Ryah: “La Summer Sad è una stagione dell’amore” | Intervista

PH: Riccardo Parziale

Ryah: “La Summer Sad è una stagione dell’amore” | Intervista

Così come  in un giorno di sole può arrivare un temporale improvviso anche in amore si entra nella stagione denominata “Summer Sad”.

RYAH, con questo brano cupo e triste, mette a nudo tutte le fragilità della perfezione, ricordando ancora una volta che l’equilibrio e la felicità possono essere sensazioni momentanea, tutto può prendere una piega sbagliata, lasciando il nostro cuore sottosopra.

Le illusioni funzionano solamente quando sono più forti della realtà, se però questo velo immaginario inizia a essere sollevato dal senso del quotidiano, l’amore finisce o diventa qualcosa di tossico e pericoloso.

Come una calda estate finisce, lasciando spazio al freddo dell’autunno, così anche la bellezza e la sicurezza di un sentimento si trasformano inspiegabilmente. Non accettare il dolore farà solamente più male.

INTERVISTANDO RYAH

La tristezza ha vibes autunno/inverno?

Sì, almeno per me la tristezza evoca vibes autunnali e invernali. Le emozioni legate alla tristezza spesso si associano a sensazioni più cupe e fredde e per me richiamano perfettamente l’atmosfera  tipica dell’autunno e dell’inverno. Per quanto mi riguarda in inverno ho pochissima voglia di uscire, di condividere o socializzare, odio avere freddo e dovermi coprire esageratamente per non sentirlo. Mi sembra diventi tutto più noioso anche il solo fatto che le giornate abbiano poche ore di luce, mi intristisce.

Che effetto fa svegliarsi dentro una “ Summer Sad”?

É come svegliarsi in incubo, la cosa peggiore è quando si tratta della vita reale. Citando un verso di Summer Sad

dove racconto di una bellissima relazione che stavo vivendo, una relazione davvero stupenda, prima che l’altra persona non cambiasse idea all’improvviso facendo sgretolare e crollare di colpo tutte le mie aspettative.

“Sul molo ballavamo, prima che tutto si sciogliesse, come promesso siamo buoni friends, Dio come ci amavamo , se il sogno non cedesse e mi risveglia in una summer sad.”

Immagina di essere al vertice di un’intensa emozione, all’apice dell’amore e delle certezze e improvvisamente tutto cambia, ti ritrovi scaraventato nell’ignoto, un posto dove vivono solo dubbi e paure.

Si collega al concetto di “Sottosopra” di Stranger Things, da cui ho preso spunto , una dimensione parallela che riflette la trasformazione inaspettata di un amore dove l’estate per  me rappresenta appunto il momento più vivo del sentimento ma in questo caso ingrigito di colpo dal freddo dell’abbandono.

PH: Riccardo Parziale

Come si sistema un cuore sottosopra?

Sistemare un cuore “sottosopra” può essere un processo complesso e personale. La reazione richiede tempo, auto-riflessione e supporto emotivo. Trovare dei modi per comprendere e affrontare le  emozioni, come parlare con amici fidati o un professionista della salute mentale può essere un buon modo per non sentirsi soli e non abbandonarsi alla negatività.

Anche concentrarsi su attività che portano gioia e benessere possono essere passi utili. Ogni persona affronta il processo in modo unico, il tempo è spesso un buon alleato. 

Cosa non merita la tua generazione?

Sicuramente non merita superficialità e materialismo. Merita di conoscere e provare sentimenti veri e forti. Merita romanticismo e poesie che educano a rispettare e ad amare il prossimo, dimenticando sentimenti come invidia e gelosia. Mi piacerebbe si ritornasse a farlo anche con la musica. La musica ha un potere straordinario ed è responsabilità di noi artisti sfruttarlo nel migliore dei modi.

Perché sentire la malinconia è doloroso?

La malinconia per me è un po’ come l’ansia, è un pugno allo stomaco che non ne vuole sapere di andar via. Più che doloroso è un peso che porti con te.

Bisogna imparare a conviverci, io ho trovato lo sfogo più adatto a me, la maggior parte dei miei brani hanno vibes malinconiche e a me piacciono cosi, è diventato il mio modo di esprimermi.

E poi credo che un po’ tutta l’arte in genere nasca da questi mood. 

PH: Riccardo Parziale

Molto spesso siamo obbligati a mentire a noi stessi piuttosto che accettare verità alle quali non siamo abituati?

Per quanto mi riguarda, io sono fan delle auto analisi, sono molto auto critica con me stessa, quindi preferisco sempre affrontare una brutta verità che vivere una bugia. Sto imparando a trovare  sempre qualcosa di positivo nelle situazioni avverse e questo modo di vedere le cose mi aiuta un sacco ad affrontare la vita ,mi aiuta anche ad essere più sincera con me stessa.

Ti affascina la mitologia greca?

Non la conosco tutta purtroppo ma mi affascina molto, anche perché la mitologia greca è caratterizzata da intrighi, avventure eroiche e tragedie .È sempre stata una fonte d’ispirazione per l’arte, la 

letteratura e la cultura occidentale, con una vasta influenza che si estende ancora ai giorni nostri. Non a caso nel mio background di Spotify è presente un ft con Ermes, artista pisano, dal titolo  Apollo e Dafne che parla appunto di un amore non corrisposto, che prende spunto dal mito ma riportato ai giorni nostri.