamo alla voce, alle tastiere e al flauto traverso.

Schighera: 7.5

Anime e diamanti (Album)

L’Ep “ANIME E DIAMANTI” è una raccolta di 5 brani scritti lo scorso autunno/inverno con l’idea di unire la narrazione e le atmosfere anni ’70 alla musica digitale contemporanea, cercando comunque di mantenere una direzione pop e accessibile. Su un tessuto di produzioni che si muove tra chitarre acustiche e synth elettronici, la scrittura mantiene una vena allegorica proseguendo il racconto del lavoro precedente (“DA UNA BOLLA”), ma volendone rappresentare una forte evoluzione.

I toni mistici e spirituali, richiamano un viaggio in luoghi lontani, come si nota dalla copertina e dalle foto promozionali, come fossimo in una foresta in cui le anime si ritrovano sospese nel tempo alla ricerca di una nuova vita. Ciò che appare in lontananza come un miraggio è una città luminosa fatta di diamanti, che vuole rappresentare un ritorno alla realtà e alla vita terrena, ma per arrivarci l’artista deve attraversare una palude emotiva, e affrontare gli echi lontani di una vita passata. Le produzioni sono principalmente affidate a Scola e JUCK (che appare anche come feat. in un brano), proprio per voler unire i due mondi del rock e dell’elettronica insieme.

Geremia: 7