New Indie Italia Music Week #186

“I like the way you kiss me. I like the way you kiss me, I can tell you miss me. I can tell it hits, hits, hits, hits. Not tryna be romantic, I’ll hit it from the . .Just so you don’t get attached”

Quanti escamotage sentimentali bisogna escogitare per stare al passo con le relazioni in queste giungle urbane che chiamiamo città? Ci incontriamo, ci innamoriamo, ci allontaniamo, ma uno dei due no. Celando ogni ferita, facciamo finta che questo gioco ci piaccia. Ma fino a che punto? Roba da matti, no?!

È tempo di porre fine a questi ghirigori dell’umore e di perderci per assestare la prossima mossa.

Tuffiamoci nel mare delle novità del mondo #IndieItalia con tutte le recensioni della redaz!

Tilt (Album)

Bartolini, cantautore e polistrumentista che ha lasciato la Calabria per trasferirsi a Roma facendo tappa a Manchester, pubblica questo venerdì 12 aprile il suo terzo album “TILT”, un nuovo progetto discografico più adulto e maturo, ma anche spensierato, giocoso, verace e legato indissolubilmente alle influenze dell’alternative rock che hanno formato musicalmente l’artista durante la sua adolescenza. Un disco che si confronta con la vita adulta, gli affetti, le perdite, i cambiamenti e il senso di disorientamento che ne consegue, e segna la crescita personale e artistica di uno dei rappresentanti del nuovo cantautorato indie/rock.

Le 12 tracce di “TILT” sono state scritte dall’artista in stretta collaborazione con amici e collaboratori di fiducia come Fabio Grande e Goldenyears, produttori di tutto l’album – ad esclusione di “Chicco” e dell’interludio “Internet” – assieme allo stesso Bartolini, Davide Rossi Doria, direttore artistico del progetto, e i colleghi Lil Kvneki e Tripolare rispettivamente presenti nei brani “Bugia” e “Chicco”.

Bartolini: 7.5

Gigante

 

Montag ritorna con un nuovo singolo: “Gigante” esplora le varie sfaccettature della vita, che sia la bellezza o che sia l’angoscia, il tutto è però mostrato sempre con una certa aderenza alla realtà. montag con questo singolo riesce a creare il giusto trasporto emotivo toccando le corde più profonde dell’anima, mostrando così la sua abilità nel fondere intelligenza e emotività nella sua musica.

(Ilaria Rapa)

montag: 7,5

Paradiso

Si intitola “Paradiso” il nuovo singolo di WISM, un brano questo che si sofferma in modo vivido sulle relazioni. Il brano, caratterizzato dal campionamento di ottoni, ti trascina come in un flusso di coscienza infinito. “Paradiso” combina indie e funky, il tutto mescolato ad un’esplorazione sonora che riflette la ricerca di speranza e lotta contro le ombre del passato. Quello di WISM è un brano che colpisce nel profondo, offrendo comunque uno spiraglio di luce che illumina il futuro.

(Ilaria Rapa)

WISM: 7,5

Stickers

Kaput torna con Stickers, un brano dal mood pop mai banale, caratterizzato da sintetizzatori che riverberano le note di una tastiera in uno spazio che è molto influenzato dall’elettronica. Del resto, anche negli ultimi brani, 11:11 e Tutte crudeltà, era una strada già percorsa dall’artista.
Kaput canta un brano dalle immagini interessanti, che hanno una buona influenza rap e che trasposte nel pop funzionano, come il caso di “carne fresca, tartare”. In fondo, anche questa è carne fresca e si nota la vena aurorale di Kaput, in un brano che è un buon pezzo pop electro-club.

(Lorenzo Ottanelli)

Kaput: 7,5

Come mi vuoi tu

Un brano dalle sonorità dance per raccontare che “non sono come mi vuoi tu”. Un pezzo up-tempo che appartiene all’album Medusa, uscito nel 2023 e che è uno dei più belli dello scorso anno.
Un ritmo scandito dai bassi potenti, dalle batterie e da un hook vocale interessante all’inizio e che ci fa entrare nello spazio dellə Queen of Saba, il duo queer per eccellenza.

(Lorenzo Ottanelli)

Queen of Saba: 8,5

L’età d’oro

Avete presente le hit di questi anni? Da Annalisa a Tananai, passando per Fedez, Achille Lauro, Salmo, Fred de Palma, solo per citarne alcuni. I loro successi sono spesso firmati da Paolo Antonacci, che oggi si fa strada nella scena musicale con un progetto personale, Paolo Santo, alla prima uscita.
Questa “L’età dell’oro” è il meglio della produzione autoriale dell’artista, con una struttura che funziona dal primo ascolto. La produzione è firmata Bdope, insieme a Davide Simonetta e Placido Salamone. Il testo è stato scritto con suo zio, Pietro Morandi (in arte Tredici Pietro). Un brano scanzonato, dalle sonorità indie-pop dei magnifici anni Novanta.

(Lorenzo Ottanelli)

Paolo Santo: 8,5

Auguri – Album

Il nuovo attesissimo album degli Ex-Otago è finalmente nelle nostre mani: “Auguri” già dal titolo sottolinea la dualità del gruppo: quella che ti festeggia e quella che ti sbeffeggia lasciandoti un sarcastico augurio di riuscita in qualcosa.
Quanto ci è mancata la quiete in questo periodo, siamo sempre agitati per qualcosa, le nostre ansie ci perseguitano, e come ci spiegano gli Otaghi insieme a Olly in “Non credo più a niente” il mondo è pieno di stronzi e noi continueremo a soffrire, perché l’indifferenza non è nel nostro DNA.
Un album ovviamente introspettivo e allo stesso tempo sperimentale nella musica, gli Ex-Otago come sempre ci spiegano la vita, meglio ancora, ci spiegano come viverla, con i duemilaottocento elementi di orchestra che suonano i nostri sentimenti.
I Coma_Cose arricchiscono il disco in “Soli” e ritroviamo una quotidianità che ci ricorda che, comunque vada, siamo soli davanti ad un cielo che non comprendiamo più, ricerchiamo i colori intorno a noi ma siamo troppo busy a correre in un mondo in bianco e nero.
Proviamo tutti i sentimenti che abbiamo in corpo con “Auguri”, e sentiamo dentro di noi tutta la potenza di questa parola, ancora una volta: grazie Ex-Otago.

(Margherita Ciandrini)

Ex-Otago: 9,5

A mezz’aria – Album

“A mezz’aria”, il nuovo progetto discografico degli Yosh Whale, ci salva dalla noia e dal grigiore della città, donandoci diversi colori sparsi su una tavolozza musicale sempre eterogenea e mai banale, che ci fa apprezzare sempre di più la band salernitana.
Tanti sono i temi affrontati al suo interno, il coraggio di restare, la paura di tornare, l’esigenza di andarsene, l’importanza dei ricordi e di una quotidianità scandita da un tempo mai lineare.
“Hai bisogno di ali per non cadere giù” ci cantano gli Yosh Whale in “Tutto intorno” e ritroviamo la fiducia in noi stessi: ci siamo liberati da quelle catene che ci impedivano di fare quello che veramente volevamo, cadiamo, ma non ce ne vergogniamo, perché sono proprio quelle cadute che ci aiutano a rialzarci.
Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista (cit.) ma gli Yosh Whale con “A mezz’aria” non hanno fatto altro che confermare la loro capacità di entrare dentro le nostre anime.

(Margherita Ciandrini)

Yosh Whale: 8,5

CAMILLA

Un vero e proprio mood, così familiare e coinvolgente. Il nuovo singolo di Tancredi “CAMILLA” difficilmente uscirà dalla vostra testa. L’artista vuole farci muovere su una base elettronica, come fa la protagonista della canzone, quella “brava ragazza” che frequenta la vita notturna milanese e “balla la techno sotto cassa”.
Ciò che traspare è una sensazione di smarrimento tipica di chi ha vent’anni, studia in un’altra città e trova rifugio nel divertimento.
Quel nome non è altro che un pretesto per raccontare lo stato d’animo di tantissime persone: tutti noi ci sentiamo un po’ Camilla e desideriamo spesso scappare dalle costrizioni e dalle aspettative, abbandonandoci a un po’ di leggerezza. Immergiamoci dunque nell’ascolto della canzone e lasciamoci trasportare, come foglie al vento, dalle vibrazioni che suscita.

(Giulia Silvestri)

Tancredi: 8

Essere Felici come nei libri di inglese

Gli adulti sono in grado di essere felici come lo erano sui banchi di scuola? Edgar Allan Pop, insieme ai Bellanotte, torna col nuovo singolo “Essere Felici come nei libri di inglese” a mettere a nudo i propri sentimenti e con sincerità ci fa entrare nei suoi pensieri: vorrebbe ritornare a quella naturalezza e a quella spontaneità che appartengano ormai a “mondi lontani”.
L’età dell’infanzia viene dipinta come la dimensione che precede ogni convenzione, che va al di là delle regole degli adulti.
La vita che viviamo è quella dei personaggi che conversavano nei nostri libri di inglese, costruendo dialoghi davvero semplici e privi di incomprensioni? Probabilmente da bambini pensiamo che la vita sia esattamente così, poi però cresciamo e ci scontriamo con la complessità del mondo, scopriamo che è fatto di oscurità e confusione. Con occhi nostalgici guardiamo quella nuvoletta illusoria che ci avvolgeva e proviamo un gran desiderio di retrocedere al passato. Ma cosa ci resta? Quello che possiamo fare è ricordarci “di fare quello che ci pare” e architettare una rivoluzione contro le logiche di potere.

(Giulia Silvestri)

Edgar Allan Pop feat Bellanotte: 9

Fatal/Mezzo Mezzo

Anche questa volta i Selton si mettono in gioco e sperimentano. Con i due nuovi singoli “Fatal” e “Mezzo Mezzo”, pubblicati in anticipo rispetto a “GRINGO”, l’album che uscirà a breve, il gruppo ci fa entrare in connessione con le sue origini.
Molto complessi dal punto di vista musicale, ciò che accomuna i brani è infatti un ritmo latino, che ci catapulta in una dimensione nuova, di cui abbiamo tanto bisogno. “Me siento burnout”: “Fatal” è una risposta a questo malessere che colpisce molte persone oggi, che, sempre in movimento e alle prese con una vita frenetica, a un certo punto non ce la fanno piú. Quello dei Selton è un invito a fermarci un attimo, fare un respiro e staccare da tutto.
Come dimostra il titolo stesso e la doppia lingua scelta, un alternarsi di italiano e portoghese, “Mezzo Mezzo” ci fa oscillare tra due poli. Richiama quell’essere un po’ da una parte, un po’da un’altra, senza sapere davvero dove si è.

(Giulia Silvestri)

Selton:8,5

Essere

Essere o malessere,  è il dubbio amletico dei Miglio, nato da usi e costumi di oggi. Tante volte si rischia di far diventare moda atteggiamenti di poco valore solamente per comodità e noia,  anzi, sembrare alternativi, può sembrare una protesta sociale addirittura fuori contesto.

L’individuo insegue il mito dell’io, ma talvolta non ha il coraggio di proteggere un egoismo culturale, lasciando da parte interessi che vanno fuori dal mainstream del quotidiano.

Ecco potremmo definire questo brano come una via d’uscita dalla consuetudine, una curva che ci permette d’esplorare nuovi confini musicali.

(Nicolò Granone)

Niglio: 8

Mostri

“I ragazzi piangono, le stagioni passano e noi cresciamo, ma i nostri mostri restano”

I Lagoona sfogano tutte le loro frustrazione dentro il ritornello del nuovo singolo, andando contro due ideali: il tempo non riesce ad aggiustare tutto e non c’è alcun tipo di vergogna a dichiarare le proprie fragilità.

Accettare il fallimento è una scelta utile alla comprensione anche se in certe occasioni è più facile andare avanti, facendo finta di nulla. Per affrontare la vita ci vuole coraggio, soprattutto nelle sconfitte.

(Nicolò Granone)

Lagoona: 7,5

Diego Rivera

L’amore è la somma di due coscienze mentre l’amicizia la condivisione unica di gioie e dolori.  Cosa succede se da una reciproca conoscenza nasce una relazione tra due persone che magari per anni si sono amate entrambe senza avere avuto il coraggio di dirlo?

Juma ci porta dentro una storia clandestina tra due amanti che accettano la follia di una passione romantica, ma che allo stesso tempo, forse per proteggersi, magari anche reciprocamente da effetti collaterali, sono pronti ad alzare barriere invisibili rimanendo sempre sull’attenti.

Amici, fidanzati e poi  per sempre sconosciuti?

(Nicolò Granone)

Juma: 8

Cento spinelli

È che ad un certo punto tutti noi ci chiediamo se sia giusto correre il rischio oppure no. Marcia in folle o retromarcia? Spostiamo gli occhi sugli specchietti retrovisori e ci accorgeremo di come il tempo sia riuscito a farci prendere già una scelta, prima che noi lo decidessimo: ci siamo già buttati e ora ci si ritrova in punti d’incontro in rotonde appena fatte.
Queste sono le sensazioni del manifesto degli Officina 011; raccontare di come, attraverso dei semplici momenti di evasione, momenti in cui lasciamo all’aria i nostri pensieri, si possono vivere con più leggerezza tanti momenti e scelte di vita.

Che poi, alla fine, anche se non vogliamo finiamo sempre per cedere a ciò che ci fa stare bene, basta vedere i riflessi nei finestrini delle macchine per scorgere la giusta direzione di google maps.

(Viola Santoro)

Officina 011: 8

Spid

“Dimmi, come si sta nella tua testa? Forse serve lo Spid, come ci si entra?” quale immagine migliore per raffigurare il momento in cui ci si guarda e non ci si capisce. Un po’ come quando, cerchi di ritrovare la password dello Spid e non riesci a ricordarti dove l’avevi segnata… era nelle note? Nel contatto sulla rubrica? Tra le pagine di un quaderno? E intanto c’è l’urgenza di scrivere subito quella dannata password per accedere a quell’infernale Spid.

Esistesse una password anche per accedere ai pensieri degli altri, sarebbe tutto più semplice, più veloce. Siamo abituati, ormai, a risolvere tutto velocemente: non ricordo le credenziali? Ne creo altre. Se le avessimo anche nelle relazioni sono sicura che le perderemmo nel giro di poco. Le daremmo così tanto per scontate che non avremmo paura di perderle, perdendo così tutto lo stupore che proviamo quando, senza delle password, riusciamo a collegarci al profilo di qualcun altro, attraverso degli sguardi, movimenti, parole che vanno a formare dei discorsi.
Tutto questo avviene in un vecchio bar aperto 24 ore, a pochi chilometri dal mare e Cortese riesce a farci sentire meno soli anche nei momenti più intimi.

(Viola Santoro)

Cortese: 8

Everest

“Per poi cadere, come una lasagna, dal terzo piano del palazzo”
Tra note di dream pop, piene di polvere, sembra di essere catapultati in una situazione magica fatta di immagini così tanto tristi ma, allo stesso tempo, così tanto condivisibili. Andamento malinconico e pieno di angoscia, come se per conoscere l’altra persona dovessimo per forza scalare l’Everest, a ritmo di vuoti nella pancia e lacrime, per poi ritrovarci come dei calzini sparsi in una mare di lenzuola da lavare.

(Viola Santoro)

Dolcelucy: 7,5

giri di parole

“giri di parole” di Andera è una conversazione tra due parti spezzate della stessa persona.

Una sicura di se che cammina fiera sulla sua strada e un altra impaurita dal futuro e dalle conseguenze. Il risultato è un pop neo soul con venature funk che esprime la determinazione e la voglia di rivalsa della cantautrice.  “Voglio fare la cantante, non ci voglio rinunciare”: uno statement quello di Andera che afferma a se stessa e che condivide con il pubblico. Un obiettivo più che realistico considerata la credibilità del progetto artistico della cantautrice che con questo terzo singolo arriva dritta all’ascoltatore senza “giri di parole”.

Andera: 7.5

Si potesse tornare

“Si Potesse Tornare” è il nuovo singolo di Arya: artista italo-venezuelana, una delle voci più talentuose e interessanti del panorama del neo-R&B, accompagnerà lungo tutto il 2024 Mahmood in tour, prima in Europa e poi in Italia, come corista della sua band, e da opening- act per una delle due date in programma a Milano il Fabrique il prossimo 17-18 maggio.

A proposito del brano l’artista racconta: “Il 12 aprile segna il quarto anniversario dalla morte di mio nonno. Ho sempre pensato di essere più brava a scrivere che a parlare, così è nata “Si Potesse Tornare”, cronologicamente parlando il primo brano che ho scritto in italiano, scritto per la mia famiglia e per me, per esorcizzare la paura di non aver dimostrato abbastanza a mio nonno, forse di non averlo capito davvero, di non essere andata fino in fondo. Adesso ogni volta che canto questa canzone penso di avvicinarmi un po’ di più a lui, una nota alla volta”.

Arya: 8.5

Nel Margine (Album)

Anticipato dai singoli “STAI ZITTA”, “MAMMA” e “MERCOLEDÌ”. Per il suo disco d’esordio, la rapper-cantautrice Alda torna a trattare il tema dell’emarginazione in maniera sfaccettata, dando voce a tutte quelle persone che vivono al confine della società moderna.

Nella focus track “CIAO” esplora una diversa scala cromatica di emozioni trasportando l’ascoltatore in un viaggio epico attraverso il ritmo incalzante e le liriche intense. Dal primo singolo “STAI ZITTA”, la produzione è stata interamente affidata a Francesco Fantini che ha realizzato un disco di trap contemporanea attraverso un percorso non lineare che tocca generi molto diversi tra loro, come reggaeton e uk bass, creando atmosfere rarefatte, momenti scuri e piovigginosi.

Alda: 8

Solo noi (Album)

Marco Maggiorelli, cantautore romano classe ‘92 pubblica il suo primo album:  “Solo noi”.
“Solo noi” è un album che trasuda una malinconia urbana avvolta da sonorità indie-pop che incorniciano il mondo di Maggiorelli, fatto di racconti che immortalano partenze, addii, rotture, mancanze e procrastinatori seriali. Sullo sfondo dei brani, si percepiscono i luoghi a cui il cantautore è più affezionato, che non vengono esplicitamente nominati ma che possono essere immaginati durante l’ascolto.

Spiega Maggiorelli:

“Ho creato un album per chi come me, nonostante abbia deciso di assecondare il destino, spesso cinico e spietato, non smette di credere in un romanticismo che troppo spesso viene sotto stimato. Io ho voluto scrivere un disco per gli ultimi romantici”

Maggiorelli: 7.5