Carla Diletta: “Il tempo chiede equilibrio” | Intervista
Il concetto di tempo può essere relativo, anche se le ore durano 60 minuti e i giorni sono formati da 24 ore, ci sono momenti in cui tutto sembra andare ad “Alta Velocità”, mentre in altri è meglio riuscire ad assaporare ogni istante con calma
Carla Diletta si scontra contro un mondo frenetico, che anche in maniera inconsapevole intacca l’amore, le relazioni e ogni sfera emotiva.
Per trovare il proprio spazio è necessario seguire il ritmo di se stessi, solamente con un dialogo personale, fatto di richieste e accordi, sarà possibile stabilire un equilibrio per non perdere mai la rotta.
INTERVISTANDO CARLA DILETTA
Esiste l’Alta Velocità per i sentimenti?
Io credo di si, ciò non vuol dire che sia una regola universale. Penso che a volte i sentimenti possano essere coinvolgenti ed andare ad alta velocità, io per prima mi son fatta trasportare molte volte. D’altronde le emozioni sono una delle parti più belle della vita e se a volte corrono veloci portandoci con loro, anche se si commettono dei piccoli errori, può solo essere qualcosa di positivo che ci connette con la parte più irrazionale e spontanea di noi. Tuttavia, credo che alcuni sentimenti possano non seguire questa regola e crescere lentamente nel tempo, come una pianta, sviluppando radici più forti.
Nella vita di tutti i giorni provi a valorizzare la lentezza?
Ho imparato a farlo crescendo: “quanti voli ho dovuto prendere, quante persone ho dovuto lasciare prima di capire che non mi piace l’alta velocità”. Non è facile valorizzare la lentezza in un mondo che corre velocissimo, soprattutto nella musica. Basta pensare al nuovo modo di fruire dei brani con lo streaming, che fa invecchiare velocemente le canzoni con l’esigenza di buttare fuori sempre pezzi nuovi. Tuttavia io credo che ci siano ancora persone che apprezzano la lentezza, quindi la cura e la ricerca della qualità. Me lo sto concedendo nel mio progetto musicale, “così ne sento un po’ di più il sapore”, ma anche nella vita di tutti i giorni: sono abituata a pianificare molto e continuo a farlo, con la differenza che ho imparato a distribuire nel tempo gli impegni per affrontare una cosa alla volta.
Perché se nasce come amore, poi rischia di diventare illusione?
L’amore è davvero complicato, così come tutti i rapporti che coinvolgono due persone. C’è un qualcosa di irrazionale nell’amore che, unito a mille fattori esterni tra cui il cambiamento, lo rende imprevedibile. Le persone innamorate sono come due strade che avanzavano in parallelo, poi può succedere che all’altezza di un’uscita una delle due la prenda, lasciando l’altra in carreggiata e nell’illusione. Fino a quando, guardandosi accanto, non si rende conto di essere sola e al capolinea. La comunicazione è tutto, se lo si dimentica è semplice che l’amore diventi illusione.
Per crescere bisogna concedersi anche alcuni sbagli?
Sbagliare è l’unico modo per crescere davvero, penso che chiunque abbia imparato le più grandi lezioni di vita dai propri errori. Spesso chi ci educa, a partire dai genitori, cerca ovviamente di insegnarci il più possibile e sicuramente questo è fondamentale nella nostra educazione. Ma certe cose, finché non ci si va a sbattere la testa da soli, non si riescono a capire davvero. Fa tutto parte del gioco, ma prima o dopo ci passiamo tutti.
Che rapporto hai con le responsabilità? Fai quello che devi, o preferisci scegliere il piacere?
Sono sempre stata una persona estremamente responsabile. Ho uno spiccato senso del dovere e non riesco a ignorare le mie responsabilità, ma riesco sempre a trovare un giusto equilibrio tra dovere e piacere. Proprio perché non riesco a procrastinare, anche se mi concedo come tutti un po’ di pigrizia al bisogno, ho imparato a svolgere i miei compiti nel giusto tempo, così da averne altrettanto per ciò che amo fare. La musica è sempre stato un piacere, quando l’ho messa da parte ho trascorso periodi difficili, che mi hanno fatto capire l’importanza di ricercare questo equilibrio.
“Ho fatto passi indietro per la tua felicità”. È sempre più difficile, anche per la frenesia del quotidiano, stabilire il giusto equilibrio tra noi e gli altri?
Questo si rifà un po’ a ciò di cui parlavamo prima, dello sbagliare per crescere. Non che dare spazio a chi amiamo sia uno sbaglio, lo è però fare passi indietro, annullarsi, rinunciare a qualcosa. Imparare a comprendere quale sia il giusto equilibrio tra noi e gli altri fa parte di quelle cose che ci fanno crescere, che impariamo con l’esperienza. Personalmente credo che per stare bene con una persona sia importante star bene con se stessi: questo vuol dire che la persona che si ama non deve essere il proprio mondo, ma un pianeta del nostro sistema solare, contribuendo a farci stare bene e riempiendo la nostra vita, senza annullarci.
Quando si associano delle canzoni alle persone cambia anche il loro significato?
Quando ascoltiamo la musica la nostra mente assocerà sempre quelle parole, quel significato ad una persona o ad un evento della nostra vita. A me capita di ripescare un album che non ascoltavo da tempo e ricordare benissimo come mi sentivo nel periodo in cui ho iniziato ad ascoltarlo. Vale lo stesso per le persone. Aldilà del significato bello o brutto che una canzone possa assumere quando associata ad una persona, credo che sia sempre bello integrare in questo modo i brani nella nostra vita: anche quando una persona ci ha ferito o non fa più parte della nostra quotidianità, quella canzone può essere un mezzo per metabolizzare il cambiamento. Per ricordare o per dimenticare.
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