PH: Marco Mannini

DaveBrain: “Addio e ti amo, l’attrazione di poli opposti” | Intervista

L’amore dura anche quando non si può più fare, mentre si dorme in due letti diversi e forse si ci può incontrare solamente nei sogni. Certe relazioni nascono da incastri imprevisti, abbinamenti all’apparenza assurdi come Bocelli e Wu Tang. Poli opposti che si cercano così tanto da unirsi, andando contro un destino giù scritto.

“Ti chiedo scusa se so già come finirà, perché tanto finirà”.

Per DaveBrain la Polinesia diventa un luogo immaginabile, magnifico, talmente lontano però da sembrare fantastico e non una tappa da segnare in un viaggio. Lì, magari su una spiaggia dorata, sarebbe più facile cambiare vita con la possibilità di aggiustare gli errori del passato, dando speranza alle illusioni del passato.

INTERVISTANDO DAVEBRAIN

Polinesia è stato il tuo modo per allontanarti dalla fine?

Polinesia tra tutti i miei brani, forse è quello che rappresenta di più un’apertura totale nei confronti di una storia che finisce e verso questa persona.

“Ricordami e io farò il resto” suona come una promessa, nonostante tutto ci sarò.

Racconto la quotidianità con una consapevolezza diversa di ciò che sono e di come vivo l’amore attualmente.

Com’è nata l’associazione Bocelli e Wutang?

Volevo trovare (artisticamente parlando) due realtà che non c’entrassero nulla l’una con l’altra, per sottolineare questo senso di diversità.

Bocelli: lirica eleganza e classe da una parte 

Wu – Tang: hardcore hip hop, crudi e aggressivi dall’altra.

PH: Marco Mannini

Gli opposti si attraggono o chi si prende si piglia?

Se ci pensate si dice che gli opposti si attraggono ma sarà proprio così? 
Concettualmente può valere tutto in amore ma secondo me lo step lo fai quando vai oltre queste cose. L’amore è una questione più seria dell’innamoramento e ci arrivi solo by passando i preconcetti tipo siamo troppo simili, troppo diversi, siamo lo yin e lo yang, Bocelli e Wu-Tang.

Magia che non ritornerà.

Perché la musica è una calamita per il dolore emotivo?

Perché per i dolori emotivi ci vuole tempo affinché guariscano e per la maggior parte del tempo siamo soli, grazie alla musica lo siamo un po’ meno e questo rende il tempo che passa meno lento e meno doloroso.

Troisi diceva: “La sofferenza in amore paga solo i cantautori che scrivono canzoni” condivido ma è anche possibile secondo me trovare conforto in questa musica per andare avanti e sentirsi meno soli.

PH: Marco Mannini

Come si può pesare un ricordo?

Ognuno di noi ha la propria bilancia e non penso ci sia un’unità di misura che sia uguale per tutti.

Un ricordo si crea quando ti emozioni e più questa emozione è stata forte più il ricordo rimane indelebile nella testa, più pesa nel cuore.

Citando “Sbronzi la sera” quale tuo difetto vorresti smettere d’avere?

Vorrei lavorare molto sulla mia schiettezza, non riesco a non dire ciò che penso e questo allontana le persone.

La verità fa male e ogni tanto dovrei tenermela per me.

In sbronzi la sera nello specifico parlo di come vorrei essere me stesso sempre senza mezzi termini e compromessi. Utopia. 

“Giro Giro Tondo” è un pezzo politico?

“Giro Giro Tondo” è un brano che ho scritto molto tempo fa e che ho lasciato fermentare forse un po’ troppo a lungo.

Nel periodo in cui l’ho scritta Salvini girava tutta Italia come stesse promuovendo il suo ultimo disco in tutte le Feltrinelli d’Italia promettendo di fermare sbarchi e bla bla bla.

In quel periodo stavo tirando le fila del mio progetto e mi consigliarono di creare un personaggio, un alter ego per creare hype ma rifiutai categoricamente.

Quindi decisi di scrivere tutto ciò in modo molto ironico “fa ridere ma anche riflettere” per descrivere una parte di ciò che ho vissuto nella musica è come individuo.