PH: Collegno

Collegno: “Mezze misure tra i 30 anni e la provincia” | Intervista

Musica da cameretta più provincia ed ecco a voi Collegno: la voglia di mettersi in gioco attraverso la musica per raccontare storie di un ragazzo che alla sogna dei trent’anni ha trovato il coraggio di buttare fuori tutte l’emozioni, senza mezze misure.

18 brani non sono pochi per un album, ma ogni esperienza aveva bisogno di una colonna sonora, con la speranza e la consapevolezza che altre bozze, al momento segrete, prenderanno vita nei prossimi mesi.

Queste canzoni sono istantanee, immagini che adesso diventano eterne, da mettere e prendere dal cassetto, quando si ha il bisogno di ripensare al passato. Un abbraccio sincero che inizia dalle braccia di Collegno fino a coinvolgere una generazione che spesso ha paura di esprimere i desideri solamente per timore che non si avvereranno mai.

INTERVISTANDO COLLEGNO

18 tracce non sono poche per un album. Ce n’è una però alla quale sei più affezionato? Perché?

Sicuramente 18 tracce non sono poche ma avevo in realtà molte tracce in più e poi ho fatto una selezione se no l’album sarebbe stato ripetitivo. Così sento di aver raggiunto un buon compromesso e ho espresso tutti i concetti che volevo.

Mezze misure nasce più da aspirazioni o delusioni?

Mezze misure nasce da una serie di cambiamenti importanti nella mia vita come una nuova casa e un nuovo modo di gestire gli spazi e le persone intorno a me. Il disco rispecchia una crescita personale sicuramente dietro si porta qualche delusione, ma ha ampi spazi positivi oltre che malinconici.

PH: Collegno

Che situazione c’è a Torino e provincia per gli artisti emergenti?

 A Torino la situazione secondo me è buona. Ci sono alcuni club che danno spazio a nuove proposte. Io sono forse un po’ fuori dal giro e amo troppo  la periferia 

C’è un però anche nella libertà?

Ovviamente. C’è un però è la prima traccia del disco che è infatti una specie di “dove eravamo rimasti?” 

È un pezzo che parla di libertà nell’ esprimersi e cita infatti personaggi a loro modo per me ribelli come zerocalcare e John McEnroe.

PH: Francesca Fiordelmondo

Come te lo immagini il paradiso?

Immagino la domanda nasca dalla traccia Welcome Paradise. 

Non ho un idea di paradiso precisa, non sono credente. Quella traccia parla del paradiso come di un posto sognato e mai trovato ma comunque li a un passo da me.

Che rapporto avevano Baggio e Mazzone, ma soprattutto quanto è difficile stabilire un compromesso in una relazione?

Mazzone è la prima traccia che ho scritto di quest’ album ed è molto importante. Un giorno vedo il famoso video del derby Brescia Atalanta dove il Brescia è sotto di due gol e i tifosi bergamaschi insultano Mazzone. Baggio segna due gol e Mazzone corre sotto la curva avversaria in un momento di romanticismo calcistico per me unico.

Ho pensato che le relazioni in fondo sono tutto qui, due persone che si aiutano e affrontano insieme il mondo fianco a fianco qualsiasi cosa succeda.

Perché innamorarsi è greve?

Greve è una parola ormai diventata meme sul web e di conseguenza anche tra noi amici. Un giorno un amico si gira e parlando dell’ ennesima delusione d amore mi dice ” De, innamorarsi è greve”. Avevo fatto questa base funky che si sposava benissimo per un concerto allegro ma allo stesso tempo amaro dell’ innamorarsi e poi rendersi conto che forse è stato solo un abbaglio.

PH: Francesca Fiordelmondo