musica indie italiana

New Indie Italia Musica Week #177

Lo tsunami chiamato #Sanremo sta arrivando, lo vediamo già avanzare inesorabilmente. Ma prima di cedere al canto delle sirene della riviera ligure, ci ritagliamo uno spazio per assaporare le ultime novità dell’ #IndieItaliano della settimana.

Come sempre attraverso le penne del team di Indie Italia Magazine che hanno scelto e recensito i migliori progetti artistici dell’ultimo #NewMusicFridayItalia.

Buon ascolto e buona lettura!

PROMOZIONE MUSICALE

Un nuovo richiamo (Album)

Una rinascita elettro pop per Elio, che con il suo EP “Un nuovo richiamo” saluta il suo passato e si dirige pieno di speranze verso il futuro. Quattro brani che sono direttamente connessi ai 4 elementi della natura, iniziando da “Solita luna” con l’acqua, ed è proprio questo il brano che più di tutti parla di cambiamento, voglia di evadere e di proiettarsi lontano, seguendo un richiamo distante.
Con “Orfani” entra il gioco l’elemento terra, così concreto e duro, e ci rendiamo conto che viviamo nelle orme di chi è venuto prima di noi, con un percorso predefinito da “generazioni a cui non somigliamo”. Arriviamo al fuoco con “La mia religione”, descrizione di una solitudine profonda ed anche un po’ egoista, per concludere con “Arte”, l’elemento aria che ci permette di abbandonarci e cadere a peso morto sulla neve candida.
Elio, attraverso una profonda autoanalisi, ci riporta la sua visione sul mondo e sul futuro che ci aspetta, non ci resta quindi che volare via con lui, per non perderci neanche un momento.

(Margherita Ciandrini)

Elio: 8

Luna rossa

Nuova versione del brano “Luna rossa” di Jacopo Bagorda, che grazie all’intervento del rapper Matsby e della produzione di Dab si reinventa completamente, senza perdere la sua anima iniziale: la nostra felicità è più importante di tutto, stare bene con sé stessi è la chiave per stare bene anche con gli altri.
Partire o restare, il dilemma è sempre grande e ci ritroviamo a fare dei pro e dei contro per entrambe le opzioni, ma è proprio mentre stiamo compilando l’elenco che sappiamo già cosa vorremmo che vincesse, perché dentro di noi, abbiamo già deciso.
Non esiste giusto o sbagliato in questi casi, esiste solamente la nostra volontà, e spesso un’avventura in un posto nuovo ci aiuta a cambiare prospettiva e a trovare la nostra personale Luna rossa, sinonimo di pura felicità.

(Margherita Ciandrini)

Jacopo Bagorda, Matsby, Dab: 9

Bollino rosso

“Su di noi, ci son troppe nuvole” ci dice Volt Rar nel suo nuovo brano “Bollino rosso”, che attraverso sound Urban e sperimentali permette alle barre dell’artista di entrare dentro la nostra anima e trovarsi un nascondiglio proprio lì.
Volt rappa le sue esperienze in un contesto non troppo felice che lui chiama casa, brutti percorsi imboccati che adesso canta a testa alta, coraggio di farsi strada tra lacrime misto a pioggia, paura di tornare in una casa che dietro la porta aveva troppo rosso da dover affrontare.
Volt Rar si racconta e ci dice che neanche con un bollino rosso sulla testa dobbiamo abbassarla, c’è sempre un modo per uscirne, anche dalle situazioni che ci sembrano eterne.

(Margherita Ciandrini)

Volt Rar: 8,5

Danza con me

Presentata come una tormentata storia d’amore tra il rapper torinese e un’ipotetica compagna,”Danza Con Me” di Blue Virus è pronto a farci piangere lacrime amare. Il singolo enfatizza che la comprensione reciproca può avvenire anche senza l’uso di parole. Blue Virus afferma infatti che “Il dialogo sta nei dettagli”, confermando la sua capacità di trasformare esperienze quotidiane in narrazioni vivide e coinvolgenti. Inoltre, le fotografie e l’artwork completano il pacchetto visivo di un artista che continua a distinguersi per la sua profonda maturità compositiva.

(Ilaria Rapa)

Blue Virus: 7,5

umore

Il sesso è un atto fisico mentre l’amore qualcosa di sentimentale?

Forse si, ma non solo ci sono mille variabile all’interno di qualsiasi tipo di relazione, ANXIETY si concentra sull’intimità di un aspettativa, su tutto quello che accade prima, dopo e durante solamente a livello celebrale e irrazionale.

L’atmosfera elettro lo-fi del brano diventa immersiva, trasmettendo un senso sia di coinvolgimento, ma anche d’insicurezza attraverso il quale è possibile sentire dentro di noi l’emozione dei due protagonisti di questa storia.

Cosa rimarrà alla fine dell’amplesso dentro questa coppia? Possiamo solamente immaginarlo a seconda della nostra indole umana.

(Nicolò Granone)

ANXIETY: 7,5

IN MEZZO A TUTTA QUESTA GENTE (Album)

“In Mezzo a Tutta Questa Gente” è il primo album dell’artista romano Redh, un vero e proprio viaggio all’insegna della riflessione e dell’autenticità. Con brani come “2 Ombre”, “Quaggiù”, “Esploderemo” e “FFFF”, Redh riesce a catturare l’essenza della sfida e delle opportunità che si presentano nel quotidiano e che se so solo le cogliessimo ogni tanto, magari chi sa, riusciremmo a raggiungere qualche obiettivo. Redh, intanto, però celebra anche la determinazione e l’autenticità di chi si impegna a trovare il proprio posto nel mondo. Attraverso queste otto tracce, Redh esplora temi universali come l’amore, la paura e la crescita personale, attraverso un pop rock d’autore che si distingue nel mare magnum delle uscite discografiche.
(Ilaria Rapa)

Redh: 8,5

solePIOGGIA – Album

Cinque tracce che puntano tutte dritte al cuore delle relazioni umane, esplorando il lato oscuro e piovoso dell’amore. I brani, come lettere introspettive, narrano un viaggio di autoscoperta all’insegna di delusioni, manipolazioni e addii, offrendo una riflessione profonda sulla tristezza e sulla speranza di superarla. La produzione interamente curata da PIER nel suo BAR44 Home Studio rende ogni traccia totalmente personale e autentica, il tutto reso anche grazie a un mix sonoro che spazia dall’indie al progressive-jazz, culminando in un finale strumentale commovente al pianoforte.

(Ilaria Rapa)

PIER: 8

Nel fluido

Un brano vivace, giocoso, simbolico. Un vero e proprio inno alla libertà. I due artisti, connubio di voci approvato, propongono una serie di immagini della vita reale che si discostano dalla “normalità”. Partendo dall’essenza e dalle proprietà del liquido che scorre e si fonde liberamente, muovendo i corpi. Gelsomino e Frambo, dunque, preferiscono riconoscersi nella sorgente piuttosto che nella palude, “per evitare di morire per niente”.

L’invito è quello di svincolarsi dai grandi costrutti sociali perché la vita è troppo breve per incagliarsi in ogni ostacolo, per di più evitabile. La canzone, grazie al testo e alla melodia orecchiabile, mette di buon umore e ci fa sentire maledettamente compresi. “Mamma lo sa, papà lo sa, che sono rock and roll”. Bravi.

(Simone Sebastiani)

Gelsomino, frambo: 8

Danni

Ogni relazione ha sempre un lato nascosto. Scegliere di aprirsi ad un’altra persona porta con se una dose di vulnerabilità, e diventa normale ferirsi magari con un litigio o con aspettative non rispettate. Questi tagli si possono ricucire con amore e dolcezza, ma ad un certo punto arriverà un momento in cui il dolore sarà superiore a tutto il resto. In quel preciso istante, anche se non sarà facile, deve diventare fondamentale dire basta e lasciarsi andare verso direzioni diverse.

Per funzionare come coppia bisogna avere la consapevolezza che conoscersi può essere pericoloso, perché l’amore può guarire e distruggere, solo con equilibrio e costanza si può trovare la giusta combinazione senza combinare danni in uno scontro tra due vite.

(Nicolò Granone)

HÅN: 8

Abbaglio

Cosa siamo disposti a fare per amore? PVTRA tanto, tantissimo. Nonostante riconosca in maniera profondamente malinconica le sofferenze che può causare un rapporto d’amore, non avrebbe paura a frapporsi ad un carro armato per proteggere la donna amata. È’ un artista ferito con il cuore incerottato, ma trova la forza di gridare al mondo, e soprattutto alla sua lei, di avere ancora forza per appigliarsi alla vita. Proprio grazie a lei, per cui farebbe follie, chiedendo soltanto un’altra opportunità. Un ultimo abbaglio insieme. Romanticismo puro.

(Simone Sebastiani)

PVTRA: 7,5

senza me

Mai titolo fu più azzeccato. La mancanza di qualcuno può rappresentare una ferita profonda, difficile da rimarginare. I due artisti si mettono totalmente a nudo, esprimendo sentimenti come la tristezza, la solitudine, la malinconia. La separazione può infatti catapultare il punto di vista della vita, cambiando prospettive. All’improvviso, tutto nero. Bisogna però reagire, ripartire. Questo brano può aiutare molti a sentirsi compresi, coccolati. Soltanto così, infatti, accettando la difficile situazione, è possibile ricominciare. Cuffiette alle orecchie, fazzoletti alla mano. Preparatevi a piangere un po’ con phixre e PARE.
(Simone Sebastiani)

phixre, PARE: 7,5

Sillage

Sillage è la scia di profumo che resta quando qualcuno abbandona una stanza, e la fragranza resta nelle narici di chi si sforza di fregarsene dell’improvvisa assenza. L’olezzo dalle narici sale alla testa, e diventa un esplosivo silenzioso.
Come una bomba è infatti il turbinio di emozioni che distrugge l’anima di chi non finirà mai di fare i conti coi conflitti irrisolti. E l’anima diventa corpo in questo brano. Il male diventa palpabile, tanto che si cerca di concretizzare, di sentire tra le membra il buono che c’è stato (“per masticare ricordi felici”).
I brutti ricordi diventano lame, il corpo prende i colpi e reagisce, sanguinante e sbattuto tra i muri. Ma resta in piedi.

(Stefano Giannetti)

Le cose importanti: 8

Le Nostre Memorie

È un dolce nemico il ricordo di un amore perduto. Sono parole che, anche se dette realmente alla persona persa, non hanno molto più valore di quelle solo immaginate. Perché il passato è stato utile, ha insegnato, ma è urgente lasciarselo alle spalle.
Il brano è una supplica disperata, il bisogno di mantenere teso un filo rosso che leghi ancora a qualcosa che non tornerà mai più.

(Stefano Giannetti)

Taoma: 7,5

Scatola vuota

 

“Non ho bisogno del tuo permesso per avere successo”. Una frase detta a sé stessa e allo stesso tempo all’amato perduto, in questo dolce e combattivo inno al ricominciare da noi, da una scatola da riempire di nuovi ricordi e esperienze. Consci che, se si raschia il fondo del contenitore si trovano le tracce, gli odori, le risate del passato trasformate in lacrime poi asciugate dal presente.
E dalle righe che il pianto lascia a irritare le guance, dalla gola secca e dalle fitte al petto che tengono svegli la notte si riparte. Ci si massaggia le ossa dopo la lezione imparata e si riparte.
Con la stessa voglia di voler bene. E di volersi bene, un po’ più della volta precedente.
(Stefano Giannetti)

Carla Diletta: 8,5

Doccia ghiaccia

Ho sempre sperato di riuscire a lavare i ricordi con le lacrime. Una bella doccia di ego-sofferenza fatta di scorciatoie e sospiri lasciati tra le pagine di inutili ricordi scritti su stupidi bigliettini. Selmi spera di perdersi nell’aria, chissà se è la scelta giusta. Ci perdiamo tra pensieri così freddi che dentro riusciamo a bruciare come tutto ciò a cui vorremmo dare fuoco. Soli e al fuoco ghiacciato mentre spira un vento freddo d’estate bollente. Selmi riesce a dare un senso a tutte queste sensazioni.

E tutto questo è amore.

(Viola Santoro)

Selmi: 9

Tutto okokok

Ascoltare Sedici cantare è come ritornare a quella bellissima spensieratezza dei minuti infiniti passati su giardini dalle tre di pomeriggio fino a notte fonda. Tantissimi ricordi dei tempi del liceo, della felicità di quei momenti, della passione per la prima cotta e della voglia di passare altre mille momenti così. Quell’età in cui tutto sembra semplicemente e dannatamente bello, l’invisibilità dei secondi infiniti. È così che Sofia, in arte Sedici, riesce a descriverci la difficoltà dell’innocenza dei pensieri dell’adolescenza e, talvolta, è bello ritornare a provare, anche se per qualche minuto, di nuovo quelle sensazioni.

(Viola Santoro)

Sedici: 8

Rosso iberico

“Manco mi conoscevi e sei arrivata cosi a fondo”, classica storia di due amanti traditori. Due amanti traditori che si consumano in litigi di colore rosso. Si lasciano, si riprendono, litigano, fanno l’amore, discutono. Ma è tutto questo ciò che travolge di passione. Si sta così bene e così dannatamente male. Sigarettewest ci fa immergere nei suoi pensieri malinconici ed impauriti per una storia che chissà dove lo porterà, forse è questo il bello… l’inaspettato momento in cui credi che tutto possa andare meglio…

(Viola Santoro)

Sigarettewest: 7

Iridi

Hanami ci lascia entrare nella sua intimità con una ballad romantica con un bel piano iniziale che si accompagna alle note alte della sua voce. Il pezzo poi diventa più serrato, quasi rappato, per poi tornare sul bridge e sul ritornello, più rilassato.
Iridi è un brano ben confezionato, con un sound contemporaneo da cui è difficile non lasciarsi cullare. Il racconto di una storia d’amore, tra il vuoto e gli abbracci, “tra lo stomaco e lo sterno, nelle iridi”, un amore finito, il ricordo, tutto che torna indietro “tranne le mie lacrime”.
(Lorenzo Ottanelli)

Hanami, kOkeshi: 7,5

jellyfish

jellyfish è un brano pop punk, cantato in modo scanzonato, con buone melodie. A metà tra ritmi anni Duemila, testi ed espedienti moderni. La medusa è il pretesto per raccontare una storia d’amore tra la corrente che ti porta via, tra il mare e le onde, il “cuore fisso in apnea”. L’altro è come una “jellyfish, veleno dai tuoi tentacoli, ti abbraccio per tenerti qui”.
Il brano del gruppo di Firenze è scandito da buoni bassi che danno un buon ritmo ad un brano che è ben studiato, anche grazie agli inserti della “voce del treno”: dal “non oltrepassare la linea gialla” al “ci scusiamo per il disagio”.
(Lorenzo Ottanelli)

Aspettativa: 7

North Face

Una notte con gli amici, restare in giro “fino a che cade il cielo” per nascondere il cuore, per nascondere i pensieri. North Face è un brano che parte con una intro leggera, per entrare su un rappato di tutto rispetto, che sfocia in un pezzo quasi schizofrenico, ben prodotto, con la voce schizzata in alto dall’effettistica, fino a quando non torna a un ritmo soffuso, con l’inciso di Zeep.
Il brano è un salire e scendere, è un tormento interiore ben costruito e comunicato. Un pezzo che è facile riascoltare, di cui si rimane impressionati da subito, un brano che funziona,
(Lorenzo Ottanelli)

Macaboro, Zeep: 8

 

Gnockstar

 “So di non essere una popstar o una rockstar, ma un qualcosa di diverso che non può essere etichettato negli standard. Ho un sound tutto mio che non per forza deve essere compreso. Molte volte sprechiamo tempo ed energie per farci accettare o cercare di emergere secondo le logiche del mondo, quando alla fine basta essere solo sé stessi”, dice Giada Robin.
Femminilità ed energia espresse con 10 tracce con influenze dance e rock, per esaltare la propria presenza scenica in maniera intelligente, con l’affermazione di un identità artistica unica.
Ogni canzone esprime poi una diversa sfaccettatura, dolce o ribelle a seconda del mood, con un occhio sempre rivolto verso le responsabilità e i giudizi degli altri.
Giada Robin non si nasconde e anzi con questo disco si mette in mostra, dando un colore e una forma a diversi sentimenti.
(Nicolò Granone)

Giada Robin: 7

Prova a restare

A tre mesi dalla pubblicazione del singolo “Prova a restare” Luca Notaro annuncia il singolo “Civico3”, un vero e proprio inno al neo soul napoletano, interpretato in collaborazione con il gruppo folk blues TheRivati con alla voce Paolo Maccaro.

Questo brano, arricchito dalla fusione di due stili musicali unici, si candida ad entrare tra i classici del vasto panorama musicale partenopeo, una città che continua a sorprenderci con la sua vulcanica creatività.
Dall’amore condiviso verso il blues e il soul americano nasce la collaborazione tra Luca e Paolo, entrambi artisti campani dal talento straordinario, “Attraverso la canzone ‘Civico3’, dichiaro i due cantanti – facciamo un viaggio emozionale nel cuore della provincia, luogo di formazione per entrambi.”

In effetti riescono a descriverla perfettamente raccontandoci di serate trascorse fuori casa e di amori complicati tra cantieri ed edifici in costruzione.
Il sound intimo e ritmato di “Civico3” cattura l’attenzione fin dalle prime note, mentre l’utilizzo della lingua napoletana conferisce al brano un’identità unica e coinvolgente. La voce soulful di Luca Notaro e quella blues di Paolo Maccaro si fondono perfettamente, regalando un’esperienza musicale straordinaria. La loro collaborazione è un mix perfetto tra passione, talento e creatività, per un brano che si distingue per la sua autenticità e capacità di toccare le corde dell’anima.

Luca Notaro: 7