Emma Nolde ha creato un NUOVOSPAZIOTEMPO | Indie Talks

Foto di_Lorenzo Stefanini

Emma Nolde ha creato un NUOVOSPAZIOTEMPO | Indie Talks

Il qui ed ora di Emma Nolde si chiama NUOVOSPAZIOTEMPO ed è un album per il futuro che vive al presente, ripensando al passato. Ogni giornata è fatta di 24 ore, queste non cambiano mai, però l’essere umano con le sue esperienze, azioni e sentimenti percepisce il tempo che passa in maniera differente, anzi a volte rimane cristallizzato in un momento o vola via troppo veloce.

Per capire, comprendere e analizzare bisogna essere bravi a cogliere ogni aspetto, non sottovalutare e trovare il coraggio di guardarsi dentro, in modo da cogliere tutto lo spazio che vive al nostro interno fatto di sangue, ossa, ma principalmente di pensieri ed emozioni.

Emma Nolde compie un viaggio metafisico nella sua galassia personale, con un disco che segna sia un cambiamento. Perché anche se tuttoscorre, queste canzoni sono pare di un album che ha segnato musicalmente il 2024, e siamo sicuri che questo sia solo l’inizio per questa straordinaria artista.

EMMA NOLDE X INDIE TALKS

Qual è il tuo NUOVOSPAZIOTEMPO da quando sei diventata artista?

Il NUOVOSPAZIOTEMPO in cui mi trovo ora è quello che penso vivano tutti, in realtà. Fatto di contatti umani che si realizzano in grandissima maggioranza nel virtuale, senza materia; dove abbiamo cielo e terra, ma anche Google Earth e iCloud.
C’è un mondo tangibile in cui ci muoviamo e uno che non possiamo toccare ma è presentissimo in ogni minuto di qualsiasi giornata, always on.

Pensi di conoscere qualcosa del tuo futuro?

Per me riuscire ad avere un’idea del futuro è estremamente difficile, ma so darmi degli obiettivi e so che parte di questi hanno certamente a che fare con il fare musica e continuare a suonarla in tour. Ecco, nel mio futuro sogno di riempire un Alcatraz, per esempio!
Foto di Lorenzo Stefanini

La fine è una paura che ti appartiene?

In “Sconosciuti” mi interrogo sulla fine di un rapporto quando questo è ancora vivo, pulsante, in buona salute. Mi immagino spesso come potrebbero finire le cose, mi preparo al vuoto che potrebbero lasciare.

Ci sono delle scadenze che non riesci a sopportare?

La scadenza che meno sopporto è quella dei rapporti umani, vedere che talvolta alcuni legami strettissimi si sciolgono in un soffio e ci portano a diventare estranei l’uno per l’altro.
Altrimenti avere delle scadenze aiuta a tenere un ritmo nelle cose che si fanno, scandiscono i vari momenti di un processo e sono un mezzo per rispettare i piani che ti eri prefissata.
Diventano meno facili da gestire quando si accavallano, si sommano tra loro e ti danno la sensazione di essere braccata in una corsa tra una scadenza e l’altra.

C’è sempre tempo per ricominciare?

Mi piace pensare di sì.
Io ho scelto un percorso che mi rende felice, ma sicuramente poco sicuro e stabile. Ogni tanto mi chiedo che altro avrei potuto fare. Da bambina avevo il sogno di diventare un’astronauta o una pescivendola, pensa te…
Per almeno una di quelle due opzioni credo di essere fuori tempo, ma su tantissime altre cose il tempo c’è e ci sarà ancora. Prima o poi potrei iscrivermi in Università.
Foto di Lorenzo Stefanini

A chi vorresti dedicare la frase “ora puoi essere quello che vuoi?”

La canzone da cui è presa è “Sirene”, un brano dedicato a una persona molto vicina a me, ma che parla a tutte quelle persone che hanno dato priorità e seguito alle volontà altrui piuttosto che quella propria.
L’invito è di cambiare le cose e iniziare a fare ciò a cui sinora hanno rinunciato.

Come cambia il punto di vista sulle cose crescendo?

La premessa è che si cresce molto di più con le esperienze che facciamo piuttosto che con l’accrescere di un numero anagrafico. Io sono cresciuta tanto nel corso degli anni, credo che i tre album che ho pubblicato sino ad ora riflettano questa evoluzione.
Non c’è una via univoca per il cambiamento, dipende dalle esperienze che accumuli nel tempo. Ma comunque sia, mettere in discussione il proprio punto di vista con quello degli altri è sempre una buona scelta.

Ti è mai capitato di vivere un loop, ripetendo le stesse azioni sempre con lo stesso risultato?

In questo NUOVOSPAZIOTEMPO mi capita di avere l’impressione che i giorni si confondano uno dentro l’altro, perché siamo sempre incastrati in cose da fare, impegni, appuntamenti. Questo è il più grande loop da cui cerco di evadere.

Le canzoni vivono diverse vite?

Le canzoni partono da una vita, tendenzialmente da quella di chi le crea, per poggiarsi su quelle di chi le ascolta.
È uno dei poteri magici della musica. Parla di te anche quando non è stata pensata per parlare di te. Ti capisce, ti racconta.