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The Boochers: “Tra distanze fisiche e distanze emotive” | Intervista

La distanza è un limite, ma anche uno strumento per misurare l’intensità di un sentimento. Se si prova a vivere una relazione con 1500 km che separano i due amanti, come nel caso di questa canzone, o si stringono i denti o ci si lascia andare, perdendo completamente la ragione, mettendo da parte ogni controllo e sfogando la propria rabbia e frustrazione contro se stessi, ma soprattutto verso un destino crudele.

I ricordi diventano ferite che bruciano la pelle, anche un luogo familiare si trasforma in un difetto, e ci si sente intrappolati dentro un qualcosa che esiste solo in teoria e purtroppo, impossibile, da realizzare e rendere sempre più concreto.

Credi che sia tempo perso cantano i The Boochers, l’importante però è accettare ogni schiaffo che ci dà la vita, l’esperienza aiuta a crescere.

INTERVISTANDO THE BOOCHERS

Qual è il vostro percorso musicale e com’è nato questo progetto?

Fortunatamente siamo tutti musicisti, arriviamo da percorsi musicali diversi ma siamo sempre stati accomunati da una forte passione per la musica, inoltre abbiamo anche condiviso tanti momenti insieme in passato: Buch, Tommy e Mikke hanno suonato nello stesso progetto per diversi anni fino al 2018 in un vecchio progetto pop-punk, per poi ritrovarsi a distanza di alcuni anni in questo nuovo percorso, Chris e Danny hanno condiviso anch’essi un progetto emo-core per molti anni, e tra tutti abbiamo comunque condiviso palchi a diversi eventi nella zona del Monferrato Alessandrino.

Nell’agosto del 2022 abbiamo deciso che fosse tempo di riunirci e ricominciare a fare musica insieme, decisione spinta anche da una amicizia che perdura da anni, e abbiamo quindi pubblicato il singolo Fallo Adesso, all’epoca con una line-up diversa, poi ri-definita negli ultimi mesi.

Spesso si rischia di avere una distanza troppo ampia tra aspettativa e realtà?

Spesso si rischia, si. Soprattutto quando ci si impegna molto in un progetto, si investono tempo, energie, denaro, si coinvolgono persone, e più banalmente, si sogna molto e si guarda lontano. Al contempo è anche giusto razionalizzare, fare costantemente il punto della situazione per evitare di perdersi, constatare i risultati ottenuti, e definire gli obiettivi. Lavorando sodo e in modo corretto, i risultati arrivano, seppur non sempre come da aspettative, ma comunque soddisfacenti, e questo si applica alla musica come a molti altri aspetti della vita.

Possiamo paragonare l’amore ad un viaggio?

Spesso le due cose sono strettamente correlate e l’esempio più lampante è proprio il significato intrinseco del nostro nuovo singolo 1500, scritto ispirandosi a storie di vita vissuta da alcuni di noi. In ogni caso i viaggi fanno scaturire emozioni e permettono di vivere momenti indimenticabili e appaganti, si, un po’ come l’amore, quello vero.

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Il vostro brano “Juno” è dedicato all’omonimo film?

No, in realtà il nome Juno è uscito un pò per caso. Avevamo già definito e finalizzato l’intera canzone, serviva solo un titolo. In quel periodo usciva spesso nei nostri discorsi, e quasi per gioco abbiamo deciso che quello sarebbe stato il nome del singolo che fino ad allora ancora non eravamo riusciti a decidere.

È più facile consigliare rispetto all’agire?

Dipende dalla situazione. A volte può risultare più utile consigliare piuttosto che agire o viceversa. Un amico che si rivolge a noi per parlarci di un suo problema, potrebbe aver bisogno di consigli. Lo stesso amico che vediamo in difficoltà può aver bisogno che agiamo in suo aiuto. A volte entrambe le cose possono essere d’aiuto, tornando all’esempio dell’amico, magari un consiglio e un abbraccio o un aiuto concreto possono risolvere una situazione difficile. Le circostanze determinano cosa può essere davvero utile in un preciso momento: sta a noi capire cosa può essere meglio in ogni determinato momento.

Qual è la vostra definizione di fallimento?

Ci possono essere tante situazioni che possono essere definite “fallimento”, e ognuna di esse ha una proprio percorso pregresso fatto di obiettivi posti e azioni svolte al fine di perseguirli. Nel momento in cui gli obiettivi posti non sono stati raggiunti nonostante l’enorme impegno e spesa di energie, e soprattutto quando si realizza che non si può più ritentare, beh forse quello è il momento esatto in cui si può definire “fallimento”. Ci sono tante sfumature in tutto questo e anche qua, ogni situazione è a sé e dipende molto dalle circostanze e dagli eventi.

Cosa ne pensate del successo de La Sad? Sono stati una fonte d’ispirazione?

Sì, siamo felicissimi per il successo della SAD e per il fatto che abbiano preso il loro posto nella discografia italiana mainstream. È incoraggiante e porta sicuramente nuova vitalità alla scena musicale italiana. I feels che condividiamo con la SAD su tanti punti sono simili, e questo ci ispira nel nostro percorso creativo.

In Italia, purtroppo, c’è spesso una certa diffidenza verso ciò che è diverso o non conforme agli standard tradizionali. Tuttavia, è importante che artisti come la SAD si facciano strada nonostante queste sfide, dimostrando che la diversità è un valore e che l’originalità merita di essere celebrata.

Anche se arriviamo sempre dopo su alcune cose in Italia ed è innegabile oramai, è incoraggiante vedere che la nostra scena musicale continua a evolversi e ad accogliere nuove voci e prospettive. Bisogna cercare di essere autentici nelle nostre espressioni creative e a perseverare nonostante le difficoltà.

Nella musica quindi c’è sincerità?

La musica è quasi sempre sincerità romanzata. C’è del vero, perlomeno nei nostri testi, anche se ovviamente la forma in cui sono esposti è adattata ad essere cantata è fissata nella musica. Non per tutti gli artisti è così, ovviamente, però credo che per la maggior parte delle persone che scrivono musica, provenga tutto “da dentro”, e spesso lo si può percepire in modo molto forte, d’altronde la misura di questa affermazione è nelle emozioni che possono scaturire nell’ascoltatore suscitate dai testi di certe canzoni. Quindi si, spesso la sincerità è il motore che ispira un artista a scrivere musica.

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