New Indie Italia Music Week #159

ATTENZIONE PICKPOCKET!!! Il New Indie Italia Music Week nonostante le temperature sub-sahariane, è qui per voi.

Ladri di buona musica, ci aggiriamo tra le piattaforme di streaming per borseggiare i migliori brani #IndieItalia e consegnarli a voi, la nostra cassaforte, il nostro quartier generale.

Non perdere il penultimo numero della rubrica prima della sosta estiva, la tua crush musicale estiva potrebbe trovarsi proprio tra queste pagine.

MEDIORIENTE/MIKU五

I BSBE ci hanno proprio preso gusto a pubblicare singoli a due a due dopo un silenzio durato per troppo tempo. Tornano in questa settimana di uscite con una coppia di brani “MEDIORIENTE E MIKU五” che già dai titoli fanno ben intuire in che mood (orientale) stiamo andando ad immergerci. I due brani per quanto unici nella loro diversità (il primo più robotico, l’altro più onirico) hanno però senso solo se ascoltati insieme, uno dopo l’altro. Un continuum fatto di groove e sperimentazione che vorresti non finisse più.
(Ilaria Rapa)

Bud Spencer Blues Explosion: 8,5

LETTERE

Un brano pieno di speranza, da ascoltare con il vento tra i capelli: “Lettere” di VEDDASCA ci trasmette la voglia di viaggiare e girare l’Italia, anche se, spesso, tutti i viaggi che riusciamo a fare sono quelli con la fantasia.
“La testa sulla mia spalla, riposa amore che ti stringo forte” ci sentiamo protetti ed amati, siamo all’interno di una bolla che potrebbe scoppiare da un momento all’altro ma noi ne siamo inconsapevoli, pensiamo solamente a goderci il momento.

Facciamo programmi, parliamo senza fine dei nostri progetti futuri, con le mani intrecciate e gli occhi che si cercano, immaginando che il mondo fuori dalla nostra finestra non sia quello che è ad un passo dall’implosione e ci lasciamo cullare da “La Cura” di Battiato, mentre fuori scoppia il caos.

(Margherita Ciandrini)

VEDDASCA: 8

Le cose più pericolose

La malinconia e l’introspezione di Scirocco ci abbracciano e ci coccolano all’interno di “Le cose più pericolose” e ci sentiamo sballottati dalle onde all’interno dei nostri sentimenti.
“Io lo so, che più mi faccio male e più ne voglio ancora” (“Va tutto bene”), ci sono sempre dei momenti in cui il nostro masochismo prende il sopravvento, inconsciamente andiamo alla ricerca proprio di quella persona che non fa altro che infilarci coltelli metaforici nel petto, ma attraverso “Capire marzo” individuiamo un barlume di speranza: i silenzi non ci fanno più paura, anzi, iniziano a piacerci.

“Sei venuta soltanto per andare via” è una struggente canzone di addio, e quando tutto del nostro appartamento ci ricorda la persona che è andata via, il nostro cervello continua a proiettarci immagini e ricordi che, lo sappiamo, continueranno a perseguitarci per tanto tempo ancora. Mentre ci chiediamo “quanto a lungo si può stare male” (“Io mi perdono”) arriviamo a “La fine” e ci troviamo soli, senza confini, cercando di capire come uscire da questa spirale.

(Margherita Ciandrini)

Scirocco: 8,5

Resto in Chill

Il ritmo chill di una canzone estiva che vuole equilibrio e calma, che vuole donare senso a un movimento consapevole, senza lasciare tutto al caso e alla frenesia. Farsi trasportare dalle emozioni, in modo da non esserne travolti, è il succo di un brano che è pieno di senso. Perché sul letto siamo come “ikebana” e cerchiamo il “nirvana”.
Asteria canta chill con una voce ben lavorata e artefatta che ben si sposa con gli strumenti e i sintetizzatori della produzione. Nella “calma solo temporanea” per la quale “mi manca l’aria” questo brano sembra lottare tra un ritmo che vorrebbe salire e un atteggiamento bello “chill” nella voce.

(Lorenzo Ottanelli)

Asteria: 8

Titolo Provvisorio (Album)

Un album che è un regalo ai fan e non solo. Perché “Titolo Provvisorio” di Simone Panetti è bello, oltre all’originalità dei titoli. Sono come i nomi che diamo ai memo vocali, con le annotazioni che si fanno quando si ha ancora da modificare. Il titolo è provvisorio, così come l’idea del disco, che funziona. È come una continua sperimentazione, tra testi interessanti, romantici e pieni di realtà da cui “non puoi andar via, rimani”. Un bagno di trasparenza e verità che, vera o artificiale, è già uno straordinario programma discografico. Una cover di Giulia, una collaborazione con DARRN che è un punk romantico giustamente urlato. Una “Lettera alla paura” che è una ninna nanna a cui affidarsi, per sfociare in un (intermezzo album) che è un momento di straordinaria follia. Continua fino a un’apologia del “Sesso” in feat. con Testacoda. Un intermezzo “prodotto da Whatsapp” per finire con l’Outro “Arrivederci” prodotto da Mike Lennon. Non c’è niente di più folle, ma di bello, perché vero e sperimentato. Un Simone Panetti da ascoltare e riascoltare.

(Lorenzo Ottanelli)

Simone Panetti: 9

Occhi Nuvole

Romeo ha gli occhi nuvole dopo la rottura con Drill, collettivo che era arrivato alle selezioni di Sanremo giovani, e dopo l’uscita del primo e ultimo album, “Disastro”, di un mese fa, rieccolo con un nuovo progetto solista. La malinconia e la tristezza sono muri contro i quali è inevitabile schiantarsi nella vita, le ferite che lascia lo scontro però sono punti sulla mappa della nostra vita, utili a correggere la tratta, scegliendo una nuova direzione.

Quando tutto sembra buio, arriva la fine, perché però non si cambia il paradigma, si sciacquano gli occhi orientando la vista verso un nuovo orizzonte.

(Nicolò Granone)

Romeo: 7

Demone

“Demone”, nel senso greco del termine, è un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni, come una voce segreta dell’anima. L’amore è gioia e dolore, perversione e carezze, 50% domande e il resto risposte.

Davide Shorty con il suo groove ci lascia appesi, l’istante prima di un bacio. Il nostro cuore avrà trovato la persona giusta o stiamo per essere condannati, senza saperlo, a una morte dell’anima?
Lasciamo al destino il beneficio del dubbio.

(Nicolò Granone)

Davide Shorty: 9

CANTO I (SONO NEL MEZZO)

Già dal titolo è facile comprendere che parliamo del Primo Canto dell’Inferno di Dante ben noto a tutti, ma stavolta non è il solito: non si tratta dell’inizio del
viaggio verso il Paradiso, tantomeno si riferisce al “mezzo del cammin di nostra vita”.

“CANTO I (SONO NEL MEZZO)” è la fotografia psicologica ed emotiva di una condizione di difficoltà, data dall’immobilità in cui si trova la rapper. Così come le fiere bloccano Dante, allo stesso modo WOR è bloccata da tale condizione, una condizione di cui è pienamente cosciente, di cui sa ogni minimo dettaglio, sa addirittura la soluzione, ma è troppo, pesa quanto un pianeta, un
peso talmente grande che la porta inevitabilmente a perdersi nella sua selva oscura. Questa è il simbolo di un’atmosfera cupa e priva di speranza, un forte momento di confusione ed impotenza, in cui la luce interiore rimane spenta, nonostante gli sforzi, nonostante la poesia.

Wor: 7

Ragnatela

I rapporti sociali già di per sè sono complicati, a maggior ragione se i nostri pensieri formano una ragnatela nella quale finiamo intrappolati.
Non si può scappare dalle paure, crescere fa parte del nostro percorso, però fa effetto vedere le altre persone che hanno trovato la via giusta non solo per evadere dalle situazioni complicate, ma anche per costruire un futuro migliore.

SANO sfoga la sua rabbia, Drast rimane affascinato dalla bellezza di Napoli anche se con una leggere vena malinconica. Bartolini cerca di farsi notare con gesti estremi, arrivando al limite della ragione, perdendo il senso delle cose, con la consapevolezza che sia giusto fare la scelta peggiore, e per concludere Tripolare, con il suo linguaggio urban, descrive ancora una volta i sogni e le contraddizioni della gen Z.

SANO, Drast, Bartolini, Tripolare: 8,5

Tra le Onde (Album)

“Tra Le Onde” è l’EP d’esordio del cantautore livornese Cavalera. Sei tracce scritte durante la pandemia che si ispirano alla musica anni ’90 a cui Cavalera si sente molto legato, con un sound moderno e influenze musicali in continua evoluzione.

“Tra Le Onde nasce dall’esigenza di condensare e riportare in musica alcuni cambiamenti successi negli ultimi anni della mia vita. In particolare, vuole raccontare le conseguenze dell’amore, citando un famoso film con Toni Servillo. Racconta di una fine ma anche di un nuovo inizio.” – Cavalera.

Cavalera: 7

El Nido (Album)

Montoya è un musicista e compositore colombiano, residente dal 2001 in Italia. Il suo universo musicale è poliedrico: è un musicista di formazione classica, diplomato in violino e composizione elettronica al Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto, ma è anche produttore, compositore, ricercatore e creativo. “El Nido” è il suo terzo album, un disco che il suo autore descrive come: “un posto tranquillo a cui pensi quando chiudi gli occhi; è una spiaggia o una montagna, un’alba o un tramonto, un’onda nel mare che rinfresca il tuo corpo, o un vento quasi sussurrante che immediatamente mette a tacere tutto ciò che ti circonda”. Il suo suono fonde IDM e techno con musica dalle radici indigene, il folklore andino e i ritmi ancestrali della costa tropicale dei Caraibi e del Pacifico.

Montoya: 7.5

Principio Attivo (Ep)

“Principio Attivo” è il nuovo mini-EP di Lozzy, artista pescarese classe 2002. Influenzato da sonorità hip hop britanniche e LoFi-beats, “Principio Attivo” contiene due nuovi brani dell’artista, “Clorofilla” e “Melatonina”, prodotte da Artu10000000 e Laden Patient. Un doppio singolo concettuale che segna una nuova fase nel percorso dell’artista verso sonorità più marcate; i titoli dei brani sono legati da un percorso naturale, rappresentando due elementi che svolgono funzioni opposte, la melatonina, un calmante, e la clorofilla un depuratore e rivitalizzante per l’uomo, sostegno vitale per le piante.

Lozzy: 7

Fiori di lillà

“Fiori di lillà” è il nuovo singolo di Joe Elle, all’anagrafe Elisa Paschetta, classe 1997. Dopo il successo di “Camaleonti”, il suo ultimo lavoro, pubblicato lo scorso novembre, che le ha fatto guadagnare la copertina di Indie Italia, prestigiosa e seguitissima playlist di Spotify, eccola con un brano in cui torna a sperimentare con le molteplici sfaccettature del suo universo artistico.
In “Fiori di lillà” Joe Elle mescola la canzone d’autore, un pop colorato che sa d’estate e un’elettronica malinconica, venata di world-music, tra Four Tet e PinkPantheress.

Un brano in cui l’artista piemontese rincorre una meritata spensieratezza, avvolta da sonorità uptempo, che evocano viaggi estivi e mete ignote, lontano da tutto e tutti.

Joe Elle: 7

Le cose più pericolose (Album)

A distanza di un anno e mezzo dal debut album “Neppure la pioggia ha mani così piccole”, e anticipato dai singoli “Va tutto bene” e “Sei venuta soltanto per andare via”, il disco è un racconto intimo di Scirocco, della sua sensibilità rivolta al mondo, alle persone, alle emozioni, in un elegantissimo cogliere le minime sfumature che accompagnano la vita di tutti i giorni per trascriverle in brani ad alto tasso emozionale.

Le cose più pericolose sono quelle cose che ci si dice senza aprire bocca, le cose che vanno taciute, perché a dirle il pericolo aumenta, ma ciò che non scoppia resta fra le piante, mina inesplosa. Lungo l’ascolto del disco, “Capire marzo” è la chiave di volta, che apre lo scrigno e ne filtra i contenuti: marzo è il mese che chiude l’inverno, e capirlo vuol dire capire il gelo, il tempo, e le ragioni del gelo e del tempo.

Scirocco: 8

XYZ (Album)

XYZ è il nuovo EP di FLAMINIA. Anticipato dai singoli Voglio un fioree Foresta, il disco vuole raccontare un percorso musicale in costante movimento e immerso tra sperimentazioni e rintocchi elettronici.

XYZ è un EP in cui sembra scorrere un continuo susseguirsi di saliscendi tra lotte emotive legate ad un presente in cui sentirsi accolti ed un futuro che ammalia e spaventa allo stesso tempo. La paura dell’incertezza è anche il fascino del mistero. Una danza contro lo spazio e contro il tempo che si riflette in un viaggio emotivo forte, tra suoni taglienti e metallici che emergono da un tessuto pop ed elettronico con echi dance.

Flaminia: 7

Città di vetro (Album)

Dopo l’apprezzato primo ep in inglese “checkpoint” – inserito nella playlist Spotify globale “Fresh Finds Pop”, che raccoglie tutte le migliori uscite internazionali indipendenti – il polistrumentista e cantautore fil ricchiardi annuncia la pubblicazione del suo primo ep in italiano “città di vetro”-

L’ep “città di vetro”, prodotto dallo stesso fil ricchiardi insieme ai fidati Faberjé e Andy Mancini, è il culmine di un percorso interiore che l’artista ha compiuto attraverso i primi estratti “attore”, “argento” e “spaziotempo”, fatto di insicurezze, limiti e contraddizioni personali, che lo hanno portato infine alla risoluzione del problema: se si desidera la serenità, la chiave per raggiungerla è la trasparenza, la sincerità con gli altri e con se stessi. La città di vetro è un luogo all’interno del quale non si può che essere sinceri, perché in una città di vetro non esistono muri o barriere, non ci si può nascondere, ma solo specchiare. È quel luogo fisico, quella persona o quella situazione in cui ci sentiamo liberi di esprimerci come meglio crediamo. Tuttavia, la sincerità va maneggiata con cura, per questo la voce dell’artista rimane morbida e leggera, su produzioni che alternano chitarre e pianoforti a tappeti elettronici e synth.

Fil Ricchiardi: 7.5