New Indie Italia Music Week #209
“Non cambierò mai di stile. Non mi vedrai come adesso affondare. Nel terreno che circonda il tuo viale. Già, puoi restare senza. Puoi restare senza. Sognare vorrei
Io ci spero tu si. Prova il vento a muoverci. Finché ci muove il pensiero tuo sale. Non è più ieri e tu non ci stare” (Nevischio – Verdena)
E per noi “che senza un fine non riusciamo a stare”, tutto è mutevole, cangiante, a tratti caleidoscopico. Ed è per questo che a volte cadiamo, inebriati dalla vertigine e dalle forze gravitazionali che ci legano al suolo. Sprofondiamo e sogniamo in un loop infinito che ci muove e ci fa sfidare le stesse leggi della fisica che ci hanno spinto giù. Sogniamo ascoltando musica, tu ci stai?
Devi! Scoprendo le migliori uscite #IndieItalia della settimana scelte e recensite dalla redazione!
NUOVOSPAZIOTEMPO (Album)
NUOVOSPAZIOTEMPO: il titolo è interstellare, ma io parlo di un tempo quotidiano. In questo contrasto, catturo la natura di un momento storico in cui non esistono solo la terra e il cielo, ma anche Google Earth e iCloud. Un contrasto in cui risiede la chiave del nostro essere umani e che ci porta, su un piano più collettivo, a un NUOVOSPAZIOTEMPO.
È il racconto di un quotidiano comune, ma nel quale mi sposto avanti e indietro, nel futuro e nel passato, in ordine sparso: in Sconosciuti mi immagino cosa accadrà tra dieci anni, in Universo parallelo mi immagino di incontrare il mio babbo quando aveva la mia età, in Tuttoscorre chiedo alla persona che amo di resistere alla velocità dei nostri tempi, in Mai fermi parlo a un bambino di quella stessa velocità che un giorno affronterà.
Emma Nolde: 9
Vitamina Life + (Album)
Tripolare non smette di stupirci e torna oggi con “Vitamina Life +”, la deluxe edition dell’album uscito lo scorso maggio. Ai quattro brani inediti Verme, Baby Sweetheart e Fire Dream, si aggiunge una traccia solo nel formato fisico.
“Vitamina Life +” è un progetto che racconta spaccati di vita vissuta in ogni sua sfaccettatura, permettendo all’artista di sperimentare e di mostrarsi in tutta la sua versatilità. Non mancano i brani divertenti e provocatori: “Fire”, la focus track, è infatti un concentrato dell’attitudine indie-punk di Tripolare, sia nella produzione che nelle parole.
Una nuova edizione che amplia ulteriormente il viaggio interiore dell’artista iniziato a maggio e arricchisce il progetto originale con brani inediti: in un susseguirsi di picchi di endorfine e crisi emotive, Tripolare vuole offrire ai fan un’esperienza musicale rinnovata, pur mantenendo la coerenza e l’essenza dell’album originale. Un disco in cui i protagonisti sono voce, chitarra, basso e batteria che si fondono in un viaggio musicale ricco di sorprese e contrasti. I testi sono popolati da immagini vivide e fugaci, mentre le produzioni, curate interamente da Tripolare, mantengono un senso di autenticità e immediatezza.
Tripolare: 8
dei giorni liberi, del tempo perso (Album)
“dei giorni liberi, del tempo perso” è il nuovo disco di Jesse the Faccio.
Il lavoro è stato scritto, composto, arrangiato, prodotto e registrato tra il 2021 e il 2024, periodo in cui Jesse ha cambiato molto del suo modo di vivere, non solo come artista ma anche e soprattutto come persona: nuovi lavori, nuove case, storie, persone. La solitudine, l’amore verso se stesso e verso gli altri, la ricerca della stabilità, la normalità. Una lunga, movimentata e intensa fase della sua vita ha fatto da sfondo alla nascita di “dei giorni liberi, del tempo perso”.
Si viaggia per immagini, come spesso piace fare a Jesse. Ciascuno può cucirsi addosso la propria storia, ciascuno può far propria quella di un altro. Per Jesse il centro del racconto è nella relazione con la Musica: un amore difficile, malinconico, instabile eppure ricco di piccole stupende sensazioni e soddisfazioni, che ci aveva già fatto assaporare nel primo doppio singolo anticipatore, “dimmi / sali contro”, pubblicati a settembre.
Nello storytelling dell’album traspare il quotidiano dell’artista, gli alti e i bassi, gli errori, i punti di domanda, gli eterni interrogativi che forse solo il suono riesce a soddisfare, più che le parole.
Jesse non nasconde di aver dovuto lavorare a questo album proprio nei suoi “giorni liberi”, in quello che, dai più, è considerato “tempo perso”. Ma quello che dagli altri viene percepito come tempo sprecato, per Jesse diventa atto creativo, pausa dalle mansioni di tutti i giorni.
Quello di Jesse è un racconto personale che può diventare un racconto collettivo, addirittura politico: il disagio della “professione artistica” in un’epoca come la nostra, la difficoltà di vivere di arte in un Paese come quello in cui viviamo.
Jesse TheFaccio: 7.5
Psiche
“PSICHE” è il nuovo singolo di ETT.
La storia di Amore e Psiche affonda le radici nella mitologia greca, ma ha subito significative trasformazioni nel passaggio alla tradizione romana, più razionale e maschile. Questo mito esplora la complessità dell’amore e del cambiamento interiore, diventando una potente metafora delle sfide psicologiche che si affrontano nelle relazioni: “Amiamo sempre ciò che non abbiamo; l’amore è uno stato di mancanza, e smettiamo di amare quando il desiderio si trasforma in possesso.”
Secondo Jung, Psiche rappresenta l’anima in una dimensione femminile, che le donne vivono consapevolmente, mentre negli uomini si manifesta a livello inconscio.
Il brano di ETT, composto insieme a dNoise, evoca con le sue chitarre acustiche le strade di Atene e i mercati dell’epoca, mentre l’uso di batterie moderne conferisce freschezza a questa antica storia. Un racconto in cui l’accettazione e la comprensione delle proprie emozioni rappresentano l’unica via da intraprendere per poter avviare un percorso evolutivo e per costruire legami autentici e significativi.
ETT: 7.5
Intro-Manifesto
Il nuovo singolo di Postino sembra davvero intenso e riflessivo, un viaggio sincero tra i dubbi e le pressioni sociali che l’artista ha vissuto nel corso dell’ultimo anno. Il brano diventa quindi una sorta di bilancio personale, con il cantante che cerca di fare chiarezza su ciò che ha vissuto e su come queste esperienze lo abbiano trasformato. Il suo percorso si riflette nel testo, che esplora il tormento interiore e la difficoltà di accettare certe imposizioni sociali, ponendo domande profonde sul significato di ciò che è ad oggi si ritene giusto.
(Andrei Lepadat)
Postino: 7
ALASKA
ALASKA è un brano che unisce l’essenza malinconica di M.E.R.L.O.T. a sonorità intense e avvolgenti, trascinando l’ascoltatore in un autentico flusso di coscienza. In questo pezzo, l’artista esplora il proprio concetto di solitudine, facendo chiarezza su una contraddizione in particolare, ovvero l’essere costantemente connessi a livello digitale, ma spesso distanti e disconnessi a livello emotivo. Nel brano l’artista descrive il proprio mondo interiore, dove si mescolano introspezione e desiderio di connessione, dando vita a una riflessione sulla difficoltà di trovare autenticità nelle relazioni odierne.
(Andrei Lepadat)
M.E.R.L.O.T.: 7
3000 metri
Dopo Ascoltare gli alberi, Vasco Brondi ritorna con un nuovo singolo intitolato 3000 metri, portando con sé l’inconfondibile poetica che da sempre caratterizza la sua musica. In questo brano, Brondi accoglie l’ascoltatore in un viaggio intimo e suggestivo, esplorando la bellezza e l’intensità delle emozioni che l’amore è capace di suscitare. Il singolo si presenta come una celebrazione delle sensazioni profonde, un richiamo alla delicatezza e alla potenza dell’amore e di ciò che è in grado di generare
(Andrei Lepadat)
Vasco Brondi: 6,5
Amarsi per lavoro
È il brano che gli ha permesso di accedere ai 24 finalisti di Sanremo Giovani, ma è anche molto di più. Amarsi per lavoro è una canzone in cui l’amore e la quotidianità si fondono in un percorso senza certezze, in una vita in cui tendiamo a complicarci sempre la vita ignorando che il mondo gira sempre e comunque su un giro di do.
Grazie al suo sguardo disincantato e profondo, Mazzariello, capace di rappresentare un’intera generazione, ci racconta di tutte quelle scelte più piccole e apparentemente insignificanti che diventano parte di un viaggio condiviso.
Che poi tutte le relazioni sono un viaggio, più o meno lungo, più o meno complicato.
Che dire, speriamo di vederlo all’Ariston.
In bocca al lupo!
(Sara Pederzoli)
Mazzariello: 8
Eating Disorder
Raccontarsi come in un diario segreto, ammettendo con consapevolezza le proprie difficoltà. “Eating Disorder” è il nuovo singolo di Adult Matters, che sceglie di esporsi con sincerità mettendo in musica la propria esperienza personale con il disturbo alimentare. In un brano intriso di revival indie rock anni ’90, l’artista si rivela grazie ad una scrittura diretta e intima, fino a portare chi ascolta ad immedesimarsi e a riflettere sull’importanza delle dinamiche psicologiche e relazionali. Cantando delle proprie difficoltà, Adult Matters crea un legame personale con l’ascoltatore, contribuendo inoltre a sensibilizzare su una tematica ancora troppo spesso sottovalutata. Un brano importante e coinvolgente.
Adult Matters: 7
Standing Ovation
Tancredi rompe la scena musicale con “Standing Ovation”, con cui sarà in gara a Sanremo Giovani e che si distingue per la sua ironia e capacità di mescolare insieme diverse sonorità, in particolare rap e pop.
L’artista utilizza immagini provocatorie e volutamente esagerate per esprimere il suo punto di vista su un mondo che sta andando a rotoli.
“Tutti in piedi che andrà sempre peggio, voglio stand ovation.” Il suo è un grido ironico ma amaro, è consapevole del caos circostante, del fatto che la vita si scava una fossa sempre più profonda.
Tancredi di distingue per la capacità di affrontare temi complessi con un linguaggio diretto, con immagini forti e taglienti.
“Standing Ovation” è una canzone che parla a chiunque si senta intrappolato in un mondo che si sta sfasciando sempre di più, offrendo una riflessione sincera e provocatoria sulla condizione umana.
(Benedetta Rubini)
Tancredi: 8
Cinema
I Balto tornano con un nuovo brano indie rock “Cinema”, con il quale ci raccontano le fragilità e le incertezze della vita.
La canzone inizia con immagini che descrivono le vite apparentemente perfette degli altri per poi gridare un profondo senso di smarrimento e la ricerca del proprio posto nel mondo.
“Ma quanto costa questo biglietto?…/Come finisce quello maledetto film?” Il biglietto rappresenta il prezzo dell’esistenza, il film invece è una metafora della vita stessa, che è davvero complicata e piena di domande esistenziali.
I Balto si sfogano, ma il loro sfogo rappresenta quello di un’intera generazione, che è frustrata e persa e che cerca risposte.
Tutti noi giovani possiamo riconoscerci in “Cinema” e unirci al grido dei Balto per esprimere il peso delle aspettative e le difficoltà di trovare il proprio percorso.
(Benedetta Rubini)
Balto: 8
Non è colpa mia
Ci troviamo di fronte ad un grido di ribellione contro l’ipocrisia e la superficialità delle relazioni, con questo brano alternative rock Geremia vuole rivendicare la sua identità.
Qui ci si scontra con muri invisibili, si rifiutano le maschere che molti indossano per convenienza, si ricerca l’autenticità in un mondo che però è sempre più egoista.
“Non è colpa mia, io non volevo diventare grande, cerco risposte e non ho le domande a tutto questo.” È un grido di chi si sente intrappolato tra le aspettative sociali, di chi si sente smarrito, ma vuole rimanere fedele a se stesso.
Tutti dovrebbero cercare di essere sempre se stessi, infatti la canzone è un invito a non farsi da parte, a non accettare passivamente le aspettative altrui, ma a cercare sempre la propria strada.
(Benedetta Rubini)
Geremia: 7,5
Una vita troppo onesta
Quanto è difficile vivere seguendo schemi prestabiliti e rigidi? Come se dovessimo vivere con un pilota automatico, avendo paura di infrangere le regole, ma questa non è di certo una vita autentica.
Pagano ci racconta di una vita squilibrata, ma non intesa in maniera tradizionale, ma una vita in cui ci si concede poco e ci ci si ama troppo poco.
“L’altra sera ad una festa c’era vita e chi non c’era la detesta. “ Il brano si apre con questa forte immagine, che cattura la tensione tra il desiderio di vivere appieno e la paura di uscire dagli schemi.
La giostra della vita nonostante le tempeste continua a girare e dobbiamo fare una sosta non prevista per ritrovare noi stessi.
“Una vita troppo onesta” ci invita a non accettare le convenzioni sociali, a non vivere delle vite finte e convenzionali.
(Benedetta Rubini)
Pagano: 7,5
Un cuore
Nell’atmosfera malinconica della periferia, tra nebbie e silenzi, dove la vita sembra immobile, Roberto Casanovi parla di “Un Cuore”, che è un sacrificio alle zone industriali. Con influenze che toccano la lo-fi e il rock-pop alternativo e nostalgico e sonorità a dir poco retrò, il cantautore racconta il peso dei sentimenti inespressi, la quotidianità forzata di chi sente che “tutto accade altrove”, incastrato in una “sedentarietà forzata”, una lenta prigione in bassa Brianza che fa pensare di essere lontano da tutto ciò che potrebbe somigliarti.
(Benedetta Fedel)
Roberto Casanovi: 8,5
Particelle//Valanga
“Particelle // Valanga” è uno split che unisce due band legate da un’intensa affinità e da una visione musicale profondamente emotiva.
I selflore con “Particelle” portano suoni ruvidi e distorti, tipici dell’emo-punk, sfumati da toni post-hardcore che si fondono con un senso di abbandono, un canto di addio che crea un’atmosfera densa e coinvolgente. “Brina”, invece, in “Valanga” esplorano sonorità più ipnotiche e sperimentali, ispirate a influenze shoegaze e math rock, catturando l’ascoltatore in un crescendo che racconta la fragilità e le illusioni del presente.
Entrambi i brani esprimono l’insofferenza verso la monotonia e le convenzioni, dando vita a un’opera con radici forti e uno sguardo proiettato verso qualcosa di nuovo.
(Benedetta Fedel)
selfiore, Brina: 8
Gothica
Avete mai usato l’album “nascosti”? O avete solo paura di dimenticare la password per sbloccare quelle foto di cui vorreste cancellare l’esistenza, ma di cui, al tempo stesso, volete ancora sentire le cicatrici?
È così difficile prendere le decisioni…
Ma quell’album rimane comunque lì, fermo ed immobile e da aprire un due/ tre volte l’anno, giusto per avere la possibilità di provare un sentimento che va dal desiderio al malinconico nel giro di pochi secondi.
Ci saranno fotografie scattate male, fotografie mai scattate, fotografie vergognosamente poco dignitose oppure fotografie così tanto innocue da poterle finalmente cancellare (perchè sì, anche quest’album occupa spazio).
Scommetto che l’album “nascosti” di Ugoxsempre sarà pieno di croci gotiche, a questo punto.
(Viola Santoro)
Ugoxsempre: 8
Magic
Finchè la verità non si scrive è come se non avesse vita. Le parole al vento vanno ancorate ad un foglio di carta senza che l’inchiostro si trasformi in ali.
Il testo è crudo, acido, vero. Tutto ciò che senti nei versi è verità senza maschere di paura.
Mix di rabbia, punchline e magia di musica sovversiva che va oltre gli stupidi trend di tiktok che fanno tutto tranne che arte.
Andasse a quel paese la musica da tiktok, quella musica cassetta e quella fatta solo per guadagnare, fanculo chi crede di fare arte quando in realtà usa beat di youtube.
La musica si fa per esprimere “magic”. E se non ti piace la magia il problema sarà il tuo.
(Viola Santoro)
Sonomole: 7,5
Ritratto di lei
Modigliani amava solo i suoi occhi. Lei era l’unica di cui conoscesse l’ anima. L’unica anima che gli interessava.
Modigliani bruciava di passione con la stessa intensità con la quale cercava di trovare la giusta tonalità del suo vermiglio. Era un amante dell’amore, uno che navigava in questo sentimento in sordina. Amore fatto di piccole attenzioni.
Conosci la geografia dei suoi nei se ne sei innamorato, conosci il punto esatto del solletico, delle piccole imperfezioni.
Sei innamorato se conosci le pupille.
Lei, Lei, Lei con le pupille trasparenti.
Una canzone per gli innamorati.
(Viola Santoro)
Cordio: 7.5
Altre Canzoni
“Altre canzoni” esplora un percorso che sfida i criteri digitali e concettuali del precedente album “Dati”, proponendo sei brani volutamente essenziali e slegati da una cornice “semiotica”. Con questo lavoro, montag ritorna alla semplicità del cantautorato, in cui l’artista si concede autoironia e autenticità, lasciando da parte sovrastrutture interpretative. In un dialogo armonioso tra folk e sperimentazione digitale, il risultato è un’esperienza emozionale diretta, intrisa di un genuino desiderio di espressione.
(Ilaria Rapa)
Montag: 8
Clerks
Un sound scuro e denso di influenze elettroniche che esplora una disillusione profonda. Il brano, incorniciato da una bassline incalzante e atmosfere da club, si addentra nella complessità di una relazione finita, dove la rabbia si stempera in un’accettazione consapevole. Yasmina affronta con lucidità l’immagine infranta dell’altro, accompagnata da un’estetica Y2K che si mescola con elementi trip hop e rock alternativo dal tocco grunge. “Clerks” emerge come un manifesto di vulnerabilità e forza emotiva, preludio al suo album in uscita a dicembre.
(Ilaria Rapa)
Yasmina: 7,5
Forse Per Sempre
“Forse per sempre” di Selmi è un brano che cattura l’essenza del dubbio e della paura nell’amore. La canzone esplora la fragilità dei sentimenti, mettendo in luce il contrasto tra il desiderio di un legame duraturo e l’incertezza che lo accompagna. La forza del ritornello è incredibile: il suo ritmo incalzante e la ripetizione del tema “fa paura” intensificano il messaggio emotivo, facendo vibrare l’ascoltatore. Selezionato per Sanremo Giovani 2024, “Forse per sempre” è la conferma del talento di Selmi, capace di toccare le corde più profonde con una musica semplice ma ricca di significato.
(Alberto Fiorese)
Selmi: 8,5
Perdo Il Tuo Amore
Seltsam ci porta dentro un’ansia da ballare: “Perdo Il Tuo Amore” è l’onesta reazione post rottura, quando siamo ancora in balia di sentimenti contrastanti, tra ricordi dei momenti più belli, fino ad arrivare ai pianti e i litigi.
Quando eravamo convinti che quella storia sarebbe durata per sempre, solo per schiantarci contro la cruda verità che ci dice che eravamo gli unici a crederlo, allora ci sentiamo soffocare, fissiamo il soffitto di notte per cercare una soluzione diversa dal lasciarsi, ma a volte, è inevitabile.
Alla fine del nostro viaggio introspettivo, ci accorgiamo che dalla chiusura di una storia ci sono anche lati positivi, che riusciamo ad individuare a posteriori, quando guardandoci allo specchio ci riconosciamo, ma abbiamo qualcosa di diverso: la consapevolezza di essere cresciuti un po’.
(Margherita Ciandrini)
Seltsam: 8,5
Canzoni Pop – Album
“Ma, come si fa, a vivere una vita sempre a metà?” Ci chiede montecchi in “Naufragare”, la prima traccia del suo EP “Canzoni Pop”. Spesso non riusciamo a trovare le parole per spiegare il nostro stato d’animo, o semplicemente scegliamo quelle sbagliate e abbiamo il risultato opposto da quello ricercato, le parole possono unire o dividere, e sono una delle armi più potenti che possediamo, eppure a volte scegliamo il silenzio e rimaniamo nella nostra fragilità, a discutere un potenziale dialogo nella nostra testa, senza coinvolgere l’altro (“A passo lento”).
Che senso ha scrivere “Canzoni pop” oggi? A cosa possono servire in questo mondo alla deriva, in cui ci annoiamo per qualsiasi cosa, in cui siamo bombardati da nuovi stimoli ogni giorno…forse servono per “monetizzare il nostro grande amore”, e allora rimaniamo insieme anche quando l’amore sta finendo, solo per girare sempre in due, proprio come i “Carabinieri” (feat. Laura Tutolo).
La ballad “Considera” ci fa effettivamente fermare a pensare quanto sia difficile la solitudine dentro un mondo pieno di contraddizioni, di quanto sia complicato unire il corpo e il pensiero, continueremo a pensarci, davanti ad un tramonto sul mare, magari troveremo una risposta.
(Margherita Ciandrini)
montecchi: 8,5
Invisibili
I Sierra ci cantano di quanto sia importante riconoscere di essere felici quando lo siamo, anche quando ci sentiamo al contempo “Invisibili” davanti alle catastrofi che ci circondano.
Cerchiamo di chiuderci nella nostra bolla perfetta, per evitare di andare alla deriva guardando il mondo affondare sempre di più, e proviamo a trovare un modo per fare la differenza nonostante il nostro sentirci solamente un piccolo granello di sabbia in mezzo al deserto.
I Sierra riescono come sempre ad unire attualità e flusso di pensiero introspettivo, per arrivare dritti dentro di noi, legandosi a quel pezzetto di anima che ha sempre bisogno di ricordarsi che la vita va vissuta e non guardata.
(Margherita Ciandrini)
Sierra: 8,5
Capriccio
L’amore non è soltanto qualcosa da mostrare con gesti eclatanti o da ricordare con canzoni strappalacrime, ma è soprattutto piccoli gesti che rendono ogni esperienza unica nel suo genere.
Proprio di questo ci parla “Capriccio”, il nuovo singolo del sempre romantico Il Solito Dandy, che segna l’inizio di un nuovo capitolo musicale. Il brano ci allontana dall’idea di canzone che parla di amori finiti o impossibili, e cerca invece di trasmetterci tutta la tenerezza di un rapporto che si tiene vivo con le piccole cose, come ridere anche per niente o parlarsi al telefono in modo stupido.
(Filippo Micalizzi)
Il Solito Dandy: 8
Dispiace
“Dispiace” è una parola che fa paura, una di quelle che non vorremmo mai pronunciare perché vuol dire deludere qualcuno a cui vogliamo bene.
“Dispiace” è anche il nuovo straordinario brano di Bronco, che ci trasmette con le chitarre distorte e i rumori di disturbo, tutta l’atmosfera malinconica di chi naviga tra i ricordi ancora accesi di un rapporto ormai appassito. L’artista urla un lamento sofferente in una stanza che si illumina solo del riverbero della voce stessa, per continuare poi in un crescendo musicale che culmina con l’accettazione.
(Filippo Micalizzi)
Bronco: 8,5
Rumore
“Se tu fossi qui con me, ti direi direi direi vuoi parlare. Ho imparato a non fare rumore e sono qui per ascoltarti”.
I DUOPOP mettono in scena il silenzio degli addii, tutte quelle parole che si sentono anche se nessuno ha il coraggio di pronunciarle. Dialoghi che lasciano un senso di vuoto, impossibile da riempire.
Questo brano mostra la versione più interiore e nascosta di questo progetto milanese che oltre a farci ballare e sorridere dimostra di avere una versione più malinconica che riesce ad emozionare, arrivando a stuzzicare la fragilità dell’essere umano, molto spesso spaventato davanti al dolore.
(Nicolò Granone)
DUOPOP: 9
In Para/ Impara
Tra il dire e il fare ci sono di mezzo i Moca e soprattutto il nuovo singolo In Para / Impara: quante volte si hanno mille progetti, si vogliono fare mille cose e poi si rimane con le mani in mano senza agire, passando magari dall’anticipo al ritardo senza neanche accorgersene.
In un modo che fa sempre più veloce diventa stressante reggere certi ritmi rincorrendo amori, lavori, famiglia, amici, desideri vari e chi più ne ha più ne metta. Forse bisognerebbe riuscire a gestire il tempo con più leggerezza, seguendo il proprio istinto, ma anche un ritmo personale che può cambiare a seconda delle situazioni o sensazioni. Anzi, anche un po’ di autoironia e pessimismo possono aiutare, se andrà male basta essere consapevole. Come si dice in certi casi, meglio fare meno però farlo al meglio.
(Nicolò Granone)
Moca: 7,5
Veleno
È difficile non accettare alcune situazioni, con la consapevolezza che dentro di noi possiamo contenere sia veleno che antidoto, senza capire come combinare questi due elementi, ricavandone di conseguenza una cura per stare bene.
Questo brano racconta la storia di Giada, voce di Le Cose Importanti, che lei descrive così:
“Un dialogo tra me e me, su quanto tempo ho passato a non vedere quello che sono. La mia non identificazione in un unico genere e la conseguente difficoltà nel riconoscermi nel mio stesso corpo”.
Il sound esalta la rabbia della verità, dando voce alla forza di chi ha il coraggio di raccontare senza veli la propria essenza.
(Nicolò Granone)
Lecoseimportanti: 8,5
Anna se la sente ancora
“Anna se la sente ancora”, è un inno dedicato a tutte quelle persone che, anche in età matura, trovano la forza di reinventarsi e non si arrendono di fronte alle difficoltà, anche quando sembra che sia la vita a voler avere l’ultima parola. In particolare, è un omaggio alla madre di Umberto Cì, che a 60 anni ha trovato un nuovo lavoro e ha dato un importante contributo alla famiglia.
Con questo omaggio ad Anna, l’artista esalta la forza e il coraggio di chi per amore riesce ad andare oltre a possibili ostacoli, arrivando a sacrificare il proprio tempo per aiutare le altre persone. Nonostante le difficoltà esistono esempi positivi, e questa canzone è una dedica che nasce dal cuore.
(Nicolò Granone)
UmbertoCì: 7,5
Bastasse Poco
Sembra un controsenso la verità che emerge da questo brano di Leo Lennox e roa: amare è più difficile del previsto, ma in realtà basta poco per costruire una relazione.
Il problema che il cuore e la mente, quando iniziano a parlare, anche senza entrare in contrasto sviluppano mille scenari, sfuggendo da ogni possibile regola scritta. Le azioni così diventano cause e conseguenza, anche non in questo ordine, e si scappa per arrivare o viceversa. In teoria i presupposti per una relazione non hanno bisogno di troppe formalità, andando oltre l’imbarazzo e l”emozione del primo sguardo, poi però, inevitabilmente, diventa tutta una questione d’equilibrio.
Bastasse Poco è una canzone che vive tra l’amore e l’addio, una storia viva nell’arte, morta nella realtà. Perché la felicità è una cosa cosi semplice e allo stesso tempo così complessa?
(Nicolò Granone)
Leo Lennox, röa: 8
Stravinskij/Finale
Dopo un’assenza di 20 anni, LA SINTESI torna sulle scene della musica italiana con un doppio singolo Stravinskij/Finale. Stravinskij é un pezzo con una buona base ritmata in cui riecheggia il passato rock della band e un testo molto dolce con tanti riferimenti alla vita quotidiana. Finale invece racconta di un amore folle e tormentato che ha avuto un “finale prevedibile”; con una base molto melodica e un testo carico di metafore. I brani sono disponibili su tutte le piattaforme dall’8 novembre. I quattro de LA SINTESI facevano parte di quella generazione delle band rock MTV, vantano diversi tour e collaborazioni con Morgan. Finale e Stravinskij non sono molto rock dal punto di vista musicale, ma la scelta di averli usati per un ritorno in grande stile é sicuramente rock.
(Greta Karol Nesci)