New Indie Italia Music Week #184

“It was supposed to be the future, e invece guarda dove cazzo sei. Tu crashi come crashiano i computer, sperando di sparire, stai sparando a un videogame. C’è più complessità in un fiore, più di quanta ne trovi in un microchip, ma torneresti indietro mai o lo faresti solo per comprarti dei bitcoin?” (Pixel, Nobraino)

Era questo il futuro che ti immaginavi? No, non parliamo di aspettative lavorative o progetti di crescita personale, ma del fatto che la realtà in cui ci troviamo, volente o nolente, è costellata di elementi artificiali che ci condizionano facendoci alienare in un mondo di alieni.

Questa non è l’unica realtà possibile. Ricorda, tu, nel cuore hai tunnel. Attraversalo, è la porta per riassaporare la tua autenticità, il tuo essere.

Certo, non sarà facile ripercorrere le tracce per raggiungerlo: puoi sempre contare sull’arte, sulla musica!

Fatti accompagnare dai tuoi brani preferiti per evocare le emozioni primordiali che di contraddistinguono.

Trova i brani per ritornare alla strada di casa, attraverso il nuovo numero di New Indie Italia Music, con le recensioni delle migliori novità #IndieItalia della settimana!

NERO MASCARA

Sanno suscitare sia un sorriso, sia una lacrima. I bnkr44 stavolta mostrano il loro lato più intimo e malinconico, trattando il tema dell’abbandono nell’amore giovanile. L’immagine del mascara nero che cola sul viso chiaro della lei, segna il sentimento più triste e potente al termine di una storia d’amore. Perché quando un legame si rompe, spesso a stare male sono in due. Chi rifiuta e chi viene lasciato. Preparate i fazzoletti, perché con questa melodia e con questo testo c’è soltanto da piangere. Bravi.

(Simone Sebastiani)

bnkr44: 7,5

Solo un’idea

Romanticismo allo stato puro: ma quanto sei indie, Giuse? Ascoltarti è un piacere, per cuore e orecchie. Perché abbini testi zeppi di sentimento e cuore ad un ritmo piacevole e scorrevole. “Solo un’idea” è la rappresentazione dell’inizio di una storia d’amore, dove insicurezze e speranze combaciano. “Io vorrei per noi due una casa coi mobili ikea”: una dichiarazione simpatica e diretta. Come te. Quando qualcosa sorge, il seme dei sogni è potentissimo. Spesso si idealizza, rischiando di farsi male. Vivere così, però, è tremendamente forte. Sarà solo un’idea, Giuse. La mia idea, però, è che farai tantissima strada. Talento.

(Simone Sebastiani)

Giuse The Lizia: 8,5

Tutti contro tutti

Angelica parla del mondo di algoritmi e indici di ascolto che tesse le nostre vite in un modo (non) nascosto (“pensavo di aver trovato un posto nel mondo e invece c’era uno stronzo con una Smart”) con un’impressionante distanza. Come se fosse nata vent’anni prima della sua reale data di nascita. E questo accresce valore alla sua critica sociale.

Il coro “alè-alé” e il ritornello vorticoso fanno immaginare una folla che le balla intorno andando giù, sfondando il pavimento coi passi di danza obbligati dalla società. Perché (forse) non c’è salvezza nemmeno per i consapevoli.

L’elenco delle piaghe, a suon di citazioni, della nostra prigione dorata è spietato. Addolcito solo dalla voce trascinante di Chiamamifaro, da cui vorremmo essere salvati.

(Stefano Giannetti)

Chiamamifaro: 8

Come sabbie mobili

“Apro gli occhi e già la testa mormora, cuore/mente/guerra che mi logora”. Le sabbie mobili che ci creiamo noi, che in realtà sono un tremendo loop. Perché l’ansia ci fa sprofondare, il dubbio ogni tanto ci fa risalire.

“Continuo a pensare se andare o restare”: le sensazioni di Ornella sono quelle che non si riescono a spiegare con parole precise. Eppure basta trovare il modo per parlarne e afferriamo tutto al volo.

E lei il modo lo ha trovato alla grande, con le strofe tristi e delicate e il ritornello che è un grido di dolore. Sofferenza lenita solo dalla sua voce in questo intenso r’n’b.

(Stefano Giannetti)

Ornella Sara: 7,5

H&M

“Credo nella vita ma non pratico”. Quella di Giulia Mei può sembrare una seduta di psicanalisi autoinflitta, ma è più una seduta sentimentale. Perché viene dallo stomaco, ed è proprio lì che sferra cazzotti.

Inizia dando un’origine e un volto ai suoi incubi, per poi proseguire col tentativo di realizzare il suo percorso. Di ciò che è riuscito, del fallimento che ci si può permettere, fino ad arrivare a un’immaginata dipartita.

Ma quello che resta poi è una ballata, un cantico delle creature miserabili. Un brano che dà la sensazione di poter durare una notte intera, cantato davanti al pianoforte.

Un dolcissimo lamento in cui ci si riconosce negli sconfitti: “mi sa che ‘sto bicchiere è l’unica cosa che mi fa stare bene”.

(Stefano Giannetti)

Giulia Mei: 8

Liquirizia e nostalgia

Con la sua inconfondibile leggerezza, Serepocaiontas ci regala un brano che parla di caramelle, casa, nostalgia e sentimenti un po’ amari. Emerge il bisogno di appartenere ad un luogo ma anche la voglia di scappare e di non dare certezze.

Una canzone che parla d’amore ed esistenza. Attribuendo delle immagini alle emozioni, l’artista sforna un brano in cui tutti possono ritrovarsi. Dolce ma così amara, si, è sempre Serena.

(Simone Sebastiani)

Serepocaiontas: 7,5

Aria!

Margherita Vicario ha fatto un film e lo ha presentato alla Berlinale di quest’anno, dove era in concorso. Un film, “Gloria!”, al femminile, che racconta la storia di Teresa, che lavora in un istituto musicale e scopre il pianoforte. Questa “Aria!” fa parte della colonna sonora ed è un bel brano cantato dalla stessa Vicario, che come sempre rende tutto interessante.
Il brano è un bel grido di libertà dove si “suona per la gloria, qui non si fa la storia”. Un brano in cui è fantastica la risposta tra voce e strumenti, prima con gli archi e poi con la tromba, al grido di “Aria!”. Dove le percussioni e gli archi hanno una loro presenza artigianale. Un brano che è un inno, un coro per vivere libere, “senza veti e croci”.

(Lorenzo Ottanelli)

Margherita Vicario: 8,5

Piccole cose

Un giro di piano classico che trascina in una ballad autentica, in cui a fare da padrone è il racconto di un amore difficile, fatto di pianti e di “non me ne frega niente”. Dove lei passa da essere un’estranea a essere la sua casa, e se ora la vede da lontana, cambia strada. È la voglia di rimanere insieme almeno per metà, anche se ormai è finita, anche se ora è perso.
Questo “Piccole cose” è un brano intimo, ben scritto, con dei buoni incastri di testo, tra lo skyline e il ginger ale. Fanno da padrone le batterie e il piano iniziale, che costruiscono un tappeto perfetto per un testo intenso.

(Lorenzo Ottanelli)

Merlot: 7,5

Sai che

SAI CHE” è il nuovo singolo di EDONiCO.

EDONiCO torna con una traccia che dimostra ancora una volta la sua capacità di saper fondere abilmente il cantautorato con elementi elettronici, testi intensi e leggerezza. ?
Prodotta da Granato, “SAI CHE” è una canzone che fotografa un momento di smarrimento, un’introspezione emotiva dentro se stesso in cui esplora quella sensazione di brancolare nel buio, alla ricerca di un aiuto, senza riuscire a trovare una causa o una spiegazione a questo stato d’animo, che chiunque ha dovuto affrontare almeno una volta nella vita.

“SAI CHE” non è solo una canzone: è un urlo di frustrazione, un grido di rabbia, una richiesta d’aiuto; esprime il bisogno di mettere tutto in pausa e di perdersi. Ognuno di noi si ritrova ad affrontare nella vita un momento cosí, senza sapere a chi dare la colpa. Tutti ci siamo sentiti almeno una volta usati, incompresi, burattini di sconosciuti burattinai. ”

Edonico: 7.5

Sottoeffetto

Sensualità, passione, desiderio: sono queste le parole chiave delle atmosfere evocate da Sottoeffetto, il quinto singolo di Kahlo.

“Ti guardo il fondoschiena con la luce rossa. Io mi immagino cose che non posso dire che possiamo fare sul letto oppure sul pavimento”

Un brano uptempo che va dritto al punto. Una chiara intenzione seduttiva cantata dallo stile sinuoso di Kahlo che ammalia l’ascoltatore in una danza coinvolgente in cui perdersi per dare spazio all’essere primordiale degli istinti e del piacere.

Kahlo: 7.5

cosa fai stasera?

I Fuera hanno scelto una strada – quella della electro club house, già sperimentata in Mariposa e in Santo. Un cantato quasi soffiato, che si accompagna a dei bassi potenti che fanno ballare. Questo “cosa fai stasera?” ricorda la melodia di Mariposa, ma la chitarra viene pizzicata a flamenco, cosa che rende il brano molto più originale di quello dei concorrenti.
Il nuovo corso dei Fuera è un bel passo in avanti, dove la rivoluzione non è solo nel sound ma anche nell’impostazione e nella produzione vocale. Dove il brano è così avvolgente che lo puoi ascoltare in loop senza annoiarti mai.

(Lorenzo Ottanelli)

Fuera: 8,5

SUPERMARKET

Nella società del consumismo il valore ha meno importanza del prezzo, purtroppo tutto è considerato rispetto al mercato. La musica deve suonare in un certo modo per fare più stream, mentre quando si va a fare la spesa è facile riempire il carrello di prodotti inutili e costosi solamente perché, senza neanche sapere il motivo ci è venuta voglia proprio di quel cibo o di quell’oggetto, spinti da una smania impulsiva non possiamo arrivare alla casa a mani vuote.

Supermarket di Vinnie Marakas è ipnotica e lisergica, ma nasconde anche una morale. Troppe volte infatti veniamo ingannati dal bello, lasciando da parte tutta la sporcizia che c’è sotto. Così sarà più facile rilassarsi e ballare, senza capire, almeno inizialmente, la critica sociale che urla il testo.

(Nicolò Granone)

Vinnie Marakas: 8

Monte olimpo

È brutto pensare che ogni percorso avrà una fine, però persino la vita obbedisce a questo principio universale, anche se noi non ci saremo più il mondo continuerà a girare e seguire la sua rotta.

La nostra società ha paura di parlare di morte, come se affrontando la questione una parte di noi potesse accettare l’idea di sparire.

“Ti terrò la mano un attimo prima di morire, e un attimo ancora dopo. Amore citato amore, quando te ne vai”

Nulla sarà più come prima, l’assenza non sarà mai presenza, l’unico modo per vivere insieme è continuare a ricordare i momenti trascorsi insieme. E quando anche noi diremo addio, ci sarà qualcuno che ascolterà le canzoni che abbiamo amato e la musica non farà silenzio.

(Nicolò Granone)

paolo.alneon: 8,5

1,100,1000

Ogni tifoso sa quanto la Domenica sia amore e sofferenza, e nonostante ci siano giornate in cui la squadra uscirà sconfitta dal campo, c’è sempre entusiasmo prima di ogni incontro.

Calcio e musica coincidono da Max Pezzali che ci descrive la dura legge del gol, fino a ERRE, rapper dal cuore nerazzurro che ha scelto di celebrare gioie e dolori di un amore che si riesce ad emozionare con un bacio o quando la curva esulta.

“1,100,1000” uscita da pochi giorni, riprende un legame in bilico tra stadio e incomprensioni, ma quando si entra a San Siro, almeno per 90 minuti, tutto si ferma e c’è solo da tirare fuori la voce per incitare i propri beniamini.

Finita la partita, un lampo di genio, un intuizione, la giusta dedica e chissà, finalmente anche l’amore riesce a vincere il suo Scudetto.

(Nicolò Granone)

ERRE: 7,5

Palloncini

“A volare ho provato anch’io, brucio in fretta un soffio”

Atarde racconta la sua voglia di sentirsi più leggero, nonostante paranoie e possibilità di fallire. Può capitare di essere liberi, senza pensieri si ha la capacità di lasciarsi trasportare dal vento dell’emozioni, ma poi quando i pensieri diventano pesanti, arriva, inevitabilmente, la caduta.

E non è solo il cervello ha immaginare possibili reazioni o ragionamenti troppo complicati anche nella teoria, talvolta è anche il cuore che non si fida, si spaventa e poitutto esplode.

All’improvviso boom, noi scoppiamo come un palloncino, auto sabotandoci senza esserci dati il tempo di arrivare ancora un po’ più in alto, in modo da vedere tutto in maniera chiara e distaccata.

Atarde: 8,5

Luca Fol (Album)

Con ‘Luca Fol’, l’omonimo album dell’artista, ci immergiamo completamente nel mondo artistico e musicale dell’autore riminese, attraverso una ricerca sonora ed emotiva. L’equilibrio tra electropop e cantautorato lo sentiamo nelle dieci tracce che esplorano tematiche profonde come la spiritualità e la solitudine. La varietà delle sonorità, dai ritmi più frenetici ai quelli più eterei, sono sicuramente l’elemento distintivo dell’album. Luca Fol in questo nuovo lavoro si conferma un narratore sensibile, capace di affrontare con ironia e intimità le sfide della vita contemporanea.

(Ilaria Rapa)

Luca Fol: 8

BASTA

La nuova versione di “BASTA” di Ciliari, impreziosita dalla collaborazione con VV e dalla produzione di Coletti è proprio il brano indie di cui avevamo bisogno oggi: che ci importa se fuori c’è il sole, dentro di noi c’è una pioggia devastante che ci porta nel nostro angolo di solitudine.
Quante volte abbiamo detto “Basta, esci dalla mia testa” quando una storia finisce ma per noi è difficile lasciare andare tutti baci, le risate, i discorsi sotto le coperte, quando sembra che il mondo sia composto solo da noi.

Cerchiamo di convincerci che è stato tutto un grande errore, che forse le cose dovevano andare così, che non eravamo destinati al per sempre…ma vorremmo solo un ultimo bacio, un ultimo abbraccio profumato, e invece riusciamo solamente a sperare che, sbattendo la testa contro il muro, riusciremo a dimenticare tutto, facendo finta che non sia successo niente.

(Margherita Ciandrini)

Ciliari, VV: 9

ALTROVE

KAWAKAMI ci regala “ALTROVE”, featuring Zeep, e ci troviamo dentro un tango che ci ricorda che dobbiamo sempre metterci al primo posto, uscendo dalla gabbia dorata in cui siamo stati rinchiusi da un amore tossico che non ci fa sentire liberi.
Emozioni potenti che ci fanno girare la testa, siamo imprigionati ma abbiamo scelto noi questa condizione e non riusciamo a liberarcene, vaghiamo per strada distratti, pensando di tornare a casa, ma non sappiamo più la nostra casa quale sia.
L’unica via d’uscita ci sembra andare altrove, spaziare con la mente verso una meta che ci porti fuori da questo loop emozionale che ci racchiude, piove da giorni ma riusciremo a trovare il nostro sole personale per cui vale la pena lasciare indietro le nuvole.

(Margherita Ciandrini)

KAWAKAMI, Zeep: 8

Difendimi

Con il suo terzo singolo Paola Pizzino suggella la sua personalissima anima RnB. Ancora una volta Paola non ha paura di parlare con il cuore in mano, che si augura di sapersi allontanare momentaneamente, andando oltre a una rabbia e una tristezza momentanee, ma sapendo tenersi stretti i momenti che hanno reso il passato bello.

Dopo essersi fatta notare da pubblico ed addetti ai lavori, grazie un’intensissima attività di performance dal vivo, la PIZZINO è pronta ad affermarsi in grande stile. ”Logico”, infatti, sarà disponibile anche in versione unplugged per meglio conservare i colori delle anime che abitano la voce dell’artista.

Grazie ad un’unica traccia vocale e ad una produzione minimal, a cura di gheesa & Macro Marco, il brano ci fa entrare, da subito e senza sovrastrutture, nel mondo e nelle emozioni di PAOLA, attivando, istantaneamente ed in maniera naturale, un estremo senso di empatia

(Benedetta Fedel)

Paola Pizzino: 7,5

Pleiadi

Le Pleiadi, dette anche “Sette sorelle” fanno parte della costellazione del Toro. Lo stesso insieme di stelle che Drko che – per quanto ci risulti curioso in un tempo in cui tutto è sfuggevole – ha deciso di tatuarsi a dodici anni quando, innamorato di quell’amore puro e innocente che caratterizza l’età, ha reso indelebile sulla sua pelle le tre stelle che lo rappresentavano. Con un pezzo pop che ti si incolla alla testa, Drko ci porta indietro nel tempo in un ricordo malinconico ma che non può non far sorridere.

(Benedetta Fedel)

Drko: 8

La Commedia (Album)

Un nuovo lavoro e una nuova line up: il cerchio perfetto disegnato a mano libera da Eva Geist (Andrea Noce) e Donato Dozzy (Donato Scaramuzzi) diventa un triangolo con l’entrata in pianta stabile di Pietro Micioni, che già aveva collaborato al disco precedente e nelle esibizioni live de Il Quadro.

La Commedia vuole essere un disco dove la crisi diventa opportunità e il cambiamento si fa rinascita. A partire dal titolo, che prende spunto da un verso – poi cambiato – di una canzone dell’album precedente che recitava: “Ci piace la commedia, quella di un traliccio al sole”. Il Quadro di Troisi prova a indagare su quegli aspetti dell’umano che oscillano tra leggerezza e tragedia. Un po’ come nella commedia all’italiana di cinematografica memoria, dove le situazioni difficili diventano uno spunto per reagire e affrontarle, anche in chiave ironica.

La Commedia è la vita in tutte le sue sfaccettature, non a caso i titoli di tutte le dieci canzoni che lo compongono rimandano in maniera piuttosto netta a degli archetipi, come La verità e La terra – i due singoli che ne hanno anticipato l’uscita-, ma anche La notte, o Il profeta. Come se l’esistenza fosse un mazzo di tarocchi, la lettura di una coscienza collettiva.

Anche musicalmente La Commedia segna un deciso passo avanti verso la forma canzone e un linguaggio musicale ancora più autoriale e personale.

Gli elementi che caratterizzano la musica de Il Quadro di Troisi – un approccio alla forma canzone che si riallaccia direttamente a una certa tradizione italiana e un suono spiccatamente “elettronico” – si fondono ancora di più, dando vita a un mix inedito.

Una musica unica, seducente ed elegante, che sfugge alle definizioni e, al tempo stesso, le abbraccia tutte. Più che revival, è riappropriazione di un sound e di un modo di fare canzoni personale e identitario, ma per niente chiuso a tutto ciò che è nuovo. Nostalgico, ma con uno sguardo che galoppa verso il futuro.

La Commedia è una vera e propria gemma che ribadisce la rilevanza de Il Quadro di Troisi nel panorama musicale internazionale, già evidente fin dall’esordio del progetto.

Il Quadro di Troisi: 8

lacrime che

“lacrime che” è il nuovo singolo di chesma. Una dolce dedica e presa di consapevolezza è il significato più nascosto di “lacrime che”, dove chesma ci racconta della sua storia d’amore e di come veder soffrire l’altra metà è sempre difficile, soprattutto quando non riusciamo a fare niente nel concreto per poter allietare il ‘male’ che soffre chi amiamo con tutto il nostro cuore. In questo racconto dove le lacrime sono come meteore e il bedroom pop ne fa da padrone, chesma ci lascia un suo racconto personale che ci racconta di come la musica può davvero esorcizzare le emozioni più tristi.

Chesma: 7