New Indie Italia Music Week #185

“Because we are your friends. You’ll never be alone again
Oh, come on, oh come on“

Lo sai che non sei mai sol*? C’è una community frizzantissima pronta a supportarti nei tuoi momenti di up e nei tuoi down a suon di musica.

Scopri le migliori novità #IndieItalia della settimana con le recensioni del team di Indie Italia Magazine!

MAYA (Album)

E se vi dicessimo che abbiamo già il miglior album dell’anno, nonostante il 2024 sia appena iniziato? MACE, tra i produttori più stimati e autentici del panorama della musica italiana, ha dato vita a un disco che rimarrà impresso come uno dei momenti più alti della discografia contemporanea in Italia.  16 tracce per squarciare il velo di Maya e per mostrarci il vero potenziale del talento dei cantautori e delle cantautrici nella scena musicale del nostro paese.

Detonazioni sonore e picchi emozionali che travolgono l’ascoltatore senza alcuna via d’uscita grazie all’evocazione di atmosfere uniche e tutte diverse, cangianti come i colori delle voci e delle espressioni artistiche coinvolte in questo progetto: Elea A, Joan Thiele, Marco Castello, Chiello, Venerus, Cosmo, Rares, Coez, Franco126 e tanti altri protagonisti della scena #IndieItalia.

La coltre oscurante della banalità e della prevedibilità è stata distrutta: MACE, accompagnato dallo squad dei cavalieri dello zodiaco, ha realizzato un disco che già a pochi giorni dal release ha dato uno scossone assestato alla scena aprendo una crepa, una via di fuga: un’altra musica italiana è possibile e MAYA ce lo dimostra.

(Salvatore Giannavola)

Mace: 10

Fiammiferi

Accendere e spegnere un fiammifero dura un solo istante. Eppure questo momento viene espanso in un tempo apparentemente infinito. Come il racconto di un’emozione.
Per trovare il calore di una presenza si può essere disposti financo a essere scossi con dolore, come quando ci si bruciano i polpastrelli spegnendo un fiammifero, piuttosto che restare soli nel buio.
“… so come ci si sente, con le luci spente e un cuore leso”: così la persona che ci salva si rivela come uno spettro carnale, vivido, che si incendia e si spegne con noi. L’unico angelo che può capirci.

(Stefano Giannetti)

Missey feat. Cecilia: 8

Mirtilli

Sembra un acquerello il singolo di Lucrezia, con la sua voce che dà pennellate qua più intense, qua più lievi, a dipingere un panorama nostalgico di un luogo d’infanzia o di vacanza (“sembra più lontana la città, in un’altra epoca”). Di un connubio tra umano e natura.
È proprio sulle persone che si sposta dopo poche frasi: dalla confusione di una festa si concentra su un incontro (“vorrei riuscire con poche parole a cambiarti l’umore”), per poi contaminare i corpi con l’ambiente (“sembra un bosco il tuo letto”/ “quando scopri la schiena, più bianca è la cera, di un raggio di luce”).
Un dipinto e una poesia in una canzone.

(Stefano Giannetti)

Lucrezia: 8

Violenza

“La mia confusione è solo un atto di violenza”/ “non finisce mai”: sembra un mantra, o una condanna. Il finale elettronico dà quest’impressione di tormento perenne. Ma l’atto di violenza di Corinna è una ribellione, una presa di coscienza, un riprendere le redini di sé stessa contro chi vuole tranquillizzarla/tranquillizzarsi, inducendola a “non pensare da sola” per ammansirla: “vedi che poi non funziona, tra noi è tutto perfetto”.
Parole che ricordano qualcosa di molto minaccioso e brutale del martellante flusso mentale della cantautrice.

(Stefano Giannetti)

Corinna: 8

La Noia Mortale

“La Noia Mortale” di NERVI è un viaggio emozionale attraverso le sfumature della noia e dell’umanità. L’indie pop si fonde con influenze elettroniche e dark pop, questa è “La Noia Mortale” secondo Nervi: un brano che indaga le sfumature della noia, per l’appunto ma attraverso punti di vista differenti. Nel testo si evince il quasi disgusto verso chi fugge sempre sperando di trovare qualcosa altrove, invitando, invece, a trovare la bellezza nella semplicità del quotidiano. Un singolo che invita a fermarsi e apprezzare le emozioni spesso trascurate della vita.

(Ilaria Rapa)

Nervi: 8

I miei migliori complimenti (album)

I Miei Migliori Complimenti pubblica in questa ondata di uscite del venerdì l’album omonimo: 9 tracce che toccano più generi, si passa dall’elettronica alla samba, il tutto realizzato però in maniera coerente. Ogni brano racconta storie sospese tra realtà e fantasia, dove l’amore, crescita e senso di inadeguatezza sono alla base delle tematiche del disco. Un lavoro questo che (a partire dal titolo dell’album) rappresenta a pieno l’anima della band.
(Ilaria Rapa)

I miei migliori complimenti: 7,5

Mare mosso

Da Alessandria il mare non è lontano, ma per Alessandro Forte è necessario fare un tuffo dentro la malinconia, fingendo che sia tutto ok tra mille domande che hanno bisogno di risposte. Una canzone che assomiglia molto ad una dedica amara rivolta a se stessi, una richiesta d’aiuto alle onde, cercando quasi di essere sbattutti di qua e di là. come a voler provare più dolore di quello che nascondiamo all’interno.

Una cartolina di un paesaggio panoramico, inquinato però da un malessere umano che rende confusi e frastornati. Non si può scappare altrove, portandosi dietro una valigia di brutti pensieri.

(Nicolò Granone)

Alessandro Forte: 7

Autunno ’91

C’era più romanticismo nell’Autunno del 91? Si potrebbe fare questa domanda ai Sequoia, band che vuole riscoprire le radici della canzone d’autore italiana vestendola di sonorità vintage rock.

Probabilmente si può essere d’accordo sul fatto che il passato sia reso affascinante da un senso di fine che però  continua prendendo vita nel ricordo, con il vento del tempo che mescola le carte e riporta alla luce ricordi lontani nello spazio tempo.

“Mi dici che andrai via, si è fatta sera”, adesso la memoria può  essere un luogo sicuro.

(Nicolò Granone)

Sequoia:7,5

Giù

Licciardi canta un terremoto emotivo che sfocia apertamente nella depressione: “Adesso che tutto crolla giù, come se non esiste più e mentre fuori tutto si muove, io resto dentro qui a guardare un altro giorno senza colore”

Il paradosso, anche conosciuto come la forza e il potere della musica, permette all’autore di descrivere una situazione intima e senza dubbio non piacevole, che condivisa attraverso le note e le parole prende una nuova direzione e si libera nell’universo con tutt’altra energia.

In maniera catartica la pioggia delle lacrime purifica la percezione della realtà, diventando concime per semi di speranza e affetto.

(Nicolò Granone)

Licciardi:8

1500

La distanza è un limite, ma anche uno strumento per misurare l’intensità di un sentimento. Se si prova a vivere una relazione con 1500 km che separano i due amanti come nel caso di questa canzone o si stringono i denti o ci si lascia andare, perdendo completamente la ragione, mettendo da parte ogni controllo e sfogando la propria rabbia e frustrazione contro se stessi, ma soprattutto verso un destino crudele.

I ricordi diventano ferite che bruciano la pelle, anche un luogo familiare si trasforma in un difetto, e ci si sente intrappolati dentro un qualcosa che esiste solo in teoria e purtroppo, impossibile, da realizzare e rendere sempre più concreto.

Credi che sia tempo perso cantano i The Boochers, l’importante però è accettare ogni schiaffo che ci dà la vita, l’esperienza aiuta a crescere.

(Nicolò Granone)

The Boochers: 7

Alta Fedeltà (Album)

 

“Alta Fedeltà” è il nuovo album di Masamasa.

“Alta Fedeltà” suggella la nuova pelle di Masamasa, un progetto che nasce come rivisitazione contemporanea delle sonorità vibranti e mediterranee che hanno caratterizzato il panorama musicale campano negli anni d’oro dell’Italo Funk.
Un nuovo territorio che fa da sfondo alle capacità liriche dell’artista -già dimostrate ampiamente con i precedenti lavori, che lo hanno portato ad essere tra i nomi su cui puntare-.

Masamasa cattura l’essenza di quel mondo, riattualizzandola e reinterpretandone alcuni degli elementi più iconici: una certa idea di romanticismo, il calore di un’atmosfera vintage, una miscela che intreccia il groove incalzante della produzione con melodie avvolgenti e testi suggestivi che riescono per qualche minuto ad aprire un varco temporale in quegli anni iconici, in quelle cartoline del meridione. Un nuovo immaginario sonoro accompagnato da una veste grafica coerente, che propone un’estetica in cui riverberano le atmosfere degli anni ’60 e ’70 attraverso macchine d’epoca e una palette di colori saturi e caldi.

Le 8 tracce del disco raccontano una storia romantica che si sviluppa a Caserta, città di nascita dell’artista: la penna di Masamasa cattura, come una cinepresa, tutte le angolature di un amore che nasce in provincia, nella sua leggerezza, purezza, sensualità.

Masamasa continua la direzione artistica che privilegia un approccio più melodico rispetto al passato, alternando al cantato un flow che si avvicina allo spoken word di voci immortali della canzone italiana come quella di Fred Bongusto.

Masamasa: 7.5

stupido classico

I rovere ci portano all’inizio di una storia d’amore con “stupido classico” quando vorremmo passare più tempo possibile con quella persona che ci sta facendo battere il cuore e gioiamo alla vista di un semaforo rosso che ci permetterà di farlo.

Sogni e dubbi si mischiano e ne esce un caos che a tratti ci guarisce e a tratti ci spacca, ci rassicuriamo che va bene così, che non vogliamo di più, ma non facciamo altro che prenderci in giro, e alla fine il karma ci punirà. È il classico pop fresco del gruppo bolognese che ci fa cantare in macchina con i finestrini giù, dedicato a tutte le anime che stanno seguendo un filo così intricato che sembra impossibile uscire dal labirinto in cui sono, ma prima o poi, sbaglieranno strada di proposito e si troveranno davanti al loro destino.

(Margherita Ciandrini)

rovere: 7,5

Pensiero Stupendo Universale (Album)

I Riva sperimentano e cantano come se nessuno li stia ascoltando, totalmente sinceri e trasparenti all’interno dell’EP “Pensiero Stupendo Universale”, e si respira aria di cambiamento, di futuro.
Già da “Crimea” capiamo che i Riva si sono evoluti, hanno fatto quel salto di qualità che gli permette di fare musica senza curarsi veramente dei giudizi, ma solo per necessità di dover dire qualcosa. “Perso per sempre.” ci porta dentro un dialogo profondo, per conoscersi e “ritrovare qualcosa che ti porti dentro”, ci troviamo quindi ad ammettere che ogni esperienza ci ha lasciato qualche segno, bello o brutto che sia, e scivoliamo via verso “Lamerica”.

Siamo tutti un po’ isola e tentiamo costantemente di rimanere a galla, per ritrovarci poi nell’ “Eden”, luogo mistico in cui le stelle cadenti ascoltano davvero i nostri desideri, mentre guidiamo veloce di notte, e la nostra mente vola, fino a ritrovarsi in mezzo ai pianeti e, finalmente, rinasciamo suoni.

(Margherita Ciandrini)

Riva: 8

Lividi (Album)

Comete racconta la sua vita divisa tra Roma e Milano nel nuovo disco “Lividi” e percepiamo la sua voglia di raccontare storie e di condividere esperienze nel suo real pop.
“Lampi e tuoni” ci ricorda che a volte le persone possono cambiare, una nuova città, nuove situazioni, nuove amicizie…ma abbiamo sempre voglia di vincere la guerra, come ci canta Comete in “Qualcosa per te (Irene)”.

“PECCATO!” è quella storia che non ha mai veramente avuto inizio o fine, semplicemente “non c’è niente come noi, perché non esistiamo” eppure se stiamo vicini il cuore batte all’impazzata, ma sappiamo entrambi che finiremo per non vederci più. Ecco che siamo a “Napoli” in un venerdì leggero e promiscuo e alla fine, ci rimangono solo i “Lividi”.
Comete entra dentro le nostre menti e ci sussurra queste canzoni che ci restano in testa per giorni, fino a che non riusciamo a capire di cosa parlano: di noi.

(Margherita Ciandrini)

Comete: 7,5

Mezzo Amore

Quanto fa male il momento in cui realizzi di essere protagonista di una relazione tossica. Ce lo racconta Sissi a cuore aperto, in una canzone dalla melodia molto orecchiabile. Staccarsi da un “mezzo amore”, alle volte, è tremendamente difficile anche se si è consapevoli rappresenti la scelta corretta. Si rimane ancorati all’immagine più sincera dell’amore che abbiamo vissuto, ma che non è più così. Prenderne coscienza con lucidità è il primo passo. Brava.

(Simone Sebastiani)

Sissi: 7,5

MERCOLEDÌ

Questo pezzo è un colpo al cuore. Perché parla di sofferenza e malessere. La lotta contro il demone interno che non ci abbandona mai. L’artista si mette a nudo con coraggio e sincerità, “vestita di nero come Mercoledì”. A volte può sembrare una battaglia già persa, soprattutto quando i problemi si affilano e facciamo di tutto tranne che evitarli. La maturità con cui ALDA affronta la questione, però, è la base da cui ripartire. Per trasformare le forti emozioni in rabbia positiva che ci induce a reagire. Soltanto rispetto e ammirazione per questo brano.

(Simone Sebastiani)

ALDA:8

sei parte di me

Un inno all’amore più puro, romantico e sincero. Con un ritornello che ti entra subito in testa. Innamorarsi fa vivere un vero e proprio sogno, espresso alla perfezione dall’artista. La speranza è quella di non svegliarsi mai, attraverso un gioco di luci, colori, profumi che ci mandano in estasi. Nel finale del brano, il ritmo sale e con esso l’umore di chi ascolta. Coinvolgente.

(Simone Sebastiani)

Manuel Gasparini:7

Pareti-Agosto

Questo è l’r’n’b e il soul che ci aspettiamo da un grande esponente di questo genere, come Ainè è da anni. Questo secondo singolo viene dopo Scappare-Giugno, che ha segnato il suo ritorno nella scena musicale del 2024.

Questo Pareti-Agosto è un brano movimentato, che si muove con un ritmo cadenzato definito dal suono di una batteria già dall’inzio. Anche in questo caso, Ainè canta col suo classico soffiato. È un brano pieno di sfaccettature, forte dove la voglia di evadere, dove abbattere le pareti è un grido per oltrepassare ogni vincolo.

(Lorenzo Ottanelli)

Ainè: 8,5

Ritornerò

Essere capaci di lasciar andare per poter vivere davvero, senza lasciarsi affossare, nonostante il dolore, nonostante la possibilità di mettere in dubbio tutto. Questo brano di Ceneri racconta la voglia di ricominciare, di ritornare, nonostante tutto “mi porti altrove”. Perché ogni esperienza è un ricominciare, è la voglia di ripartire, il “ritornerò come un’alba”, che è anche un comandamento per sé stessi. La voce soffiata di Ceneri si appoggia su un giro di chitarra che presto si accompagna a delle belle batterie, che mostrano la voglia di rinascere e tornare, dopo la voglia di perdersi nella notte.

(Lorenzo Ottanelli)

Ceneri: 7,5

stavo per perdermi

Luca Re ha una sua identità – nessuno può togliergliela. È un unicum nel panorama musicale milanese. Questo “stavo per perdermi” è un bel dialogo con sé stesso, dove non c’è alcuna intenzione di vendersi, anche se la paura di perdersi è sempre presente, dove tutti vogliono assomigliarsi. Ed è “un attimo perdersi in mezzo alla gente”. Il risultato? Alla fine “non rimane niente”.
Luca Re si sente, ha voglia di fare quello che gli piace. Questa non una hit pop, è un crescendo, su una base che ricorda l’r’n’b ma non si fa catalogare. Perché si sente che è lui e non potrebbe essere nessun altro.

(Lorenzo Ottanelli)

Luca Re: 8

VITAMINA LIFE

Tripolare torna con un brano manifesto di una società che ti risucchia nel suo vortice, una dichiarazione senza filtri del proprio bisogno, finora inespresso, di fuggire dalla frenesia di un mondo troppo spesso superficiale e alienante.

“Vitamina Life” (Sugar) è il titolo del nuovo singolo del cantautore e produttore napoletano.

La traccia, che anticipa l’uscita dell’album prevista per maggio, dà concretezza ad una nuova estetica, ad un modo differente di concepire la musica e l’espressione dei propri pensieri e del proprio mondo.

La verità spontanea, genuina e veloce della VITAMINA LIFE si riflette nella musica. La produzione, interamente curata da Tripolare, lascia intenzionalmente un senso di “non finito”: ma a lui non interessa, nella VITAMINA LIFE non c’è tempo per la sofisticatezza.

“‘Vitamina Life’ è una forma di spleen provocato dalla necessità di uscire dalla propria zona di comfort e dalla presa di coscienza che il mondo è pieno di insidie, persone pericolose, costrutti sociali ed estetici – commenta Tripolare – Il malessere provocato da tutto questo, dalla ‘fastlife’, ci spinge a identificare quali sono le persone che contano davvero per noi e cosa è realmente importante nella nostra vita. Più ci lasciamo andare nel flusso, nella ‘Vitamina Life’, più avremo facilità nel capire ciò che ci rende felici”.

Tripolare: 8.5

Time Machine

 

“Time Machine” è il nuovo singolo di CIARCIA.

E se potessimo riavvolgere il nastro del tempo, tornando indietro per riscrivere la storia? E se questa meraviglia chiamata macchina del tempo fosse alimentata dal magico potere della musica? Dopotutto, la musica ha da sempre il potere di risvegliare memorie e sensazioni di momenti passati o persone speciali nella nostra vita. Immaginate se, per attivare questa meraviglia, bastasse solo un lettore CD, un vinile e un paio di cuffie? “Time Machine” è un brano che richiama gli echi degli anni ’80, trasportandoci in una dimensione alternativa dove passato e futuro si fondono in un’esplosione di ritmo e melodia.

Ciarcia: 7

Istinto

Se la sensazione d’amore potesse essere racchiusa tra le note e le righe di pochi brani, i 39 minuti che i GIURO ci regalano potrebbero riuscire nell’ardua impresa. Sono 39 minuti di viaggio tra parole non dette, o dette troppo, storie fin troppo leggere come i mesi estivi, ricordi soffusi e confusi, rancori, esplosioni, libertà assoluta da qualcuno anche se non richiesta.

“Vanni” arreda casa sua con castelli di sabbia, chissà per quanto ancora dureranno, chissà se sa che ad un certo punto dovrà usare l’aspirapolvere per pulire la testa dai pensieri… Perchè, intanto, c’è lì lei che lo guarda costruirli ma è ferma ed immobile, principessa dei castelli che non avranno i ponti levatoi. Lo vede, lo scruta, con occhi di cui lui non si fida, si seguono le voglie dell’istinto che sembra quasi essere un ministro di vita, sulla nostra coscienza d’estate e d’inverno, ci fa vedere i fiori diventare fiocchi di neve appassiti.

Ma le scintille ci sono sia d’inverno che d’estate e non si scambiano con i dissapori perchè quelle hanno una sapidità diversa, unica.

(Viola Santoro)

GIURO: 7

Splendere 

C’è un momento in cui le ciglia diventano lame affilate per celare gli sguardi, in pochi secondi le labbra si trasformano in perle infuocate e quel rosa antico diventa un rosso fuoco. La testa diventa una casa stregata piena di voci e prepara prossimi dardi infuocati per lacerare il cuore. Le lacrime lasciano, sul viso, scie rosse di sangue. Il volto di fronte non è più familiare, è spoglio degli effetti delle nostre lenti.

Splendere ci trasporta in un luogo surreale, fatto di luce trafitta d’oscurità. Voce nuda e chitarra, percussioni spezzate che spezzano la voce. Piccoli frammenti di specchi rotti.

(Viola Santoro)

Santamarea: 7

Sottosopra

Sulla stessa barca ma sottosopra. Sotto le stesse lenzuola ma sottosopra. Tra le stesse braccia ma sottosopra. Alla fine siamo siamo sempre quegli stupidi romantici che confondono il presente col passato, come dice Vinicio Capossela in “Quando ti scrivo”, viviamo in una staticità del sottosopra con le sue due uniche visioni. Chissà, però, se tutto può essere visto così…

(Viola Santoro)

epoimai:7

Bella

In un’altra ondata pop punk, Tosca è tornato a parlare nuovamente d’amore, che viene legato in “Bella” alla bellezza delle cose semplici: “Sei l’Italia che vince gli Europei. Sei una canzone d’amore, la casa dei miei. Sei la verifica per cui io non studiavo mai”. Non rinunciando alla nomea di punk innamorato, Tosca continua coerentemente il suo percorso, sorprendendo per la trasparenza con cui sa parlare del suo cuore.

(Benedetta Fedel)

Tosca: 8