
New Indie Italia Music Week #198
A volte può far male, molto male. Piangiamo il mare. Ma no, non scendiamo a compromessi. Non saremo mai la femme fatale che il mondo là fuori vuol vedere. Siamo bambini e bambine, non c’è una medicina.
Non perdere il fanciullino che c’è in te! Abbandonati alle vibrazioni della creatività per esplorare nuovi mondi.
Come? Scoprendo nuovi brani, i migliori della settimana, come sempre su indieitaliamag.it!
Piccoli piccoli
In attesa del tour di questo autunno e in attesa delle date estive, Giuse The Lizia torna questo venerdì con il suo nuovo singolo “Piccoli piccoli” in collaborazione con Centomilacarie, entrambi rappresentati da Maciste Dischi. All’interno di questo singoli i due artisti vanno a raccontare l’avventura che vi è dietro al cercare il proprio posto nel mondo, quando hai vent’anni e vuoi capire cosa farne della tua vita. Il singolo parla proprio di questo, il tutto accompagnato da un ritornello che si insinua nella testa dell’ascoltatore e non si riesce a dimenticare.
Giuse The Lizia racconta che ha deciso di collaborare con Centomilacarie proprio perché il pezzo rappresenta a pieno lo stile appartenente a lui, infatti, secondo Giuse infatti, sarebbe stato proprio Centomilacarie a valorizzarla.
Il brano sicuramente ad oggi rappresenta in molti ed è un ottimo singolo da aggiungere al tour che a breve sta per iniziare. Infatti, Giuse The Lizia è quasi pronto all’inizio del suo tour estivo in Italia, ma anche all’estero; infatti, porterà la sua musica al SZIGET FESTIVAL di Budapest. Quando invece si concluderanno le date estive, in autunno saranno presenti le date autunnali, avente come chiusura del tour la data all’Alcatraz di Milano il 25 novembre.
(Andrei Lepadat)
Giuse The Lizia, Centomilacarie: 8
Bloody Mary
In seguito alla pubblicazione del suo nuovo EP “Sulla riva del fiume”, in concomitanza con il suo tour estivo, Willie Peyote pubblica la sua nuova canzone “Bloody Mary” in collaborazione con PUGNI e prodotta da Fudasca. Il brano in questione lo si può definire come il racconto di una serara e addentrandoci nell’ascolto ci possono tornare in mente vari ricordi che il testo è in grado di suscitare, questo perché nel testo si parla di una serata in cui abbiamo alzato un po’ troppo il gomito. Il tutto è stato accompagnato da auto-citazioni com’è solito fare da Willie.
“Fammi un altro Bloody Mary così il terzo vale un pranzo
Mi annullerò i pensieri con un giro dopo l’altro
Ma che fine hai fatto ieri? Sei tornato a casa scalzo”
(Andrei Lepadat)
Willie Peyote, PUGNI, Fudasca: 8,5
Latitante
Ditonellapiaga, a seguito del suo nuovo album intitolato “Flash” uscito il 10 maggio, ha pubblicato un nuovo singolo: “Latitante”. Tale singolo è stato presentato in maniera anticipata il 29 giugno al Milano Pride e con il suo ritornello, ha spinto tutti a ballare e gioire sulle note di questa canzone.
Addentrandoci poi nell’ascolto del brano, si può notare subito il tema centrale sulla quale si basa il testo: si esprime questa voglia di scappare dalla quotidianità che ci aliena e il desiderio di scappare altrove e godersi la vita dall’altra parte del globo, in maniera spensierate e forse un po’ folle aggiungerei.
“Latitante”, insieme ai brani contenuti nell’album “Flash”, accompagnerà Ditonellapiaga nelle tappe di Flash Tour 2024 e sarà in grado di portare del buon umore a chiunque sarà presente ai live dell’artista.
(Andrei Lepadat)
Ditonellapiaga: 9
Ansia
Rendere l’ansia pulp e vintage-cool. Marta Festa aveva già reso digeribile in maniera strepitosa la nostalgia con San Marco. Ora riprova e riesce con questo fantastico esercizio di stile.
Di nuovo ci riporta ad atmosfere anni 60, col refrain e la cadenza delle strofe che incalzano musicalmente e incuriosiscono per mezzo del testo.
La materializzazione dello stato d’animo che spesso ci tiene tutti svegli è un irriverente incubo a occhi aperti: coltelli, assassini, la sensazione di morte imminente, citazioni al cinema horror. Tutto raccontato con una godibilissima, sensuale e vivace insolenza.
(Stefano Giannetti)
Marta Festa: 8
Smettila di preoccuparti inutilmente
“Ho paura di tante cose”. Una frase in contraddizione col titolo stesso del brano. Perché è la sostanza del problema, la definizione dell’indefinibile. La risposta a un consiglio inutile.
Si può avere paura anche della libera scelta, di avere tutto aperto davanti e dover scegliere la strada giusta. Se si cadesse in errore, chi ci garantirebbe che si può tornare alla casella 1 senza che il percorso intanto sia cambiato?
Ci si può adeguare per forzarsi di stare bene in questa prigione senza sbarre, oppure accettare che la propria visuale delle cose e la consapevolezza delle proprie fragilità costituiscano l’unica via da percorrere. Anche se un sentiero concreto da seguire o da cui dirottare non c’è.
(Stefano Giannetti)
Asia Ghergo: 7
U mari
Il mare e la propria terra come ancora di salvezza. Protezione dal giorno che incombe coi suoi guai. Il mare che basta a campare, immensa, ferma e mobile casa e perdizione.
Anna Castiglia, attraverso questo poetico inno nella sua lingua, si accontenta di poco, del semplice infinito. In cui si lascerebbe quasi annegare.
Il mare come unico porto sicuro, dove conduce anche noi, raccontandocene l’essenza, con una conducente semplicità giocata sulle sensazioni fisiche e dell’anima.
Ci ricorda che c’è qualcosa di più grande, inevitabile. Ma il mare non sarà mai minaccioso quanto tutto il resto del mondo che ce ne provoca la nostalgia.
(Stefano Giannetti)
Anna Castiglia: 7,5
Amore fai presto!
“Amore fai presto!” ad ascoltare il nuovo singolo di Antonio Adinolfi in arte Marzo, cantautore salernitano classe 2003.
Marzo comincia il suo progetto musicale due anni fa e il nome che sceglie di darsi è legato al concetto di rinascita in seguito alla pandemia. I suoi brani sono di forte matrice pop e indie-folk. Anche “Amore fai presto!” rimane sulla stessa linea. È una dichiarazione d’amore, o meglio un racconto sincero che affronta con leggerezza che cosa comporta l’amore.
“Ma sento qualcosa, un raggio di sole … Tu non sai cosa , mi fai confondere oppure mi fai innamorare”.
Un ascolto leggero e profondo che dal 5 luglio è uscito su YouTube e Spotify , perfetto per chi ha voglia di pensare un po’ all’amore senza sentirsi un alieno per tutte quelle dinamiche di confusione e sentimento comuni a tutti gli innamorati.
(Greta Nesci)
Marzo: 8,5
HIGH
“Prometto cose che poi non realizzo, ogni tanto le persone le idealizzo”
Tredicipietro ritorna con “HIGH” e ci immergiamo nel flusso di coscienza e critica sociale dell’artista che si costringe a rimanere sempre a galla, senza affondare mai nel buco nero dei pensieri, e nonostante i problemi e le fragilità, cerca di sopravvivere in questa epoca incerta, in cui forse il leader supremo rimane internet.
Rimanere fedeli a sé stessi è difficile, ma Tredicipietro non perde il suo flow, dritto e deciso, soffice nello stesso momento, prendendo in prestito beat statunitensi del 2000 per ricordarci di rimanere sempre in piedi, che il pavimento è lava.
(Margherita Ciandrini)
Tredicipietro: 8
L’ultimovocale
Zvrzi ci racconta come viene esorcizzata la fine di una storia mettendola in musica, con “L’ultimovocale” ritroviamo tutti gli ultimi attimi di un amore finito mai finito, che porta degli strascichi infiniti e che, forse, non dimenticheremo mai.
Cerchiamo di andare avanti ma no, ecco che la fine della nostra storia la sentiamo in tutte le radio, e allora ci viene da piangere, perché è forse l’ultimo dito sulla piaga che non ci permetterà mai di superare quei momenti in cui eravamo felici, e forse, ce la mettiamo come sveglia, così dopo un po’ non riusciremo più ad ascoltarla e non ci farà più del male.
(Margherita Ciandrini)
Zvrzi:7
Problemi di <3 (Album)
“Problemi di <3” è il primo EP di Tribo, distribuito da artist first. L’album uscito il 4 luglio 2024 si compone di sei tracce: “ipotetico scenario”, “sale”, “lo sai che c’è”, “se poi decidi”, “faccia da schiaffi”, “ex”.
“Il tramonto non scalda, la nostalgia mi taglia”, questa citazione tratta dall’ultimo brano in lista “ ex” evidenzia bene come ci si sente con il cuore spezzato.
Problemi di <3 è la scelta giusta di ascolto per riflettere un po’ sul lato triste e malinconico dell’amore, anche nei giorni d’estate quando nonostante il caldo e la voglia di vivere tanti stanno soffrendo per le proprie relazioni. Non esiste un periodo dell’anno giusto per soffrire. Tribo descrive con chiarezza e senza troppi giri di parole gli effetti di rotture e delusioni in amore. Che queste canzoni possano essere da stimolo e di conforto a tutti coloro che stanno combattendo con dei problemi di cuore!
(Greta Nesci)
Tribo: 8
Everyday
Leo Fulcro entra in scena con “Everyday”, è ambientato a Roma, ma con riferimenti che vanno dalla Palestina alla Val Susa, evidenziando che le prepotenze e le ingiustizie si insinuano ovunque.
La natura politica è evidente, l’artista si espone apertamente, denunciando le pessime condizioni dell’umanità.
I bombardamenti su Gaza, l’alluvione in Romagna e i femminicidi sono solo alcuni dei forti riferimenti presenti nel brano.
Le sue parole sono taglienti “ Ogni giorno fatica, ogni giorno una fissa, ogni giorno una donna che muore”. Ci spinge a riflettere sulla realtà quotidiana, sulle ingiustizie e sulle brutture che ci circondano. Everyday ci invita a non chiudere gli occhi di fronte a quello che succede e a lottare ogni giorno per un mondo migliore.
(Benedetta Rubini)
Leo Fulcro: 9
26
“26” racconta vari aspetti della vita di un tifoso, paragonando le sconfitte nella vita a quelle del calcio. La canzone è inno alla Fiorentina e alla città di Firenze ed è ricca di riferimenti che colpiscono anche chi non è tifoso: il giglio, simbolo di Firenze, appare nel testo e il cielo viola sembra dipinto proprio come la passione che anima ogni devoto.
“Ma adesso voglio ridere con te, perché mi piace vincere con te”. Viene evocato l’entusiasmo , la gioia di una vittoria e la sensazione di appartenenza alla propria squadra.
“26” è un inno alla passione calcistica ma anche alla vita stessa, un invito a vivere con intensità, come se fossimo noi i giocatori, sul campo, pronti a vincere. (Benedetta Rubini)
Sergio Andrei: 8
Selene
Pronti a vivere la propria avventura interiore, come le imprese dei pirati che affrontano mille peripezie, ci ritroviamo ad affrontare il nostro inconscio; tutto questo all’interno di un brano che unisce la musica celtica alle sonorità della taranta pugliese.
Visioni lontane, maree e il tempo del viaggio, si intrecciano con la luna che ci intima di partire e con il molo, simbolo dell’abbandono.
Ma tutto questo ci porta a riflettere sulla profondità del nostro animo, sul nostro abisso interiore, sui sogni che ci guidano.
“ Annichilisco se penso all’abisso che ho dentro.”
Siamo pronti ad affrontare questo viaggio musicale e a navigare tra le onde delle nostre emozioni?
(Benedetta Rubini)
DimensioneBrama: 8
Musica di Plastica
Ieri ho scordato chi sono, ho fatto quello che non farei. Le cose cambiano e ho scoperto che..
Nyno trova ispirazione nella leggerezza per scollarsi di dosso problemi e preoccupazioni, uscendo inevitabilmente dalla propria zona di confort che in realtà si era trasformata in una prigione, all’apparenza sicura, ma comunque una gabbia dove stare in trappola.
E così andando oltre ha scoperto chi è davvero sentendosi libero di agire, cambiando prospettiva per raggiungere nuovi punti di vista.
(Nicolò Granone)
Nyno; 7,5
Colleghi borghesi
Per i bambini contano i fatti e non l’apparenza, mentre per gli adulti probabilmente è il contrario. Forse crescendo si cerca di essere accettati dagli altri, scegliendo auto imposizioni anche per sembrare ok davanti a certi colleghi borghesi. PRIM in questa canzone affronta con un pop triste la malinconia per momenti che non torneranno più e per una fragile innocenza.
Quando si diventa grandi si può fare finta di aver superato certi tipi di dolore, anche se alcuni ricordi, in maniera un po’ subdola, riaprono ferite lasciando un senso di vuoto, ormai impossibile da colmare.
E chissà se tutti questi bambini, protagonisti di certe storie, ormai adulti saranno in grado di comprendere di più o anche loro saranno costretti a sbagliare come conseguenza degli errori delle vecchie generazioni.
(Nicolò Granone)
PRIM:7,5
CAMERIERI
Ora devo trovare il tempo di fare quello che mi piace
Ascoltare CAMERIERI di Schianta è lo spunto per affrontare un tema spinoso: quanto è difficile essere artista in Italia, magari con un sacco d’idee, proposte interessanti, suoni diversi da ciò che va di moda e tante storie da raccontare? Se l’arte non paga un cazzo, chissà cosa farò da grande?
Può capitare a tutti di fare a pugni con passione e dovere, cercando da una parte un modo per campare, arrivare a fine mese con qualche soldino in tasca, cercando però anche momenti per esprimere in un altro contesto il proprio io.
Passione, sudore, rabbia e speranza è il menu di questa canzone che nasce a metà tra sfogo e inno di una generazione sempre più schiava del mercato, pronta ad abbandonare sogni e aspirazione per un minimo di certezza.
Con la musica non si vive, ma si vive, un bel paradosso tra palco e realtà.
(Nicolò Granone)
SCHIANTA: 8
Fa meno paura
Toccare il fondo e risalire è un modo per avere meno paura di tutto quello che succederà. Barry e i Karamazov parlando di un evento senza citarlo, e questo mistero rafforza l’intimità che si crea con lo spettatore, trovano nuova energia per andare avanti.
La paura stessa diventa un mezzo per comunicare e si trasforma in un moto perpetuo più forte di ogni possibile ostacolo, rielaborata quindi in maniera psicologica e personale.
Questo progetto per Barry è una metamorfosi che abbraccia una scia più rock rabbiosa e sfrontata, senza rinunciare a rime taglienti e incastri di parole che creano un effetto sorpresa, perché ogni dettaglio rimane un valore aggiunto.
(Nicolò Granone)
Barry e i Karamazov: 8
Cupido Senza Ali (Album)
Parlare dell’amore, nel senso più ampio, possibile. È questo Cupido Senza Ali, il nuovo album del rapper di Olbia, capace di fare un album con una bella intro più serrata e con i due singoli che hanno preannunciato il disco più melodici: Il Tuo Nome e Donna Fiammifero. Una collaborazione, quella con Tancredi, in Converse/Nike, con un ritmo latino, che prosegue anche in Due Baci con Gojardi.
Un album dal sound elettronico che ben si sposa con la componente ‘terapeutica’ dei testi, dove la costruzione di un muro per superare il dolore è un buon espediente per capire che l’amore fa il bello e il cattivo tempo di ogni situazione di ogni vita. Interessante il riferimento fresco fresco a Il Ragazzo e L’Airone, traccia che canta insieme a Johnny Marsiglia.
(Lorenzo Ottanelli)
Sina: 7,5
Mambo
Un invito al Mambo, dove la rima con Marlon Brando è d’obbligo, dato che l’attore pare ne fosse un grande ballerino. È un Tatum Rush nostalgico come sa essere lui, con un bel sound soul r’n’b capace di portare l’ascoltatore, insieme alla sua timbrica e un soffiato importante, in uno spazio onirico.
Dopo Tatum Crush con Angelina Jolie e Ricky Martin, un altro personaggio dello star system diventa protagonista di un brano interessante, quieto, che fa bene a chi cerca un sound calmo, rilassandosi e ballando il Mambo a bordo piscina.
(Lorenzo Ottanelli)
Tatum Rush: 7,5
Distance
È uscito “Distance”, il singolo di Giungla, un brano avvolgente e magnetico che, insieme a “Limited Edition” farà parte del prossimo album. Tra sonorità punk-rock e chitarre distorte ci immergiamo in una dimensione angusta, in cui il peso delle cose intorno si fa sempre più schiacciante.
“When I close my eyes it’s flashing and lights, I can’t se at all”
La frase si ripete in un modo quasi martellante, suscitando sensazioni ambivalenti e contrastanti. Emerge tristezza, malinconia, un senso di alienazione, desiderio di liberarsi da qualcosa. Troppi schermi si pongono fra noi e l’orizzonte, ci impediscono di viaggiare con la fantasia e immaginare nuove dimensioni. Ma qualcosa si inizia a scorgere in fondo al tunnel: il brano si fa via via più intenso e si conclude con una vera e propria esplosione.
Emanuela drei, artista bolognese, con una voce che si sposa perfettamente con il sound, ci trasmette la sua voglia di scrollarsi tutto di dosso, correre lontano, rompendo ogni barriera e raggiungendo finalmente quel Nuovo tanto atteso.
(Giulia Silvestri)
Giungla: 9
BYE BYE
“Metto in pausa un po’ il mondo, mi perdo e poi torno da voi”
Ophelia Lia ci fa capire che la solitudine non è per forza qualcosa di negativo: spesso quando si ha perso la bussola, per mettere in ordine i pensieri e ritrovarsi è necessario sparire un po’, raccogliersi in un posto sicuro per riguardare ciò che si è trascurato. “Anche stare male è okay”
“Bye Bye” è un saluto rivolto al mondo, da cui ci si allontana piano piano, trasportati dalle onde del mare, alla ricerca di un luogo lontano, al riparo dai sensi di colpa. Prima o poi si ritornerà.
È una canzone rassicurante, che sa di cameretta e posto sicuro. Ophelia si ritaglia il proprio spazio e senza veli ci fa entrare nel suo mondo, a contatto con i suoi lati più intimi e profondi, e lo fa con dolcezza su un sound cullante e trasportante.
(Giulia Silvestri)
Ophelia Lia: 8
NULLA (non ci ho capito)
Un brano incalzante ed energico, sull’onda pop, che racchiude le sensazioni e i sogni di un ragazzo ventenne, che, trasportato da una immensa voglia di innamorarsi e provare nuove emozioni, è finito in un gran casino in cui non ci ha più capito nulla.
“Magari mi fai un tutorial su come amare”. A volte ci piacerebbe avere il libretto delle istruzioni, affinché ci vengano date delle dritte sul modo in cui funziona non solo l’amore in generale, ma proprio la persona che ci ha mandato in tilt, così intricata e labirintica.
Occhi preferisce però il rischio, la possibilità di cadere, rispetto che a rinunciare di vivere qualcosa di forte. Mette da parte le paure e decide di lasciarsi andare.
(Giulia Silvestri)