New Indie Italia Music Week #163

Come questo Ottobre trasformista,  continua a indossare gli abiti di Luglio in barba al fluire delle stagioni, anche noi insieme a lui ci ostiniamo a portare il sole dentro, anche nei giorni più invernali delle nostre sfere emotive. O meglio, ci si prova. Ognuno a modo proprio: con una corsa al parco, con una birra in più alla sera con gli amici, con nuova musica da scoprire, da indossare, da propagare.

Un nuovo numero di New Indie Italia Music Week è OUT NOW: cosa aspetti? Scopri i migliori brani #IndieItalia della settimana, scelti e recensiti dalla redazione di Indie Italia Magazine!

ERA SPAZIALE

“Quella sera ero sincero, era fantastico”

Ritorna il producer romano Golden Years con un nuovo EP che racchiude 9 collaborazioni, tutte italiane e del panorama musicale attuale, tra nuove generazioni (come Bais, Laila Al Habash, Ele A) e cantautori affermati (come Giorgio Poi, Franco126, Joan Thiele).

Conversazioni introspettive quelle del producer con gli artisti coinvolti, tutte costruite su beat diversi, suggeriti da ogni collaborazione, sempre diversa dalle altre. “E non mi guardi mentre parli, ma tanto ok, posso comunque decifrarti, lo so chi sei” (“Verdad” con Joan Thiele e Ele A) le due fortissime personalità femminili, molto diverse tra loro, si uniscono e amalgamano alla perfezione in questo brano pieno di girl Power che ci porta alla disco in “Surreale” (con Franco126 e Nayt) in cui vediamo delle figure nel fumo che si prendono gioco di noi. “Momentum” è una traccia puramente Pietro Paroletti e ci conduce a “Flash” con Angelica, che segna la fine dell’EP, proprio come una ninna nanna, e allora, buonanotte al mondo.

(Margherita Ciandrini)

Golden Years: 9

 

Lontana da me

Albert si unisce ai Duo Pop per raccontare una storia finita male, o meglio, che non ha mai avuto la possibilità di iniziare…e con la lontananza, finisce pure l’estate.
Quante volte ci siamo trovati davanti ad un bicchiere, con i nostri amici, che per l’ennesima volta sentono la stessa storia di sempre: ci siamo fatti sfuggire l’occasione di provarci, e adesso, è troppo tardi.

Siamo totalmente cotti di una persona che ci vede solo come amici, o non ci ha mai neanche preso in considerazione, e magari, se non avessimo detto nulla, avremmo evitato un tuffo dritto nelle ortiche…ma vale sempre la pena buttarsi e se va male, vorrà dire che berremo un altro gin tonic e ci lanceremo in pista a ballare “Lontana da me”.

(Margherita Ciandrini)

Albert, DUOPOP: 8,5

 

Uragani

Tripolare riporta le sue sperimentazioni musicali, unite ad una lunga introspezione, dentro “Uragani”, nuovo brano che ci fa rendere conto che “non puoi sempre avere ciò che vuoi”.
Siamo lontani dalla persona con cui vorremmo essere, pronti a fare qualcosa che non vogliamo fare, ma siamo costretti…e invece ad un certo punto cambiamo idea, molliamo tutto e decidiamo di tornare a quella che per noi è casa, che non sempre è un luogo fisico.

Ma proprio mentre siamo euforici, pronti a fare le valigie e volare via, ci rendiamo conto della cazzata che stiamo facendo, abbiamo paura di rischiare, e allora ci mettiamo di nuovo sotto le coperte di un letto in cui non vorremmo mai dormire da soli, chiudiamo gli occhi, e immaginiamo di essere altrove.

(Margherita Ciandrini)

Tripolare: 8

 

ENDURO

Appino ci regala un altro piccolo assaggio di quella che sarà la sua prossima grande opera.
“ENDURO” è infatti il secondo singolo che precede “Humanize”, l’ultimo disco da solista in uscita il 17 Novembre.
In questo nuovo brano il buon frontman degli Zen Circus si allontana dal suo classico romanticismo, accelerando invece con violenza. Lo capiamo già dal primo momento, in cui il suono crudo di un contrabbasso ci da il benvenuto per poi aprirsi in una tempesta di suoni e voci contante con rabbia.
(Filippo Micalizzi)

Appino: 8

 

Le pareti in questa camera

“Ogni abbraccio farà un po’ più male e il dolore non scomparirà”

Il binomio Mecna – Bunker 44 funziona perfettamente. Un rap che è romantico, quello di Mecna, capace di mostrarci il lato più sensibile e più vero di ognuno di noi. Dall’altro il Bunker è una fucina di ecletticità, capace di portare la loro identità all’interno di un pezzo che, si sente, è stato scritto insieme. Lvnar, il produttore storico di Mecna, arrangia il brano perfettamente, andando incontro a un mondo in parte distante da quello classico del rapper, per inserirsi in quella più confortevole al Bunker. Un brano che vive di ricordi, di emozioni, di immagini che non lasciano indifferenti. Il Bunker comincia la canzone e la conclude. All’interno si ha un interscambio di voci, di sonorità, tra parti più serrate e ritornelli più distesi. Un brano da ascoltare e riascoltare, in loop.
(Lorenzo Ottanelli)

Mecna feat. bnkr 44: 8,5

 

Radici (EP)

Avevamo già capito che Wrongonyou aveva intenzione di tornare alle origini, tornare a riscoprirsi vero e vivo come è sempre stato. Originale nella sua dimensione, nella quale mostrarsi per come si è davvero. Da qui il concept di questo “Radici” autoprodotto e indipendente, per essere intimi al 100%.

Tutti i brani dell’album sono suonati dall’artista e si sente la ricerca di quella fonte da cui tutto è sgorgato. Tra i brani già usciti e i nuovi, non ci sono dubbi: la forza di Wrongonyou è la sua onestà artistica, interpretativa, che non si appoggia ai compromessi.

Se già in “Il Diavolo Non Deve Sapere” ci riportava a una casa che sapevamo di ritrovare, in “no Grazie Ho Smesso” si sente la citazione a un sound già sperimentato in “Milano parla piano” e “Sono io”. È un salto indietro per un passo verso il futuro, nel quale non rinnegare il passato, ma prendere il meglio per spingersi ancora più in là.

(Lorenzo Ottanelli)

Wrongonyou: 7,5

 

Cuore in Gola

Camilla Magli ha trovato il suo centro, oggi più che mai, anche grazie a una collaborazione con il produttore Katoo. E questa “Cuore in Gola” suona benissimo, tra un’attitude riposata e una musica che piano piano si fa sempre più dance, che riprende il meglio dei primi anni 2000 e qualche influsso anni Ottanta. Ma sono i primi anni 2000 in cui ambientarsi, in cui ritornare, tra un “disco francese” che suona in un compact disc e gli hentai.

Esorcizzare ansia, disperazione e tristezza attraverso la canzone, che ci libera dall’angoscia. È voglia di ballare, avere il cuore in gola, mentre “Milano si muove, si muove, si muove”. E ci sei tu, che mi “starai addosso, fiato sul collo”. Tra le “luci blu”, Camilla Magli ci fa ballare e sognare.

(Lorenzo Ottanelli)

Camilla Magli: 8

 

EGO

È ancora possibile fare musica nella propria cameretta raggiungendo un risultato wow? Se sei come Pier allora la risposta è sicuramente sì, specialmente se lo studio di registrazione si estende a tutta la casa. Con “Ego”, infatti, il suo nuovo singolo, entriamo a gamba tesa nel suo mondo che è poi tutt’uno con la musica. In “Ego” l’individualismo viene superato e messo da parte per fare strada alla condivisione e all’ascolto, il tutto condito con un sound pop e rock che ricorda gli anni Duemila.

(Ilaria Rapa)

 pier: 8

 

Filomena  (EP) 

Parla di straordinaria ordinarietà il nuovo EP di Elena Piro, l’autrice calabrese di stanza a Bologna. Dal titolo “Filomena” il disco contiene quattro tracce, tre delle quali abbiamo già avuto modo di ascoltare nei mesi scorsi. Nuova è infatti “Tango”, la focus track, che chiude in un grande abbraccio circolare gli altri singoli che parlano di amore sbocciato alla cassa di un supermercato, dei portici oppure ancora delle sfrecciate in bicicletta al tramonto con le due torri sullo sfondo.

(Ilaria Rapa)

Elena Piro: 8

 

Il giorno dopo ieri

Un beat techno ci accompagna nello smarrimento in cui ci lascia la vita dopo che abbiamo stilato una minuziosa sequela di programmi. Il giorno dopo ieri sa farci sentire stupidi nel pensare a quanto ci illudevamo che tutto avrebbe seguito i nostri sogni e le nostre liste della spesa, che il nostro mondo ideale, costruito mattoncino su mattoncino, sarebbe stato incrollabile. E scoprire, il giorno dopo ieri, che non era così, che magari in quel mondo abbiamo messo sempre accanto a noi una persona che oggi ci ha rivelato di non essercisi mai trovata. E affrontiamo la nostra prima vera notte invernale.

(Stefano Giannetti)

Cranìa: 7,5

 

Non era vero

La storia di tutte le storie. Finite. Il messaggio è chiaro: chiunque in una relazione pensa che la propria sia unica, diversa dalle altre che finiscono. Ed è vero nel momento in cui la vivi, “non era vero” puoi dirlo solo dopo, quando tutto ciò che era continua a esistere solo nella dimensione invalicabile e sempre meno visibile dei ricordi.

Un brano che, per chi si trova nella situazione che descrive, sarà particolarmente doloroso da ascoltare davanti al camino con una tazza di tisana in mano. Ma può dare la forza di accettare questo normale andamento delle cose.

(Stefano Giannetti)

Flora ft. Evra & Simon Bayle: 7

 

Teatro dell’assurdo

Un vortice tenebroso e lisergico, senza fine. La consapevolezza di cadere di continuo, tanto il momento dell’impatto non arriverà mai. È un circo buio quello di Karakaz, dove il dolore col suo carosello di paure ci gira intorno deridendoci.

Sembra essere la perdita il nemico peggiore, da cui accettiamo di farci ammazzare, ma “dolcemente”: un oblio di disperazione che accogliamo, ma non fino in fondo. Ci scendiamo a patti.

Sembra assurdo? Appunto.

(Stefano Giannetti)

Karakaz: 8

 

Apri gli occhi

Per guardare la realtà non bisogna solamente aprire gli occhi, ma liberare il cuore e attivare il cervello. Il problema è che fa paura scoprire chi siamo, soprattutto quando le aspettative non coincidono in tutto e per tutto con i fatti.

Bisogna avere coraggio per accettare i compromessi, per sperare nel futuro e trovare una logica inaspettata nel caos, altrimenti è facile piangersi addosso e colpevolizzarsi per i propri errori, arrivando a vivere male ogni scelta.

I Soviet Malpensa ci esortano all’attesa, a sperare che tutto non è compromesso bisogna solamente avere pazienza e follia. Agire prima di reagire.

(Nicolò Granone)

Soviet Malpensa: 7,5

 

Scogli

 

Il duo Velia nasce nell’ambito della scuola di alta formazione artistica Officina Pasolini tra il 2021 e il 2022, dall’incontro tra Irene Cavallo e Matteo Giannaccini Gravante. La necessità ci ha spinti ad unirci cercando sostegno reciproco per intraprendere il percorso musicale, trovandola nostra nicchia nell’ambiente romano. La collaborazione si è estesa poi alle esibizioni dal vivo, suonando prima senza un nome definitivo bensì usando i nostri nomi individuali “Matteo e Irene”. È stato solo nella primavera del 2023, dopo oltre un anno di performance e di maturazione, che abbiamo deciso di ufficializzare la nostra collaborazione con il nome di Velia.

“Siamo la fusione tra elementi pop e alternative rock dal sound eclettico e originale, la combinazione tra melodie orecchiabili con arrangiamenti ricercati e strumentazioni variegate.” Questi elementi combinati danno vita a un suono unico e coinvolgente che rappresenta la nostra identità musicale che ritroviamo nel primo singolo del duo, dal titolo “Scogli”: un brano immaginifico in cui le emozioni  prendono forma attraverso elementi naturali, paesaggi, ricordi. Un flusso mistico che si evolve su sonorità lisergiche e travolgenti. Come un canto di sirene che si dispiega sulla costa, “Scogli”, è una delle novità più interessanti di questa settimana.

Velia: 8

 

SPONSOR

Sapete quali sono le peggiori dipendenze? Quelle che all’apparenza non lo sembrano, quelle che non sempre sono classificabili come tali e all’interno delle quali, senza neanche sapere bene come, ti ci ritrovi intrappolatǝ: “Dovrei disintossicarmi dalla tua morale, dal mio cellulare, da quel vizio che non fa dormire, dalla fame d’amore, dall’ ego che mi esplode”. Di questo parla “Sponsor”, il nuovo singolo dei Cassandra.

Sponsor perché per ognuna di queste dipendenze, bisognerebbe averne uno a disposizione, qualcuno con più esperienza fatta sul campo che sa come recuperare chi gli viene affidato. O forse semplicemente siamo noi che non vogliamo risolvere le cose? Perché guardando i nostri problemi da un’altra prospettiva diventano sempre più piccoli?

Cassandra: 7

 

ho perso (tempo)

“ho perso tempo” è la prima traccia di una serie di release indipendenti: un brano che nasconde dietro la sua leggerezza la disperazione di chi si trova a perdere tutto. Suoni anacronistici, batterie live, giri intrecciati di chitarra che richiamano all’indie pop britannico degli Smiths, un singolo up-beat con sfumature nostalgiche, scritto, registrato e mixato da Joe nel suo stanzino a Fiorenzuola.

joe croci: 7.5

 

Non oggi

Luca Notaro e Alessandro Rase creano un atmosfera sospesa tra progetti e desideri, con l’attesa che diventa sia ispirazione sia resa incondizionata al destino, affidandosi completamente a tutto quello che succederà, evitando di fare scelte controproducenti, soprattutto se si vuole considerare il lungo periodo.

Se il momento giusto non è oggi, forse domani arriverà l’occasione, ma questa fase di stallo dev’essere vissuta con calma evitando di soffrire il lento scorrere del tempo. Chissà, se arriverà il momento migliore, adesso possiamo solamente rimanere in silenzio a immaginare.

Ipotetici scenari per sognatori che non hanno paura di cedere spazio alla fantasia.

(Nicolò Granone)

Luca Notaro: 7,5

 

L’Indolenza e il Panico

Le scelte ci portano in una spirale che tocca l’indolenza e il panico, forse però quando ci si trova davanti ad una decisione è anche bello provare quel brivido di eccitazione che ci farà sentire diversi a seconda del modus operandi che adotteremo.

In questo contesto di ambiguità emotiva e razionale nascono nuove complicazioni quando il nostro comportamento riguarda anche le altre persone e anzi più siamo affezionate a queste,  più diventerà complicato prendere una direzione.

L’amore diventa una variabile impazzita, imprevista e travolgente, che scombussola ogni ragione e ci da la possibilità di sbagliare nella maniera migliore.  Lunedì Notte si presenta al pubblico con questo brano enigmatico e seducente, mettendo a nudo l’incoerenza dell’essere umano che dice A anche se poi pensa B, ma agisce secondo l’algoritmo denominato C ( cuore, cervello o “fortuna”)

(Nicolò Granone)

Lunedì Notte: 8