
PH: Ufficio Stampa
Alekos: “Il rap è politica, basta ipocrisia” | Intervista
Alekos alza i volume (non il braccio destro) e mette in rima un dissing politico contro il governo attuale, specialmente Giorgia Meloni, accusandolo esplicitamente di “FASCISMOCRAZIA”
Il rap è politica, bisogna avere il coraggio di avere ideali e soprattutto esprimere una posizione chiara, mettendoci la faccia, le rime e il flow per descrivere una situazione che si ritiene difficile, sotto gli occhi di tutti per la quale è necessario un cambiamento. Non si può però criticare qualcosa senza evidenziarlo per questo motivo che Alekos spara a zero sulla situazione del nostro paese, con il rammarico e la paura che prima o poi sarà meglio andare all’estero.
“FASCISMOCRAZIA” è un inno al pensiero critico ma anche un grido di aiuto, ma allo stesso tempo di speranza per chi sente un’atmosfera grigia e cupa, con un’aria decisamente pesante.
Invece di accettare, meglio la lotta. Chi è pronto però a andare contro il sistema, anche a costo di passare come oppositore?
Inviteresti Giorgia Meloni ad un tuo concerto?
Sarebbe bello avere il presidente del consiglio al mio concerto. Se poi al momento di FASCISMOCRAZIA iniziasse a Twerkare potrei impazzire dalla gioia.
Gli artisti più diventano famosi e più hanno paura di fare politica?
Alcuni artisti più diventano famosi e meno si espongono per paura di ricevere disapprovazione. In particolare noi rappers non dovremmo avere filtri perché il Rap nasce proprio come denuncia sociale, non lo dimentichiamo. Nell’ultimo disco anche Marracash si è esposto senza remore in ambito politico. Lui si che è un Artista con la “A” maiuscola.
Ti identifichi nel mood fermate il mondo voglio scendere?
Non credo sia una soluzione questa. Il mondo continua a girare e continuerà a farlo, l’importante sicuramente è avere un equilibrio interno nel proprio microcosmo. Noi tutti facciamo parte di questo mondo, e sta a noi, fare del bene per contribuire al suo miglioramento generale.

Quale è l’ipocrisia più grande che ti da fastidio dell’Italia?
Forse il fatto che anche se siamo stati uno dei primi popoli della civiltà ad aver avuto delle norme e leggi, siamo finiti per essere un paese di serie B, subordinato sempre di più agli U.S.A. e con una democrazia che funziona sempre peggio.
Cosa ne pensi della polemica trap = delinquenza?
La Trap è un sotto genere del Rap nato in America e arrivato in Europa tramite la Francia e poi in Italia dal 2012/13 in poi. Spesso è stato correlato a droga (in particolare gli sciroppi a base di codeina), violenza, armi e concetti che parlano di strada. C’è questa correlazione ma non sempre. Conosco tanti artisti, come me, che pur facendo trap parlano di concetti non inclini all’odio e alla violenza. A me personalmente piace ironizzare e autoironizzare quando faccio trap, come ad esempio in “Tranquillissimo” e “Biglietti da 100”.

Se dovessi andare all’estero hai pensato ad una opzione?
Negli ultimi anno ho avuto il piacere di conoscere quasi tutta la Spagna, da Nord a Sud, isole Canarie e Baleari comprese. Credo sia una nazione ben vicina a noi, ma con parecchi punti in più su alcune cose.
Un consiglio per stare tranquillissimo?
Un consiglio per stare tranquillissimo prima di tutto è ascoltare “Tranquillissimo” di Alekos & Denemi su Spotify o su YouTube. Dopo di che credo sia importante lavorare su se stessi, dedicare più ore alla settimana alla lettura, allo studio, alle passioni, al nutrirsi bene, alla meditazione e alla condivisione di emozioni positive con chi abbiamo intorno. Perdona questi consigli così tanto salutistici, ricorda che oltre ad un rapper sono anche un osteopata.
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