New Indie Italia Music Week #203
“Words cut but I don’t care how much it hurts. Shades for the blind. Can’t hear your empty words.
We don’t need, no statements! Mother Mary, try to keep it real. Save your prayers for peace and let us heal” (Statements – Loreen)
Le parole possono tagliare, ma non importa tanto quale sia il dolore che esse causino, quanto la negatività che si propaga nell’aere ogni qualvolta che vengono lanciati strali di oscurità sugli altri. Quanti discorsi vuoti, intrisi di parole, ci ottenebrano la mente ogni giorno tingendo di tonalità scure le nostre vite.
Ma è tempo di stralciare quelle pagine, non abbiamo più bisogno di vane dichiarazioni!
Vogliamo rinascere sulle note di una nuova musica, di una nuova canzone che ci possa far dimenticare tutto il rumore di sottofondo con cui avete provato a stordirci.
Nuova musica, nuovi inizi con New Indie Italia Music Week: il meglio dell’ Indie Italiano della settimana con le magiche recensioni della redaz!
Mi Piace (Album)
Anna Castiglia è pronta: “MI PIACE”, il suo primo album, è finalmente fuori.
Il disco oscilla tra momenti di leggerezza e profondità, passando da riflessioni sulla nostalgia e le relazioni finite a critiche sottili sulla chiusura mentale e istituzionale. Musicalmente, spazia dal pop e R&B a influenze samba, swing e gipsy, creando un panorama sonoro ricco e variegato.
Il titolo dell’album, tratto dalla traccia di apertura, rappresenta una dichiarazione d’intenti: non si può piacere a tutti e imparare ad accettarsi prima di cercare l’approvazione degli altri. Con brani che spaziano da ironiche metafore a critiche taglienti, l’artista celebra insomma la libertà creativa. Così, “Mi piace” va a esplorare una vasta gamma di temi e sonorità, mescolando introspezione personale a osservazioni sociali.
Un disco che non “ammorba”, che “ammortizza” il rumore disturbante della musica sintetica, che ci “ammorbidisce” l’anima perchè ci fa ben sperare per il cantautorato italiano che sarà.
Anna Castiglia: 8
Ragazza del mare
Napoleone torna sulle scene con il suo nuovo singolo “Ragazza del mare”. Attualmente vive a Torino, ma il suo progetto è colmo di riferimenti al contesto musicale in cui è cresciuto. Da buon campano recupera il sound folk tipico di Pino Daniele e Alan Sorrenti.
In “Ragazza del mare” si descrive uno di quegli innamoramenti che possono rendere ciechi a tal punto da sentirsi immersi in un sogno d’estate nel quale dopo essersi svegliati si vuole ritornare. Argomento complesso, reso però in musica con leggerezza e un ritmo pop che rendono il brano fresco e orecchiabile.
Il singolo segna un ulteriore passo nel percorso di Napoleone dalla carriera di autore a quella di cantautore. Dopo aver firmato pezzi per Gaia Gozzi e Chiara Galiazzo decide di mettersi in gioco, di metterci la faccia. Per ora vanta un’esibizione al concertone del primo maggio di Roma e un featuring con Gue nel brano “Capatosta”, oltre che diversi brani come “Anna è tornata” e “Appuntamento al lungomare”. La sua è la storia di un ragazzo che ci ha creduto, che nel 2015 dalla sua cittadina della Campania manda un demo alla Sony. Quel demo è poi diventato il singolo “Solo per un po’” di Michele Bravi, classificato disco d’oro.
(Greta Nesci)
Napoleone: 7.5
Antenne (Album)
“Antenne” è il nuovo album di Gato Tomato interamente prodotto da Crookers,
Anticipato da “Volume uno” e dal singolo “UDM (uomo di merda)”, “Antenne” è una scarica di energia che rompe le regole del panorama musicale italiano: un mix di elettronica, urban e sperimentazione dove ironia e introspezione si fondono in maniera indissolubile. Nei quattordici brani prodotti da Crookers, Gato Tomato affronta temi come amicizia e sfide quotidiane, offrendo uno sguardo sincero e agrodolce sulla vita urbana, invitandoci a vivere con leggerezza, senza perdere il contatto con le emozioni più profonde. Un inno al futuro di un passato che nel presente ha perso la sua magia – come sottolinea il brano “Giochiamo a palla” – con tono giocoso ma sempre tagliente, come solo Gato Tomato sa fare.
Gato Tomato è il comfort food dell’anima, come una pizza al trancio alle tre di notte; la magica essenza dentro ognuno di noi, quella forza che ci spinge a vivere con ironia dolce-amara.
Gato Tomato: 7.5
CHANELINA SOUBRETTE
“Chanelina Soubrette” è la nuova traccia realizzata da un trio di artisti che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere insieme, ma che funziona alla perfezione. Il brano è un omaggio al rap old school, ma riesce a mescolare stili diversi in modo originale e vincente. Sayf porta un flow fresco e attuale, capace di dare alla traccia una ventata di novità. Disme, invece, con il suo rap diabolico, aggiunge una dose di oscurità e grinta, mentre Ele A, con il suo rap angelico, bilancia il tutto con un tocco di luce e armonia.
Non lasciamoci ingannare, però, dal suo stile etereo: le sue barre sono potentissime e piene di impatto, dimostrando che la delicatezza del suo flow non diminuisce affatto la forza del messaggio. Il mix di questi tre stili contrastanti crea una dinamica unica, rendendo il brano energico e magnetico. A fare da collante c’è un ritornello incredibilmente catchy, che resta impresso nella mente dal primo ascolto.
(Alberto Fiorese)
ELE A, Sayf, Disme: 8
Stare ad aspettarti
“Stare ad Aspettarti” di Geremia è una traccia che alterna riflessione e sfogo emotivo, sostenuta da una base punk che esplode con potenza nella intro ma soprattutto nel ritornello, dove arriva il momento dello sfogo: l’energia cresce, a causa probabilmente dei “7000 caffè” bevuti per “stare ad aspettare” il suo amore.
Qui, la linea vocale forte diventa protagonista e Geremia lascia emergere tutta la sua emotività. Le strofe, invece, sono più tranquille e intime, l’artista si apre a quella che una volta era la sua partner, cercando di comunicare i suoi pensieri in modo diretto, senza fronzoli. È come se avesse bisogno di raccontare qualcosa di profondo e personale, con calma e chiarezza. Questo contrasto tra il racconto calmo delle strofe e l’esplosione del ritornello rende “Stare ad Aspettarti” un viaggio tra vulnerabilità e potenza.
(Alberto Fiorese)
Geremia: 7
Pastafrolla
Quando pensiamo ai Post Nebbia, ci vengono in mente due cose: denunce sociali e assoli assordanti scacciapensieri, e il nuovo brano “Pastafrolla” non ci delude.
Troviamo più sperimentazione e voglia di evasione, ma il punto focale è sempre una profonda denuncia al mondo che ci siamo trovati tra le mani, che difficilmente riusciremo a salvare, e allora ci abbandoniamo sull’onda del cataclisma, cadendo rovinosamente come i ponti, sbriciolandoci sull’asfalto in attesa di un salvataggio in extremis.
“Ti ho detto una bugia, quando ti ho detto che stasera stavo insieme a te, e non avrei vagato per le strade della città” il forte disagio che ci trasmettono i Post Nebbia ci spinge a chiederci se c’è qualcosa di vero in questa, e mentre ragioniamo che la risposta forse non ci piacerà, l’assolo finale spazza via ogni dubbio e ci trascina verso l’ignoto.
(Margherita Ciandrini)
Post Nebbia: 8.5
Sensazioniㆆ
DARRN ci fa scivolare nella sua introspezione con “Sensazioniㆆ”, il nuovo brano che ci provoca caos emotivo e momenti di perdita di quell’equilibrio che da un po’ non fa più parte di noi.
Socchiudiamo gli occhi, e quasi come fossimo in un sogno, cerchiamo di catturare i riverberi di luce che ci girano intorno, che sembrano così lontani ma se allunghiamo la mano possiamo quasi percepirli.
Ansie e paranoie che ci trattengono dall’aprirci completamente agli altri, paura di esplodere per le troppe emozioni che ci bloccano le parole in gola, che riusciamo a deglutire solo con qualcosa che ce la fa bruciare. DARRN ci prende per mano e ci porta via dal passato, senza risposte ma con tutte le domande giuste.
(Margherita Ciandrini)
DARRN: 8
ONDEGGIANDO
“Mi han detto che se ti concentri, l’universo ti ascolta”
La penna affilata di VV ci regala “ONDEGGIANDO”, una denuncia verso tutte le assurdità di questa epoca che ci sembrano quasi la normalità ormai, sempre in bilico tra vita e morte, tra felicità e dolore, e ormai non vediamo più la linea che divide le due cose.
Ci ritroviamo ad ondeggiare tra un disagio e l’altro, vivendo solo per quegli sporadici momenti di serenità, e intanto non ci rendiamo conto che siamo solo delle minuscole gocce nel mare dell’universo, e allora ci lasciamo trascinare apatici verso la fine.
(Margherita Ciandrini)
VV: 7.5
Nuova Forma
Davide Shorty ritorna con “Nuova Forma”, un brano molto intimo che parla sia di se stesso sia dei giovani che sono costretti a cambiare per crescere. Le parole diventano così una via per indirizzare il proprio futuro, in una maniera meno razionale e più poetica, scegliendo di lasciarsi trasportare dal flusso dell’ispirazione e della scoperta istintiva, senza troppa premeditazione.
Molte volte capita di sbattere contro le incertezze, cercando di avere delle domande che nascono da domande sbagliate e complicate, finendo quindi per cadere dentro un loop di malinconia, tristezza e rabbia. Per confrontarsi con se stessi serve una dose di coraggio. anche per accettare di vedersi con un’altra prospettiva.
(Nicolò Granone)
DAVIDE SHORTY: 8,5
Euphoria
I Lagoona esaltano la gioia dell’incertezza che si può trovare dentro quelle storie d’amore che partono già malandate e sregolate, ma allo stesso riescono a portare tantissima euforia. Forse proprio per la loro follia.
Quando s’incontrano e scontrano due anime complicate si portano addosso i propri traumi, senza dubbio creandone altri di conseguenza, il futuro sembra non avere nessuna importanza.
Certe relazione sono talmente assurde, una ribellione contro il mondo e contro la ragione, che riescono pure a funzionare, trasformando così l’essenza in realtà. Questa ballata alt rock culla l’ascoltatore in una danza a metà tra la vita e la morte, lasciandoci addosso speranza e malinconia, suddivise in eguale misura, ma recepite diversamente a seconda di chi vive la canzone tra cuore e orecchie.
(Nicolò Granone)
Lagoona: 8
Estate Inverno
“Mille anni luce non mi porterebbero dove sei te.”
Il bilancio triste di Aria, dei postumi di una relazione tra due persone completamente diverse, è la riprova che è possibile amarsi anche se è impossibile resistere insieme. È forse questo il tipo d’amore più struggente, più intenso, come pare volerci dimostrare con la tonalità in crescendo delle strofe e del ritornello.
L’amore impossibile non lascia in pace mai, ha la consapevolezza di quanto bello è stato il volo e di quanto forte è il desiderio di un volo successivo insieme, anche se di nuovo destinato a pochi battiti d’ali. Una serenata della disperazione.
(Stefano Giannetti)
Aria: 7,5
Milena
Ispirata alla “massima” di Kafka sostenente che l’amore non è un paradiso ma un coltello che gira nelle nostre piaghe e rivela noi stessi, Colette con Milena ci regala un esercizio di stile ricercato tra strofe lievi, un accompagnamento musicale quasi vintage, rarefatto, come il solo vero cantautorato sa fare, e il ritornello che torna vivace fino alla chiusa, invocando ripetutamente Milena.
“Sorrido della gente innamorata”. Si appoggia la tesi kafkiana, e l’amore per Milena diventa talmente assoluto da desiderare che lei non sia la chiave della felicità, ma quel pugnale che ci squarcia l’anima. Perché forse la sua mancanza sarebbe peggio, perché forse senza l’amore vero e devastante non troveremmo mai “un sogno che appartiene solo a noi”.
(Stefano Giannetti)
Colette: 8
Ghiaccio
Una canzone profonda e delicata, capace di sfiorare il nostro punto più debole. “Ghiaccio” è una ballad romantica, che gioca sui contrasti. Metafore graffianti sono smorzate da un sound cullante, che ci fa posare su nuvole leggere.
“Non ho mai capito come tenerti accanto a me”
“Ti tengo come ghiaccio in mezzo alle mie mani, ma tu mi bruci”
Una sensazione di dolcezza ci avvolge grazie alla voce morbida e velata di Ceneri, che si mescola perfettamente a quella di Chiello, creando un intimo dialogo fra due persone consapevoli che si stanno per lasciare. Si tratta di un momento difficile e quasi straziante, di quando sappiamo che ormai non c’è più nulla da fare: le nostre anime non combaciano. Non si riesce a stare vicini senza farsi male.
“Dovrei lasciarti andare per lasciarti sciogliere, per lasciarti scegliere”. È arrivato il momento di dirsi addio, per lasciarsi spazio, per stare meglio.
Un piantino confesso di essermelo fatto.
(Giulia Silvestri)
ceneri, chiello: 8,5
Tuttoscorre
Ci capita spesso di buttare oggetti, sostituirli in fretta. Ci facciamo bloccare dalla prima piccola imperfezione, convincendoci che ci sia qualcos’altro che possa andare meglio per noi. Questo accade sia con un paio di pantaloni, che con le persone.
Emma Nolde preferisce riparare ciò che si rompe. Mentre “tuttoscorre” e si passa da una cosa all’altra, desidera proteggere ciò che si è costruito insieme, tentando di aggiustare le crepe. (“Proverò a salvarci, a non buttarci come carta, riparare questa storia”)
È un brano dinamico, che, grazie anche al ticchettio delle lancette e una base ritmata, ci fa percepire il movimento, ma al tempo stesso ci invita a contrastarlo. I sentimenti e le relazioni hanno una priorità: possono resistere alla caducità se lo si vuole davvero. È normale che ci siano insicurezze e difficoltà, ma non bisogna farsi spaventare da questo. Si può andare oltre e “ripartire come un aereo che trema e poi vola” quando ne vale davvero la pena.
È un bellissimo inno all’amore: “mentre tutto scorre, tu non correre, rimani qui”
(Giulia Silvestri)
Emma Nolde: 8,5
Passo dopo Passo
A volte la musica comunica con noi più di quanto possano fare le parole. Ce lo dimostrano i Delicatoni, che questa volta decidono di buttarsi sull’elettronica con “Passo dopo passo”, un brano che ci fa camminare per le strade di una grande città, distaccata e indifferente ai pensieri delle persone.
Con poche parole e una base energica e brillante, la canzone ci invita a prendere la vita come se fosse un gioco. Bisogna saper guardare le cose con gli occhi dei bambini, che si meravigliano di tutto ciò che li circonda. Le voci distorte e i synth ci trascinano in una dimensione trasfugurata, in cui l’immaginazione ci fa oscillare fra mille diverse possibilità. È come se ci trovassimo in una sorta di videogioco, in cui però non si muore mai.
(Giulia Silvestri)
Delicatoni: 8
Marea
Malinconia, amore fugace e ricordi indelebili, questo è il fulcro di Marea, la nuova ballad di Camisa.
Il cantante utilizza la metafora della marea per rappresentare la transitorietà e le emozioni che sono altalenanti e che portano con sé una forte nostalgia.
Il testo evoca immagini dolci-amare, momenti condivisi e un amore, che nonostante tutto, scivola via come la marea.
Camisa riesce a catturare l’essenza della nostalgia e del desiderio, creando una connessione profonda con l’ascoltatore.
Tuttavia inserisce la promessa di un ritorno: “se cambi idea certamente lentamente tornerai”, aggiunge un tocco di speranza ad un brano pervaso da una dolce tristezza.
“Marea” è una canzone che invita a riflettere sui cicli della vita e dell’amore, creando una connessione con le esperienze personali di noi ascoltatori.
(Benedetta Rubini)
Camisa: 8
La Fretta e la Pazienza
Siamo all’interno di un brano che esplora la complessità delle emozioni umane in cui Olden, accompagnato da Paolo Benvegnù, ricerca e insegue una cura e la calma.
Il contrasto tra la fretta e la pazienza è centrale, rappresentano la tensione tra il desiderio di superare il dolore e la necessità di prendersi il tempo per elaborarlo.
Se ascoltiamo attentamente ci ritroviamo a compiere un viaggio emotivo attraverso la perdita e la solitudine.
“Lo sai? Sono dovuto andare sulla luna per sentirmi meno solo.” È come se solo un viaggio immaginario verso un luogo lontano potrebbe alleviare il dolore.
Solo il tempo e la pazienza possono riportarci una pace interiore ed è proprio questo l’invito della canzone.
(Benedetta Rubini)
Olden feat Paolo Benvegnù : 7,5
La Settimana di Ferragosto
Tutti noi ci ritroviamo ad un certo punto ad dover affrontare una fine inaspettata e rimaniamo soli con i nostri pensieri e senza risposte.
Il giorno di ferragosto non è più il tipico giorno d’estate di festa e di spensieratezza , ma rappresenta le emozioni di chi rimane escluso e solo perché tutto intorno è deserto.
Il testo è pieno di immagini potenti che catturano a pieno il senso di smarrimento ed isolamento del protagonista, infatti vengono contrapposte le immagini di una Rimini in festa con la solitudine di chi invece soffre.
“Come mai, come mai, come mai, è capitato a me, tu lo sai, tu lo sai, tu lo sai, dimmi davvero perché.” In maniera martellante si vogliono comprendere i motivi del proprio dolore.
“La settimana di ferragosto” esprime la vulnerabilità e il dolore di chi si sente escluso dalla felicità altrui, offrendo allo stesso tempo una riflessione profonda sulla solitudine e sulla ricerca di significati in momenti di crisi.
(Benedetta Rubini)
Balto: 7,5
kids never sleep
cmqmartina ritorna sulla scena della nu-dance italiana con “kids never sleep”, un pezzo che rappresenta una dichiarazione di intenti sulla ribellione e l’esplorazione individuale in un contesto in continuo cambiamento. Questa canzone è dedicata a coloro che trovano conforto nella notte e si rifugiano nel buio di una pista da ballo. Grazie alla produzione avvolgente di Ceri, il brano porta l’ascoltatore in un rave, dove ballare diventa un atto di liberazione. Il suo drop intenso trasporta l’uditorio in un’atmosfera da club, ricca di suoni techno che rendono impossibile restare immobili.
(Andrei Lepadat)
cmqmartina: 6.5
Oggi no
Le “giornate no” esistono e hanno senso, forse. Ci fanno sentire capiti, almeno concettualmente, dalla nostra testa. Insomma, darci come scusa nel non riuscire nelle cose quotidiane dicendo che oggi è una di quelle giornate sbagliate, di sicuro ci legittima il lamento.
Anche se…
“Oggi no” più che descrizione di una giornata è una critica a tutto quel mondo perfettamente illusorio nel quale viviamo. Siamo costretti a sentire ogni volta quello di cui gli altri si lamentano mentre sorseggiano dei drink, armati solo di discorsi su vacanze e figli.
È tutto così finto ma continuiamo ad andare alle feste senza vita, ci soffermiamo sui loro Rolex che escono dalle giacche e ci chiediamo perché mai sono così contenti di mostrarli.
Ma forse oggi no, meglio non parlarne.
(Viola Santoro)
sonomole: 7,5
Controtendenza
Ëgo torna a sorprendere con una giovane promessa del pop-punk nella quale esplora l’attrazione che si prova verso chi si pone in opposizione ai nostri stati d’animo e alle nostre emozioni, incarnando così il concetto di controtendenza.
Attraverso un racconto che mescola autoironia e doppi sensi, Ëgo riesce a esprimere la sua essenza, rivelando la sua personalità in modo autentico. La produzione firmata da Sbale fonde il pop-punk con la drum’n’bass, dando vita a un genere innovativo, risultato delle molteplici influenze che l’artista ha raccolto lungo il suo percorso.
(Andrei Lepadat)
Ëgo: 9
Disco Shuttle
Nel recente EP “Disco Shuttle” dei Facile, la band si svela in modo autentico, guidando l’ascoltatore attraverso l’amarezza di una relazione che si frantuma fino a svanire del tutto. L’opera affronta il desiderio di rinascere dai propri ostacoli e sottolinea l’importanza di canalizzare la propria rabbia in modo costruttivo. Le quattro tracce, che comprendono alcuni singoli già pubblicati e un brano inedito, danno vita a un progetto che si distingue per la sua forza e coerenza, caratterizzato da un sound rock crudo e immediato. Questo lavoro è impreziosito da un’atmosfera internazionale e da un atteggiamento che oscilla tra il sofisticato e il cinico.
(Andrei Lepadat)
Facile: 8
CENERE SOPPRA AL DIVANO
“Scrivere di noi però che noia raccontarsi a qualcun altro”
Quando finisce una relazione si prova a dare spazio ai sentimenti e alla speranza confidandosi con gli amici, cercando di trovare consolazione ascoltando le canzoni o rifugiarsi nei ricordi. Questi comportamenti sembrano darci un senso di rassicurazione , ma in realtà provocano dolore, un po’ come gettare del sale su una ferita aperta che fa fatica a rimarginarsi.
E chissà quante sigarette e quanta cenere sul divano è caduta nominando il nome di quella persona , quasi senza neanche rendersene conto un po’ come riflesso incondizionato.
Schianta e Soap in questo dialogo a due ci ricordano li che l’amore può esistere, fino a che non si scontra con i difetti e i vizi delle persone.
(Nicolò Granone)
Schianta, Soap: 7.5
Pescecane
Il tempo è come un grande pescecane che ci divora all’interno lasciando solo lisca e voci, riducendo all’ essenziale sentimenti e ragione.
L’immaginario subacqueo di tashi si arricchisce di un nuovo animale, grande predatore dai denti affilati che simboleggia l’uomo stesso capace di depredare lo spirito cercando di arrivare ad assaggiare una felicità superiore, senza aver la possibilità di gustarne neanche il giusto.
Correre dietro alle cose rendendosi conto di rimanere incastrati tra gli scogli della vita, divincolandosi tra le onde del vorrei ma non riesco a fare tutto.
(Nicolò Granone)
Tashi:7,5
sempre lei
Stare fermi non è un’opzione e non lo è mai stata per Giglio.
Il groove tra drums incalzanti e synth ipnotici ci fa volare in un’altra dimensione, ci fa sentire distaccati da una realtà quotidiana che a volte ci sta stretta.
Un ritornello accattivante che , già dopo il primo ascolto, sembra non lasciarti più andare. Un po’ come le peggiori dipendenze , continua a rimbombare nella testa.
Una voce ipnotica e sensuale di cui, una volta finiti i tre minuti, sembra quasi non lasciarti andare perché continua a rimbombare nella testa (e a noi questo non dispiace…).
(Viola Santoro)
Giglio: 8
China
È strano cercare i Pop X e vedere una nuova uscita. Forse mi ci devo ancora abituare…
Ho messo le cuffie e schiacciato play. Ero di nuovo quella sedicenne che, per la prima volta, scopriva la loro musica elettronica e totalmente sperimentale, rimanendo incollata alla riproduzione casuale sui loro più grandi successi.
Se ti lasci trasportare dal sogno inventato riesci a godere perfettamente di tutti gli ingredienti della loro musica: dispersione, parallelismi, immaginazione.
Un bel ritorno, strano, ma bello (come sempre tra l’altro).
(Viola Santoro)