New Indie Italia Music Week #175

“Nelle canzoni che non cambiano con l’età. Nelle abitudini della domenica. Nella luna piena dopo che nevica. C’è una luce, una luce che illumina tutta l’America. Una luce di un faro che ci porta in un’altra epoca” (Le abitudini della domenica – Alberto Bianco).

Trova la scintilla che c’è in te. Circondati di suoni e parole che ti fanno stare bene e perditi nel flusso dell’inerzia domenicale per ritrovarti e per trovare nuova linfa per le tue prossime conquiste.

Scopri le migliori uscite #IndieItalia della settimana scelte e recensite dalla redazione di Indie Italia Magazine!

PROMOZIONE MUSICALE

Cimitero

“Io non lo so come si fa, se non c’è niente che mi calma, siamo nascosti in una stanza in cui non riesco a dire niente”

Quando una persona ci lascia, andando chissà dove, diventa complicato elaborare il lutto, anzi a volte per superare un trauma bisogna arrivare ad un punto di negazione. Fare finta che quella cosa non sia mai successa, anche se se non cambia la realtà dei fatti e si simula per provare ad ingoiare il futuro. Funziona questo sistema? A tratti può darsi.

Una canzone come Cimitero è un modo per esorcizzare il fatto di non vedere più colui con cui si è condiviso un legame di sangue, sogni, speranze e anche paure, perché si confidano le nostre preoccupazioni solamente a chi vogliamo bene davvero.

Noi  che ci crediamo persone individualiste, a volte molto egocentriche, in realtà viviamo costantemente emozioni che dipendono da tutto ciò che gli altri ci comunicano o provano a fare.

(Nicolò Granone)

Bartolini: 8

Aurora

Un inno alla crescita, quella dello stesso Leonardo, che torna dopo due anni con un brano cucito assemblando immagini vive e un arrangiamento (con la firma di DRD ben evidente) elegantemente leggero.

Oltre che di crescita, Leonardo parla di cambiamento, insegnando e incoraggiando l’ascoltatore ad abbracciarlo e anche ad imparare ad amarsi, incondizionatamente. Questo da vita ad un’armonia interiore, che si percepisce già subito ascoltando il brano e che si inizierà ad apprezzare di più immagazzinando il messaggio.

La voce del cantautore pugliese è forte e sicura, piena e potente. Massima espressione proprio del cambiamento e del rinnovato amore per se stessi di cui proprio parla. Se questo è il nuovo Leonardo, non possiamo che apprezzarlo.

(Sara Pederzoli)

Leonardo Lamacchia: 8,5

Confessione (Album)

Sally Cruz, giovane artista tra i volti emergenti più talentuosi dell’urban in Italia, ha pubblicato oggi il suo primo Ep “CONFESSIONE”.
Il nuovo progetto discografico “CONFESSIONE” è stato anticipato dai singoli “ALESSIA”, “TEMPESTA”, “1 2 3” e “LA NOTTE” feat. thasup. Oltre a questi, l’Ep contiene gli inediti “TU”, “SOLA CON ME”, “MI PORTANO CON SÉ”, “LAME E RASOI”, “FANTASMA”, insieme al nuovo, esplosivo featuring del brano “CORDE” con Neima Ezza.

Un titolo emblematico, quello del primo progetto discografico di Sally Cruz, che il pubblico ha già imparato a conoscere anche per l’innata capacità di raccontare emozioni e stati d’animo senza filtri. Con i suoi testi, l’artista riesce a dare voce ad un’intera generazione, che si riconosce nelle sue storie, o semplicemente si lascia trasportare dalle atmosfere create nei brani. Tormento e nostalgia vengono descritti con disarmante lucidità, facendo emergere potente la voglia di riscatto dal dolore. Ogni pezzo si trasforma così in un prisma, in cui si riflette il mondo, ma anche molti aspetti della personalità della stessa artista

Oltre alle tematiche, fil rouge di “CONFESSIONE” è il timbro graffiante e penetrante di Sally Cruz, che la rende riconoscibile sin dal primo ascolto, muovendosi su sonorità urban, talvolta con richiami alla trap e al pop, attraversati da influenze elettroniche/edm.

L’ep è prodotto da Mike Defunto; il brano “MI PORTANO CON SÉ” è prodotto da Mike Defunto e Mr. Monkey.

Sally Cruz: 7

Bella storia

Come sarebbe l’ultimo matrimonio sulla terra? Ce lo racconta Assurditè, con una penna molto dolce e malinconica. Sarebbe una grandissima storia d’amore pura, dove uno sguardo è un privilegio e l’amore è protezione. L’amore dei nonni, per intenderci, lo stesso che ha ispirato proprio l’autrice.

Assurditè, nel suo nuovo percorso, diventa giornalista e ci catapulta nel futuro, ma senza tralasciare passato e futuro, in un mondo che pare lontanissimo, ma che potrebbe non essere. Con questo sembra accarezzarci, ma senza rassicurarci: un po’ reporter, un po’ una madre.

Se in passato Assurditè ci ha fatto ballare, ora ci vuole anche far riflettere, con un equilibrio che decisamente non guasta mai, anzi.

(Sara Pederzoli)

Assurditè: 8

Karitè

Per credere all’amore bisogna essere liberi da ogni preconcetti, lasciare da parte tutte l’esperienze del passato e vivere un po’ da bambini, guardando la realtà con curiosità, dolcezza e stupore.

Karité è la dimostrazione perfetta di questo concetto, resa in un musica da EDONiCO con una voce fragile e incantata, ricca di speranze, illusioni e soprattutto veicolo che mischiato al testo ricercato, porta l’ascoltatore in una bolla nella quale è possibile prendersi del tempo per ricercare la purezza dell’essenza.

Queste labbra sono qui, sta a noi scegliere se aprirle per mordere o sfiorare la vita con delicatezza.

(Nicolò Granone)

EDONiCo: 9

584 (Album)

584 sono i giorni che Venere impiega per portarsi in congiunzione con il Sole. Venere è l’oggetto più luminoso dopo il Sole e la Luna, eppure dalla Terra è visibile solo per poche ore – e in
certi periodi, durante le congiunzioni, sparisce del tutto. Dopo quattro singoli, Cranìa esce con un disco d’esordio che sorprende per maturità e stile.

Un disco notturno che, come Venere, sa brillare e nascondersi. Si muove su una linea temporale tutta sua, animata da una cassa dritta e da coperte elettroniche di synth che, simili a nuvole in movimento, decidono quando far trapelare la luce o quando lasciare spazio al buio. Al di sopra di tutto una voce roca che graffia
le parole, dando loro corpo e mistero. Sembra lo sguardo quando si spinge verso gli angoli nascosti del cielo.

Crania: 8

Cuperose (ALBUM)

L’omonimo album di cuperose è un viaggio attraverso l’elettronica e lo shoegaze, intrecciato con sapienza in un contesto cantautorale. L’album, in cui si percepiscono echi dai Bluvertigo, Verdena, Ellioth Smith e Massive Attack, diventa a tutti gli effetti un manifesto dell’esplorazione (dell’espiazione) della colpa nelle relazioni. I brani come “Sospeso”, “Abitudine” e “Sottovoce” anticipano la profondità di questo nuovo disco, il tutto reso attraverso la combinazione di chitarre distorte e sonorità nostalgiche degli anni Novanta. Cuperose è un grido di speranza, ma con la consapevolezza della fugacità del presente.

(Ilaria Rapa)

cuperose: 7,5

SE FOSSE MUSICA ROCK (Ep)

Si intitola “SE FOSSE MUSICA ROCK” ed è l’EP d’esordio di Pas Mal: un nuovo lavoro che mette insieme cinque brani della discografia dell’artista di Clinica Dischi. Anticipato dal singolo “ASCIUTTO”, il nuovo EP diventa il manifesto per Pas Mal per raccontarsi, questa volta in maniera del tutto personale e senza timore di mostrare la parte più intima e nascosta di sé. Un disco che mette insieme indie, rock, pop e cantautorato, per svelare al mondo la propria essenza unica e poliedrica.
(Ilaria Rapa)

Pas mal: 7,5

urbe (Ep)

“Urbe”, il nuovo EP di Yassmine Jabrane, ci porta alla scoperta della complessità sociale e personale. La cantautrice, classe 1996, offre un’esperienza musicale eclettica, fondendo sapientemente sonorità pop elettroniche a testi profondi. Le quattro tracce di Urbe esplorano temi come l’ansia sociale, le paure legate a situazioni amorose, la gestione del tempo e la riflessione sull’io. La voce molto particolare di Yassmine è in grado di evocare emozioni che potremmo definire universali, il tutto anche grazie alle parole, collocandola così come una rivelazione nel panorama musicale contemporaneo.

(Ilaria Rapa)

Yassmine Jabrane: 7,5

Doce doce

Vorrei trovare una marea di parole oltre a “geniale” per definire questo brano. È un fiume di vita, un ballo per le strade di Napoli. Napoli che è già musica senza suonare e cantare, basta solo sentirne le voci e le vibrazioni. Ma qui si raggiunge il sublime.
Dada’ usa lo storico jingle dello spot del caffè Kimbo e ci porta in due minuti tutta la vitalità, l’entropia e le storie quotidiane della capitale partenopea.
È sbirciare da una finestra, tendere l’orecchio verso le chiacchiere al mercato. È lasciarsi spostare da una folla sanguigna, sofferente ma festosa. La sintesi di una filosofia di vita, forse la più gioiosa e poetica che esiste.

(Stefano Giannetti)

Dada’: 9,5

Primo rischio assoluto

È un brivido che corre lungo la schiena e che ci rapisce dalla routine che ci protegge mentre ci uccide.
L’improvvisa nostalgia di qualcuno, il desiderio di essere nella sua testa nello stesso istante in cui lui/lei torna nella nostra. La voglia di ampliare le labili connessioni che ci hanno tenuti uniti (“almeno fammi sapere… se lo usi quel segnalibro…”) ci dà calore mentre effettuiamo il tentativo ripescando nei ricordi. Finché non torniamo coi piedi per terra (“…ed il mio naso è freddo.”).
La cadenza nelle strofe ora a ritmi spezzati, ora fatta di lunghe sequenze melodiose, ora di semplice parlato, ricalcano questa lotta tra immaginazione e realtà.

(Stefano Giannetti)

Tueri Damasco: 8

18+

Giovanni Ti Amo ci lascia una dichiarazione amarcord, hot e (un po’) dolce allo stesso tempo, nel nuovo brano “18+”.
Quando vediamo qualcuno che anche con un solo sguardo ci fa quasi vacillare tanto è bello, la nostra immaginazione parte e ci ritroviamo in una situazione calda anche se fuori sono -10 gradi. Giovanni Ti Amo ci porta l’estate, i vestiti corti, l’acqua del mare che scende su corpi abbronzati, goccioline che si muovono e scompaiono proprio nel momento in cui volevamo di più, e possiamo pensare solo: “Wow”.
Un brano che possiamo definire sincero quello di Giovanni Ti Amo, ne avevamo bisogno? Sempre.

(Margherita Ciandrini)

Giovanni Ti Amo: 7,5

muschio

“Ho l’impressione di essere un po’ in ritardo”
Percepiamo tutto il disagio di Atarde in “muschio”, che con i suoi suoni elettronici racconta di quando lasciamo andare delle persone, anche senza volerlo, perché la vita è strana e a volte noi non siamo molto bravi a tenere i contatti.
Nonostante la città sia la stessa, gli impegni sono diversi, e le amicizie, per quanto forti, sono messe a dura prova e allora ci sale questo senso di disagio per non essere stati abbastanza presenti nelle vite altrui e quando poi ci vediamo dopo quasi un anno l’imbarazzo è palpabile.
Arriviamo ad evitare le strade che potrebbero portarci ad incontrare quella persona e alla fine lasciamo scivolare quel rapporto che sembrava infinito ed ora se ci incontriamo per sbaglio, quasi fingiamo di non conoscerci.
Atarde riesce sempre a farci immedesimare dentro i suoi brani, e ora ci sentiamo tutti un po’ il muschio di qualcuno.

(Margherita Ciandrini)

Atarde: 8,5

Clichè

“A volte si cerca un senso anche quando lui non cerca te”.

Si può partire da questa strofa per raccontare “Clichè”, nuovo brano di Ciarcia. Il testo sempre intimo in pieno stile dell’autore è accompagnato da diverse sonorità, questa volta infatti cambiano, spostandosi verso una dimensione più dance ed elettronica. Ognuno di noi analizza, a volte con troppa razionalità ogni scelta e conseguenza, inevitabilmente però capita a tutti di sbagliare e di vivere in un equilibrio costante tra l’idea di essere vittima e colpevole, traditori o traditi, perché ogni decisione e comportamento adottato può provocare delle reazioni.

Alle delusioni si può reagire chiudendosi in se stessi, attaccando, tirando fuori rabbia o trasformando la frustrazione in energia. In alcuni momenti della nostra vita si reagisce d’impulso, forse affrontando la questione da un altro punto di vista si sarebbe potuto trovare una soluzione diversa, perché no, talvolta anche opposta.

Gli errori quindi non sono solamente qualcosa di negativo, anzi possono diventare spunti per cambiare idea o imparare a conoscersi meglio.  Credere e mantenere sempre gli stessi cliché può dare l’idea di essere bloccati all’interno di un loop, insieme a insicurezze e  false aspettative.

(Nicolò Granone)

Ciarcia: 7

Fogli sparsi

Il disordine può essere una fonte di creatività, mille fogli sparsi nascondo parole, idee e possibilità di mixare realtà con ipotesi mentali. Anche la mancanza può essere uno spunto per ripensare al passato e colmare un vuoto impossibile da riempire in altro modo.L’arte diventa quindi lo sfogo necessario per buttare fuori quello che ci passa non solo nella mente, ma anche attraverso il cuore, in un impeto di energia che ha potere curativo.

Se poi collaborano, come in questo caso, due progetti diversi come Tamè e APOLLO QUATTRO ecco che il miscuglio porta ad una visione etereogenea di una canzone, fondando un nuovo stile tra rap e indie.

(Nicolò Granone)

Tamè, APOLLO QUATTRO: 7,5

Legge del criminale

LEGGE DEL CRIMINALE” è il nuovo singolo di KAWAKAMI. Il brano che ci traghetta verso una maturità artistica sempre più centrata è evidente l’upgrade rispetto alle pubblicazioni precedenti sia in termini di testo che di composizione. La cantautrice risplende di una luce propria, sinuosa si muove all’interno delle parole che compongono la sua opera.

Kawakami: 7

Tempo

“Tempo”, brano dal suono ricco e virtuoso, è il secondo singolo estratto da “Verso una casa”, album d’esordio di Arianna Pasini che uscirà a Marzo 2024.

La voce soave di Arianna Pasini galleggia su una strumentale registrata in presa diretta (salvo per il piano elettrico) assieme a Ivan Tonelli / Urali (basso elettrico semiacustico Guild di fine anni ʻ60) e Dimitri Reali (batteria Rogers anni ʻ60). La Fender Coronado semiacustica del 1967 accogLie L’orecchio dell’ascoltatore per poi lanciarlo in un crescendo sincopato che anticipa il ritornello. Ad impreziosire il refrain è il featuring che vede la voce di Generic Animal, altro amico di tour, che riempie gli spazi lasciati da Arianna.

Arianna Pasini ft Generic Animal: 7.5

Dreamcore (Album)

DREAMCORE è il nuovo album dell’OFFICINA DELLA CAMOMILLA. Un ritorno importante quello dell’Officina della camomilla, con nuove idee e con la stessa voglia di raccontare con la propria poetica unica, dolce e surreale, allucinata ed evocativa, istantanee di vita senza retoriche tronfie o velleità di giudizi universali.

DREAMCORE è un compendio di tutto ciò che è stata ed è L’Officina della Camomilla. Un mondo variopinto, un teatro di contrasti e personaggi stravaganti, una costellazione di immagini giocose e violente tenute insieme da un cut-up narrativo che da sempre è la cifra stilistica della band.

DREAMCORE è soprattutto un concept album sulla decadenza dell’impero occidentale, ed ecco che appaiono Kerouac, Burroughs e citazioni da Bret Easton Ellis e da Christian F. Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino. Non mancano incursioni continue nella Milano che da sempre fa da sfondo alle opere dell’Officina della Camomilla.

A 8 anni da Palazzina Liberty, ultimo album in studio, una delle band culto del panorama alternativo italiano torna con il quarto album di inediti per Hachiko Dischi, l’etichetta nata dalla mente Francesco De Leo per una totale autonomia artistica.

L’Officina Della Camomilla: 7

Dove te ne vai

Un brano sull’amore, che è l’ultimo tassello del nuovo progetto di Margherita Vicario. È incluso nell’Ep “Showtime”, che colleziona altri tre singoli già usciti e che hanno fatto il paio con il podcast condotto in questi mesi, in cui la cantante dialoga con i suoi ospiti su vari argomenti, dal femminismo alla crisi climatica.
“Dove te ne vai” è un brano in sei ottavi prodotto da Dade. È il racconto incerto di ogni innamorato, che non sa se restare o se andarsene. È l’incertezza del momento, la voglia di trovarsi, capirsi. È l’incertezza del lasciarsi andare. È la richiesta di vedersi. E alla fine la consapevolezza, o forse solo il dubbio, che a volte è meglio non vedersi più.

(Lorenzo Ottanelli)

Margherita Vicario: 8,5

Nobody

Utilizzare l’espediente del parlare di una relazione per parlare a sé stessi. È la scelta di Darrn che con Nobody sceglie di rimanere sulla stessa onda di Papi, in un viaggio introspettivo che è di fondamentale importanza per arrivare a quella maturità già espressa nel singolo precedente.
Nobody è la ricerca di sé stessi, all’interno. Perché nessuno “sa uccidermi e curarmi, darmi una città”. È la voglia di capirsi, trovarsi e ritrovarsi. Lo fa in un crescendo strumentale, dove la voce diventa sempre più orpello finale.

(Lorenzo Ottanelli)

Darrn: 7,5

Chi l’avrebbe mai detto

Rondine ci racconta l’amore della sua generazione, la voglia di trovarsi, di non dire qualcosa di banale che già hanno detto gli altri. Perché a quella persona ci tieni e la vorresti con te. E poi, se davvero non dovesse funzionare, allora diciamo “che è solo colpa nostra”. La voglia di non dire “qualcosa di scontato”, di dire al mondo, “con che scusa ci giustifichiamo”.
Con una buona produzione, che impasta bene la voce con la musica, “Chi l’avrebbe mai detto” è un brano che funziona ed è piacevole. Un ritorno all’adolescenza, anche per chi l’ha già superata.

(Lorenzo Ottanelli)

Rondine: 7,5

Candeline

CANDELINE è il nuovo singolo del rapper e cantautore napoletano UGO CREPA che vede la collaborazione di GHEMON, uno degli artisti più talentuosi e apprezzati del panorama hip
hop italiano. Prodotto da foolviho & Alessandro Rase, il singolo nasce dalla volontà dell’artista di rendere speciale il giorno del compleanno di una persona cara con una dedica spontanea
e sincera, non scontata, attraverso le proprie armi migliori: la penna e la voce.

“Non tutti vivono il compiere gli anni allo stesso modo, per qualcuno è addirittura non piacevole, ma quando quel qualcuno nella tua vita è speciale tendi ad augurargli il bene
nel miglior modo possibile. La canzone parla di questo, volevo solo farle gli auguri, ed è uscita fuori una canzone.” – UGO CREPA

In CANDELINE spicca l’importante collaborazione con GHEMON, che vedendo in Ugo Crepa un giovane artista talentuoso e in crescita ha deciso di collaborare con lui tornando a rappare in una strofa in maniera diretta.

“In un universo musicale dove tutto sembra uguale, Ugo Crepa non solo ha una voce ma È una voce. Mi ha colpito dal primo ascolto e sono felice di aver iniziato una collaborazione con lui attraverso questo brano.” – GHEMON

Il singolo arriva dopo la pubblicazione del primo ep di Ugo Crepa LA VITA È QUELLA COSA CHE SUCCEDE MENTRE, nel quale hanno collaborato artisti importanti del
panorama indie e urban italiano: GEMELLO sulle note di Circumvesuviana e DUTCH NAZARI in È stato bello.

Ugo Crepa ft Ghemon: 8

Paolo e Francesco

 

“Esistere non basta, noi volevamo vivere e abbiamo detto basta. Guardando la città faccio un saluto commosso alzando un dito medio sopra quel posto. Andiamo via dove possiamo baciarci”

Due ragazzi che fuggono via, due cuori che battono a tempo, che fuggono dalla gente che li ha visti crescere, che corrono verso la libertà, quella di tenersi per mano, senza troppi sguardi addosso. Può essere una ballata d’amore, impegnata, nel dire che esiste un problema, che non è stato superato, non ancora. Darsi un bacio in centro a Milano non è come darselo in un paese in provincia Foggia. Essere accettati come “gay” in famiglia non è scontato, dipende da chi ti mette al mondo.

Questa canzone lotta, con gentilezza, senza troppa retorica, potrebbe sembrare il racconto di un amore etero se non si leggesse il titolo, proprio perché è un amore, uguale agli altri e come gli altri, diverso da tutti.

Scarda: 8

Adiòs

I Segreti, tra le band più interessanti del panorama indie italiano, presentano il nuovo singolo Adiós, fuori oggi in radio e su tutte le piattaforme digitali. Il brano arriva a distanza di tre mesi dal ritorno della band con Vienimi A Salvare, ed entrambi i singoli anticipano l’arrivo del nuovo album entro l’anno.«Quindi me la vivo così, forse mi piace» – Adiós è la canzone più rock and roll de I Segreti.

Prodotto da Matteo Cantaluppi, il brano scopre un tratto diverso dello stile della band, che con il brano precedente aveva svelato atmosfere struggenti e più malinconiche: qui il riff di chitarra è irresistibile ed entra prepotente in testa, accompagnando un testo scanzonato e disilluso. Un brano che già dal primo ascolto si fa già cantare a squarciagola «anche se piove».

I segreti: 7

Rosolo Rosa (Album)

“Rosolo Rosa” è il secondo lavoro ufficiale del rapper campano, in uscita per Bomba Dischi con distribuzione FUGA. In un processo di evoluzione stilistica e lirica rispetto ai brani precedenti, il filo conduttore che unisce i 5 brani che lo compongono è rappresentato dalle difficoltà comunicative ed emotive alla base delle relazioni.

Attraverso la sua consueta narrativa basata sugli opposti, Rosolo Roso intreccia trame d’amore attraverso una prospettiva che naviga tra i cliché tipici della canzone mainstream e scimmiotta l’estetica machista alla base del rap contemporaneo. Lo scopo è quello di creare una narrazione unica dell’amore, ispirandosi a opere seminali come “Speakerboxxx/The Love Below” di Andre 3000, nonché ai contributi innovativi di Tyler, The Creator e Baby Keem. Ancora una volta la produzione dell’intero progetto è affidata allo storico collaboratore G Coal, che mescola sapientemente il gusto dell’urban anni 2000 con influenze dei The Neptunes, Timbaland e Kanye West, facendo ampio uso del sampling. Il risultato è un connubio sonoro che abbraccia il passato strizzando al contempo l’occhio alle moderne vibrazioni dell’hip hop, contribuendo a definire l’identità unica di “Rosolo Rosa” all’interno del panorama attuale.

Rosolo Roso: 8

Fascicolo

Fascicolo è il secondo singolo dal venturo EP di montag. Come la precedente “Chai Tea”, anche questa è una vecchia canzone. Raccolta dal 2019, è stata rielaborata in una nuova chiave.
“Da pezzo scritto di getto, in diretta sulla mia vita da fuorisede, è diventato negli anni un brano nostalgico di un periodo in cui senza saperlo stavo vedendo finire la mia adolescenza”, dice montag a riguardo. Gestire il brano con Fight Pausa, Marco Giudici, Valerio Visconti e Clara Romita ha portato montag in ambiti power pop che non aveva ancora esplorato. Il pezzo ha reminiscenze da Beck e dal più cristallino indie-pop americano.

“Fascicolo” è letteralmente un fascicolo, una serie di informazioni apparentemente scollegate, indizi raccolti forse nevroticamente, ma volti a scoprire qualcosa su di sé o sull’altro, qualcosa che
continua a sfuggire sebbene tutto richiami l’attenzione a scoprirlo.

Montag: 7

Lame e Collane

“Lame e collane” è l’ultimo sguardo audace e poco filtrato di Tripolare sulla realtà contemporanea. È la sfida più punk che ci possa essere: quella di rimanere fedeli a se stessi in un mondo violento che troppo spesso mette alla prova la nostra autenticità.

“Lame e collane” è il titolo del nuovo singolo del cantautore e produttore napoletano.

Il ritmo incalzante e l’ossessiva ripetizione del titolo nel testo non sono altro che il continuo e sofferto tentativo di innescare una comunicazione, sedimentare un linguaggio pur mantenendo il carattere criptico.

“Mi sono sempre concentrato molto sulle emozioni positive, a volte restando un po’ dentro la mia bolla creativa. Questo brano però – commenta l’artista – parla di una realtà che, per quanto una persona decida di stare nella propria bolla, appartiene al mondo contemporaneo. Racconta di uno scippo e degli incontri che più volte mi sono trovato a fare nella vita: da persone che volevano realizzare una rapina a quelle che spesso trovavano le risposte nella violenza”.

Tripolare: 6.5

Giacomo

Una moto, una parete attrezzata per poggiare le foto del nostro laconico declino, una radio a transistor per ascoltare le stazioni dei Balcani o del Marocco: tutto questo basterà per darci quel barlume di pace in questo marasma emozionale che accompagna un processo di crescita e maturazione che avanza inesorabilmente?

“Giacomo” il nuovo singolo de La Municipàl è un brano che parla di quel momento della vita in cui si trascorre più tempo a ricordare ciò che è stato che a progettare ciò che sarà. No, non è un inno all’arrendersi allo scorrere implacabile del tempo, ma un’esortazione all’accettarsi e a considerare tutti i rimedi possibili, anche quelli apparentemente più futili ed edonistici, per continuare a vivere nel presente senza dover sfuggire alle ombre di ciò che è stato.

La Municipàl: 8

Elisir (EP)

Dopo gli ultimi brani che l’hanno sempre di più introdotta e confermata come novità da tenere d’occhio nel panorama dell’RnB italiano, ritorna Angela Iris con Elisir, il suo secondo EP, dove l’artista ruota attorno ai grandi dilemmi e ai frammenti d’amore che l’hanno resa felice quanto persa; ma, bevendo proprio quell’Elisir, si rimane inebriati proprio dal sentimento che ci rende quotidianamente vivi, tra gli alti e i bassi.

Angela Iris: 7.5

Che vita di merda

Ecco i Voina, così crudi e veri. Il loro ultimo singolo è la rappresentazione di una quotidianità straziante e lancinante. Nel mondo d’oggi, è la vita di molti di noi. E loro ce la sbattono in faccia, con il loro stile inconfondibile. Forse, è proprio vero, si stava meglio quando si stava peggio. Il progresso che avanza ha prodotto una società in fin dei conti triste.

Ed allora, tra l’elenco di tutte le cose che incombono e ci pressano, cerchiamo delle vie di fuga che si rivelano illusorie e contraddittorie. Come l’alcol, il mare, lo shopping, i viaggi. Certo, emerge anche un pizzico d’ironia, ma è giusto prendere questo brano profondamente sul serio. Perché è importante assumere consapevolezza del mondo in cui abitiamo. Senza indifferenza. E forse, partendo dal presupposto della “vita di merda” che quotidianamente viviamo, potremmo un giorno migliorarla e uscirne fuori.

(Simone Sebastiani)

Voina: 8

Troppo forte

Un brano tutto da vivere e ballare. Cosmo spacca, anche stavolta. Troppo forte è un invito a proseguire, a non abbattersi, a combattere per i propri interessi senza badare al giudizio altrui. Con “Troppo forte” ci si butta in discoteca, con un testo però gasante e carico di autostima.

Che sia un autoritratto o un’esortazione esterna, poco importa. La botta di vita arriva tutta. E’ uno stile, un mantra, un manifesto. Sarà eccessivo vivere così? Forse sì, è “troppo” forte. Tendere verso quella direzione però è la soluzione per vivere meglio.

(Simone Sebastiani)

Cosmo: 7,5

Oltre (Album)

I brani che compongono l’EP  di Paduano rappresentano una sequenza di sensazioni contrastanti tra percezione e realtà. “Oltre” è la naturale proiezione dello sguardo, del suono, allontanandosi da ambienti familiari e confortevoli che hanno sempre delineato un fenomeno di stasi perpetua.

Oltre è la successione di paesaggi desolati o saturi, dove si perde la reale percezione degli spazi immensi e vuoti che talvolta possono diventare stanze chiuse e affollate. Sono paesaggi distorti, amplificati dall’incomprensione dei rapporti, coperti dalla fitta nebbia di omertà, sommersi da oceani di parole.

“OLTRE” è un EP di 6 brani (5+ intro) di diversa veste sonora. I suoni onirici degli archi contrastano l’acidità dei sintetizzatori e della drum, il caldo pizzicato delle corde dell’acustica e la punta di basso si fanno spazio nel turbinio di voci e cori che si susseguono e si sovrappongono fra loro.

Paduano: 8

Simpatico Aperitivo

Quale momento più simbolico se si pensa alla Milano da bere – con le sue regole, i suoi riti e i suoi tempi – se non quello dell’aperitivo? IERINOTTE ha smascherato la città più agognata d’Italia durante l’happy hour. Il mood lo si capisce dai primi secondi: la voce di Beppe Sala, incazzato coi milanesi, è lo specchio del sentimento descritto da IERINOTTE che, nella sua violenta satira ribalta le convenzioni sociali milanesi e toglie il velo di Maya di cui siamo abituati a suon di chitarre elettriche e colpi di batteria.
(Benedetta Fedel)

IERINOTTE: 8,5