New Indie Italia Music Week #204

New Indie Italia Music Week #204

“Ora che non ho più te, lo sai che non riposo mai? Guarda che lo so come stai, degli amici, cosa dici, cicatrici, quante ne hai?

Spegni le luci della città così che il cielo si illumina, balliamo l’ultima volta ma, è già finita la musica”

(Cesare Cremonini – Ora che non ho più te)

Vivi ogni momento, assaporalo a pieno. Non lasciare che le emozioni ti sfiorino mentre tu le accarezzi in superficie. Passaci dentro così che possiate diventare un tuttuno, così che nasca una cicatrice che possa ricordare l’usura dell’anima.

E si, qualcuno all’improvviso potrebbe spegnere la musica ma nessuno riuscirà mai a cancellare i ricordi indelebili di quei momenti scalfiti sulla tua pelle.
Scopri le migliori uscite #IndieItalia della settimana recensite dalla redazione di Indie Italia Magazine. Una nuova emozione è pronta ad avvolgerti!

Forma Liquida (Album)

“Forma Liquida” è il terzo lavoro discografico di ceneri, che ci permette di immergerci dentro il suo mondo pieno di fragilità e di conquiste, di persone che vanno e che restano, di libertà e costrizioni, ma soprattutto di crescita.

Numerose le collaborazioni all’interno dell’album, partendo dagli storici produttori di ceneri, i B-CROMA, fino ad arrivare a Golden Years e chiello, che impreziosiscono rispettivamente “Senza Stelle” e “Ghiaccio”.

Quante volte per paura di rovinare qualcosa cerchiamo di proteggerla da qualsiasi cosa, che sia il freddo, il caldo o il nostro carattere, ma senza il confronto con quello che ci fa soffrire, difficilmente riusciremo a rafforzarci e a crescere, il progetto di ceneri ci sprona a ad avere coraggio, affrontare le nostre paure più grandi e vedere come va, mentre ci lasciamo trasportare dal vento.
“Vorrei che ci fosse un po’ di poesia, tra queste strade di periferia” (“Periferia”) impostiamo il navigatore su “ovunque” e lasciamoci cullare dalla voce di ceneri, prima o poi arriveremo alla nostra destinazione.

(Margherita Ciandrini)

ceneri: 9

La nuova canzone per me

I Tre Allegri Ragazzi Morti ritornano, inarrestabili, con “La Nuova Canzone per Me”, un singolo in cui con leggerezza e ironia si affrontano le conseguenze dopo la fine di un amore. Le chitarre scintillanti ricordano sonorità anni Ottanta, mentre il ritornello contagioso, metafora del legame tra il gruppo e i suoi fan, ti entra nella mente e non ne esce più. Accompagnato da un video animato che richiama l’iconico brano “Occhi Bassi,” il nuovo singolo si distingue per la sua freschezza, mantenendo vivo l’immaginario della band.

(Ilaria Rapa)

Tre Allegri Ragazzi Morti: 8

La Terra Santa (Album)

“La Terra Santa” è il primo LP dei Sequoia, una band che riprende il sound del rock anni 90 e del cantautorato italiano. Dieci tracce per dieci storie di ricerca della propria terra santa. La produzione è di Matteo Cantaluppi. Confluiscono nel disco i primi tre singoli del gruppo: “Autunno ‘91” sul mondo in rovina dopo la caduta del muro di Berlino, “Aspetto te” e “Vlora” che affronta la diaspora del popolo albanese. Dà il titolo all’album il pezzo La Terra Santa in collaborazione con Mauro Ermanno Giovanardi.

Quest’ultimo nasce da un’ispirazione all’omonimo componimento della poetessa Alda Merini che affronta luci e ombre della malattia mentale. Un viaggio alla scoperta della musica dei Sequoia è la scelta giusta per i nostalgici che vorrebbero tornare indietro ma hanno anche tanta voglia di vedere cosa prospetta loro il futuro.
(Greta Karol Nesci)

Sequoia: 8

Sangue Freddo (singolo)

Christian Baroni, in arte Cobalto, è un cantautore romano che inizia la sua carriera con “Sangue Freddo”, suo primo singolo. Dopo una laurea in “Songwriting e strumento” e una sperimentazione di vari generi dal jazz all’hip-hop, Cobalto comincia a preparare il suo progetto di debutto componendo insieme a Marco Taurisano che cura anche la produzione.

Il mix e il master sono di Christian Bedini. Nel brano viene descritta la conclusione di un periodo segnato da instabilità e relazioni tossiche in cui la speranza di un cambiamento sembra solo un miraggio.

(Greta Karol Nesci)

Cobalto: 7,5

La ricompensa della mangusta (Album)

“La ricompensa della mangusta” è il nuovo album della cantautrice Missey, pubblicato dall’etichetta FLUIDO STUDIO. Si compone di undici tracce. È stato scritto da Francesca Sevi, composto da Omake e vi hanno collaborato guest producers come PLASTICA, RGB prisma e Il romantico.

È un percorso di consapevolezza alla scoperta di essere spesso nemici di se stessi per quella disciplina che ci si impone. Liberandosi di questa forma di controllo ci si rende conto di sentirsi come tante manguste che sperano di incontrarsi per camminare insieme in direzione opposta a quella che la società impone come ricompensa. Missey ha voluto rendere omaggio alle influenze musicali che l’hanno accompagnata nel suo percorso dai The Band ai The Beatles, da Janis Joplin a Norah Jones. Il disco è ideale per chi ha voglia di sentirsi più fluido e a proprio agio nella sua vita.

(Greta Karol Nesci)

Missey: 8

Ultima spiaggia (Album)

“Ultima Spiaggia” è il nuovo lavoro e l’album d’esordio di Samuele Cara: un disco attraverso cui ci avviciniamo all’anima più cantautorale dell’artista. Le tracce spaziano tra il pop dark e l’elettronica, esplorando solitudine e depressione attraverso una lente quasi “auto-terapeutica”. Brani come “Niente Va” e “Non Ce La Faccio Più” esprimono il disagio e la voglia di cambiamento, mentre pezzi come “Cane Solo” chiudono l’album con una malinconia struggente. La produzione essenziale rispecchia perfettamente l’animo sincero e introspettivo di Cara, donando al disco un’intensità senza eguali.
(Ilaria Rapa)

Samuele Cara: 7,5

Malemilano

Il caos dentro e il caos fuori che vanno in competizione . E vince sempre il primo, quando si parla di sentimenti. “Odio che sei a Milano, odio il fatto che non ci parliamo.” Il casino che ci circonda potrebbe parlarci, ma noi immaginiamo solo di commentarlo con la persona che abbiamo perso. E tutto diventa un assordante silenzio, un magnifico e spietato concerto indie-pop che ci proietta lì fuori e qui dentro, mentre ci facciamo domande, ci costruiamo speranze che sappiamo vane. “Vorrei dirti che ti amo ma voglio più bene a me”. La consapevolezza che non si accetta. “Sono qui da ormai due anni, mi sento sempre così sola.” Se non c’è qualcuno vicino a noi, non c’è intrattenimento che tenga . Nella nostra Milano non si vivrà mai meglio, se non abbiamo qualcuno a fianco che ci faccia vivere la metropoli. E non subirla con noi stessi.
(Stefano Giannetti)

Milla: 8

Cucita per te

Girare attorno alla persona con cui è finita è una specie di legittimo stalking, se volessimo tirare dentro più di altri il discorso social. In realtà è un comprensibile strascico di una storia che non si può buttare dall’oggi al domani come fosse un paio di jeans. Si lascia una porta socchiusa, un cuore in dm, una storia condivisa che contiene un messaggio da capire solo in due. E crivellarsi con proiettili di ansia fino alla visualizzazione . “Sparirò da questo loop, chi lo sa?”. Come una legge fisica, dall’essere attaccati a qualcuno non si può passare allo staccarsi direttamente. C’è prima tutta una fase orbitante, che può durare poco o tantissimo. Dipende da noi, o da quello che la vita ci riserva poi, la resistenza della ragnatela in cui vorremmo tenere l’altro.
(Stefano Giannetti)

Marghe Senzaspine: 7,5

Bagno

Tutto Piange intende e interpreta le relazioni come un tuffo in mare: c’è chi si butta a capofitto prendendo anche la rincorsa mentre altri iniziano bagnandosi piano piano i piedi, sentendo l’acqua che sale sempre più in alto, decidendo solo alla fine se ne vale la pena andare sotto le onde anche con i capelli.

La nuova canzone “bagno” è una dichiarazione d’intenti tra due amanti che non solo non riescono a comunicare alla giusta distanza, ma hanno una visione diversa del coraggio e del rischio da correre. La differenza tra gioco e passione è un po’ come scegliere se andare oltre la boa nuotando a stile libero o rimanere vicino a riva facendo finta di far il morto.

(Nicolò Granone)

Tutto Piange: 9

 

Lasciami qui

Le relazioni possono finire e bisogna accettare questa situazione, senza aver pregiudizi che limitano possibili nuove conoscenze, evitando di mettersi in gioco perché intanto poi rischierà di andare male.

Capiterà di guardarsi in faccia, scendere dalla giostra e capire che non c’è più tempo e modo per andare avanti. In quel momento uno dei due penserà “Lasciami qui” in uno spazio non definito, però sicuro.

Roberto Cavalli Nonlostilista scrive sui titoli di coda di una storia d’amore, cercando una via di fuga non solo dai sentimenti provanti, ma anche da ricordi collezionati, evitando di nascondersi dietro ad una speranza illusoria e codarda. La partecipazione di Jack Ohma aggiunge rabbia e delusione alla possibilità di dirsi addio, con la consapevolezza che è comunque necessario andare avanti portandosi dietro dolcezza e malinconia.

(Nicolò Granone)

Roberto Cavalli Nonlostilista: 7

Sott’acqua

Il silenzio può essere ascoltato come richiesta d’aiuto o come segnale che tutto è perfetto e non c’è bisogno di aggiungere neanche una sola parola, mantenendo la perfezione del momento. Se le onde sonore però incrociano un’altra superficie come l’acqua cambiano verso, orientamento e tutto diventa imprevedibile.

Frenesya e Mazzariello esplorano i problemi di comunicazione all’interno di una coppia e i filtri che le persone tendono a inserire per interpretare dialoghi e frasi lasciate a metà. Diventa difficile accettare certi cambiamenti o provare a parlare con nuove parole per descrivere situazioni che stanno a cuore, ma in alcuni casi è meglio mettere su una canzone e lasciar perdere i problemi relazionali. Ascoltare la musica come cara amica confidente.

“Sott’acqua” ha una dimensione eterea e sospesa, il racconto di un eterno presente che purtroppo non ha più futuro.

(Nicolò Granone)

Frenesya Mazzariello: 7,5

Gli Stessi Jeans

Quando finisce una relazione rimane l’idea di certe abitudini, ma soprattutto alcuni ricordi che possono legarsi a cose o luoghi. Gli Stessi Jeans sono quelli che adesso restano abbottonati stretti alla vita o persino chiusi in un armadio, buttati anche un po’ in disordine come i pensieri che deve indossare chi è obbligato a cambiare stile al proprio cuore.

Blue Phelix mostra ancora una volta il suo lato malinconico e fragile, con la consapevolezza che il dolore può trasformarsi in musica diventando una canzone dentro la quale ogni persona si può ritrovare.

“Ricordi l’ultima notte, non ti ho dato le colpe sono stato più forte, forte più di te. Non voglio più le risposte le tue parole storte il tuo sguardo innocente”

(Nicolò Granone)

Blue Phelix: 7,5

Numero Zero

Quando vogliamo ricominciare ripartiamo tutti da zero, così hanno fatto anche i Manitoba con il loro ultimo album, un vero e proprio inizio per la band.
“Numero Zero” riflette sulla vita odierna ed offre una collezione di varie personalità, che portano con sé un significato unico, in particolare Jane e Gianni Tristezza ci fanno riflettere, perché tutti noi possiamo in qualche modo essere loro.
Jane, una ragazza fragile che cerca di fermare la mente e fuggire alle ombre che la perseguitano, è una persona in alto mare, persa, ma che continua a lottare.
Gianni Tristezza, un personaggio scomodo e misterioso, è metafora della malinconia e del ruolo che essa gioca nelle nostre vite. La tristezza è quel sentimento sentimento che tutti cerchiamo di evitare, ma che diventa inevitabile.
A chiudere l’album ci pensa “Futuro”, un inno di speranza, un invito a guardare al domani con fiducia e a non arrendersi mai.
“Numero Zero” dei Manitoba è un viaggio profondo alla ricerca di sé, ci invita a trovare la propria verità, anche noi dobbiamo avere la forza di ricominciare e di trovare il nostro nuovo inizio.
(Benedetta Rubini)

Manitoba: 8,5

Wa Zina

La libertà è la cosa più importante che abbiamo e per cui dobbiamo continuare sempre a lottare e “Wa Zina” è proprio un potente grido di libertà.
Questo singolo, nato dalla collaborazione tra I Savana Funk e Willie Peyote è un esempio di impegno civile e di denuncia sociale.
“Wa Zina” si scaglia contro ogni forma di oppressione, contro i regimi autoritari e supporta la battaglia e la lotta politica delle donne iraniane per la loro libertà personale.
Il ritornello è cantato direttamente in arabo, tradotto vuol dire “ Hey bellezza, il nostro cuore è con te” e si rivolge direttamente alle donne iraniane per offrire loro solidarietà.
Le parole del testo sono dure e dirette, vogliono colpire e spronare l’ascoltatore: “scegli un posto di nascosto…/al riparo dalla pioggia e dalle bombe, dal fango del regime e dal nulla che incombe.”
Questo brano ci dimostra come la musica può e deve essere un potente strumento contro le oppressioni e soprattutto ci invita a non rimanere mai in silenzio quando la libertà viene negata.
(Benedetta Rubini)

Savana Funk feat Willie Peyote: 9

Vertigine

“Quando il cemento che tutti calpestano ha risucchiato il superfluo. Quando dicevi: noi restiamo amici, ma avevi l’amore nel petto. Potevamo dai dare di meglio”.

Quando la vertigine dell’innamoramento finisce, quando l’amore cade, il cielo sopra di noi sembra cambiare. Uno squarcio si apre tra le nuvole, inizia una nuova era dove forse riusciremo a essere complici anziché amanti.
Malvida, ritorna con “Vertigine”, un singolo dalle sonorità elettroniche che descrive perfettamente il making of di un amore che sfuma senza svanire nel nulla, assumendo nuove forme emozionali.

Malvida: 7

Per un soffio (EP)

“Per un soffio” è il primo EP di Tashi: tra i cantautori più interessanti della scena emergente dell’Indie Italiano.
Per un soffio parla dellepiù grandi paure e delle più belle speranze di un giovane adulto di oggi, o forse di qualsiasi epoca. Delle guerre nel mondo, delle proprie personali e di come però sia tutto nelle nostre mani, e negli occhi degli altri. Le conseguenze inesorabili dell’empatia e di una spiccata emotività.
Un inno alla pace e alle paure, una malinconica traversata in mare dove solo insieme si troverà la giusta rotta verso la speranza.

Tashi: 8

ATTACCHI DI PANICO

“Sai che mi sto deprimendo un po’, che ore sono giuro non lo so” Ciliari ci lascia “ATTACCHI DI PANICO” e ci troviamo in una domenica piovosa, degna conclusione di una settimana mentalmente pesante, tra il traffico, il grigio e la folla che ci circonda, e mentre fumiamo l’ennesima sigaretta della giornata, ci chiediamo se abbiamo fatto la scelta giusta a lasciare indietro quella persona che sembrava quella perfetta, ma al momento sbagliato.
“Ma sai che bella Milano? Io ti giuro che non lo so”, ormai non sappiamo più neanche come è fatta la città che abbiamo scelto come nostra, perché non usciamo più di casa se non costretti, e allora scrolliamo le spalle e spegniamo la luce, ormai siamo dominati dall’apatia e nulla ci interessa più veramente.
(Margherita Ciandrini)

Ciliari: 8,5

Se non passasse aria

Con questo brano Montag ci trasporta direttamente in una dimensione lontana, dislocata nel tempo, in cui una voce cullante ci conduce a passeggiare per le strade di un posto incantato, quasi magico, e ci invita a prestare ascolto a ciò che ci circonda. In questo paesaggio le foglie sono dipinte di toni autunnali, c’è una leggera brezza che ci sfiora le guance, gli alberi sono custodi di grandi segreti. I suoni ci sfiorano solo da lontano: se prestiamo abbastanza attenzione, con un po’ di sensibilità, possiamo percepirli. Ed ecco che udiamo un passo carraio che si chiude, le cicale che “snaccherano, un cane che abbaia, qualcosa che cade nelle case lontane.
È una canzone che, seppur evocando già con il titolo la sensazione di asfissia, che può essere provocata sia dalla violenza che dai virus, parla in realtà di amore. Un amore tra due persone distanti, che vivono in contesti totalmente differenti. Una sonorità molto ricca, arrangiata da alcuni tra i migliori musicisti della sfera musicale italiana, crea una perfetta armonia, permettendo di ridurre questa distanza, di fondere insieme i due punti. Grazie a questi canto rituale torneremo a credere ai sogni.
(Giulia Silvestri)

montag:8,5

Sommerso

Sils questa volta si è persa all’interno di un labirinto, in cui l’unica uscita possibile sembra essere quella che ci riconduce nuovamente nel groviglio. Il brano ci fa fare un tuffo nelle profondità del mare, in cui galleggiamo in apnea, in attesa che le correnti smettano di farci oscillare da una parte all’altra.
“Mi sono persa dentro quel limbo, è solo follia
Abbiamo smarrito noi stessi. Possiamo andare a fondo, ma “toccarlo un’altra volta no. È arrivato il momento di tornare a galla, lasciandoci alle spalle il passato, così come la poesia, capace solo di illuderci, ed è proprio il canto a rivelarsi in grado di farci riemergere in superficie. Riusciamo così ad abbandonare le nostre inquietudini e a risalire trasformati grazie a una melodia dalle forme liquide, che riprende il tema del mare su cui si basa tutto il brano.
“Sommerso”è una canzone ben strutturata, complessa sia per temi che per sonorità. La voce cristallina di Sils si fonde perfettamente a un’elettronica luminosa e multiforme, facendoci fluttuare fino a ritrovarci più compatti di prima.
(Giulia Silvestri)

Sils: 8,5

Mandarino

È uscito l’ultimo singolo di paolo alneon estratto dall’ep “Telepazienza. Mandarino è un brano malinconico, che ci lascia un po’ di amaro in bocca. Sa di rapporti andati male e insicurezze.
“E inghiottirò/ Un frutto il mandarino/ La buccia e tutta l’aria che respiro
“E si è piantato un seme/ E non è nato niente

È una canzone che parla di invidia, amicizie tossiche e tradimenti. La domanda che si intromette continuamente nella mente è: come si comportano le persone che ci stanno vicino quando inizi a migliorarti? Proveranno risentimento nei tuoi confronti? Paolo.alneon con il suo timbro basso ci sussurra e ci ripete parole sospese, che si mescolano a synth distorti e cantilenanti, creando un’atmosfera al confine tra inquietudine e conforto.

Restando fedele alla sua personalità artistica, Paolo ci regala un sound ipnotico e psichedelico. Verso la fine possiamo percepire il suo desiderio di redimersi, la sua aspirazione alla catarsi: veniamo avvolti da sonorità caotiche e aggroviglianti che spezzano le catene che ci legano al nostro sé.
(Giulia Silvestri)

paolo.alneon:8

Sex and cocaine

M.E.R.L.O.T torna in pieno stile malinconico a parlarci di una delusione amorosa nel pieno della stagione più malinconica dell’anno, l’autunno. È molto facile già dal primo ascolto percepirne il dolore che la canzone porta con sè, nonostante vi sia all’interno un’alternanza tra dolcezza e amarezza che si prova nei confronti dell’amore. L’artista, infatti, ha apertamente espresso che ci sono stati momenti in cui ha dovuto insensibilizzare i propri sentimenti per proteggersi dal dolore, arrivando a sentire come se fosse avvenuta un’effettiva morte del cuore.
(Andrei Lepadat)

M.E.R.L.O.T: 8

sottosopra

Sethu in totale sinergia con i Bnkr44 ci parlano di disorientamento nei confronti della vita nel singolo “sottosopra. Il brano parla di un tema molto comune nei confronti delle nuove generazioni, infatti, va ad affrontare il senso di confusione e perdita nei confronti di una generazione giovane che si trova davanti le incertezze del presente. Nonostante ciò, il brano però involglia a vivere la vita nonostante il senso di adeguatezza nei confronti del futuro, cercando di creare una voglia per scappare dalla quotidianità rompendo gli schemi.
(Andrei Lepadat)

Sethu, Bnkr44: 9

Fondiamo una setta

Viviamo in una società che ci impone costantemente di indossare vestiti eleganti alle lauree dei nostri amici, di portare l’ombrello quando piove, di richiedere il bicchiere d’acqua dopo il caffè, sarebbe bello potersi ribellare e creare una setta.

Che poi setta, forse più una società auto-organizzata e gestita… sopra una montagna, tuniche bianche, senza la paura di restare soli.
Un contesto sociale in cui il “restare da soli”sarebbe accettato, fa strano anche solo poter avanzare il pensiero. Poter finalmente fregarsene di quello che pensano gli altri e dire a gran voce di amare la solitudine, senza occhiatacce poco simpatiche.

Eppure tutto questo è l’emblema di un qualcosa di immaginario, irrealizzabile, imperfetto.
Viviamo in una società che ci dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Proviamo a fare ciò che è sbagliato.
(Viola Santoro)

Le astronavi:8,5

Dita

Dopo aver passato una di quelle giornate stranamente piacevoli, tornare a casa ci fa ripiombare nei nostri pensieri.
Guardiamo il divano e sembrano esserci pezzi di idee scartate, fogli di sentimenti ed una strana ombra che ci fissa.
Un’ombra che ci fissa?

“Ripartire per dimenticare, viene detto spesso Ma non credo possa essere una giusta soluzione per capire cosa sia quell’ombra che ci scruta dall’alto della sua imponenza…
Guardiamoci allo specchio e non pensiamo alla miriade di pantaloni da lavare, chi ci guarda è il nostro alterego. Noi stessi siamo i primi a giudicarci, ad imporci di dormire sul pavimento perché non abbiamo raggiunto le nostre mete.
Una domenica mattina troviamo il tempo di sistemare la casa e, con l’aspirapolvere, di sbarazzarci di accumuli di polvere (anche sui divani)
(Viola Santoro)

Atlante: 8

Scaglie di nuvole

Tra scaglie di nuvole e condense umide pompano musica del genere: allegra, spensierata e stra orecchiabile.
Mentre mi lasciavo andare alla produzione, parole e mood generale della canzone, mi sono sentita anch’io un po’ sulle nuvole.
La grandine, se cadrà, si metterà nelle tasche.
Saranno solo sogni bastardi questi? Il riuscire a vivere qui sulla terra proprio come si vive sulle nuvole? Forse no. Forse dovremmo cambiare attitudine e scambiare i tombini delle strade per piccole nuvole. Forse, proprio così, sarà semplice dire che non fa male la grandine che cade.
(Viola Santoro)

5070, Luca Notaro: 7,5

Aascoltavamo gli Oasis

“Il mondo dura una notte, tu sembri non finire mai. Ho la faccia piena di botte. Il Tevere si è spento oramai”
“Ascoltavamo gli Oasis” è il nuovo singolo di Giordano Di Marco. Un flusso di ricordi che parte da un viaggio in macchina mentre la radio passa Venditti e che si dispiega tra le vie di Roma mentre un sentimento da qualche parte, tra i vicoli della città dormiente, nasce, illuminando il Lungotevere.

Giordano Di Marco: 7