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Saluta Andonio: cronaca di una serata da non ricordare

9 Luglio 2017.

C’è una serata fantastica ed io sono in viaggio verso il Semedorato, un locale dell’entroterra siciliano in provincia di Caltanissetta, precisamente a Sommatino.

Io e i miei amici siamo elettrizzati all’idea di vedere dal vivo Marco, la web star che ha conquistato l’Italia al grido di “Saluta Antonio”. 

Siamo pronti ad una serata all’insegna del divertimento e della comicità. Le nostre previsioni dicono che ci saranno moltissime persone, ma una volta arrivati la situazione è ben diversa. Persone ovunque, così tante da riempire l’intera superficie esterna del locale che di sicuro piccolo non è.

Inizio a guardarmi intorno alla ricerca di Marco, ma niente. “Salutami Andonio”

Dopo una passeggiata nel bellissimo giardino, alzo lo sguardo e finalmente lo vedo, affacciato al balcone del primo piano c’è proprio lui, la star della serata. Mi giro a guardare Eugenio, il mio amico, e sono subito risate a crepapelle, i suoi atteggiamenti misti alla folla accalcata sotto la finestra per riprenderlo mi ricordano proprio una delle domeniche dell’angelus ed è subito festa, finalmente un soprannome adatto a lui: Papa Andonio Bergoglio.

La serata continua e Marco decide finalmente di scendere tra noi comuni mortali ed è così che dal Vaticano mi sento teletrasporto ad Hollywood. Cammina insieme al suo entourage: due bodyguard, sempre se tali si possono definire, che non permettono a nessuno di avvicinarlo e una marea di persone che lo inseguono praticamente ovunque con i telefoni in mano pronti a riprendere le celebri frasi del ragazzo.

Dopo un lungo giro finalmente raggiunge la console dove, dopo aver gridato le sue frasi più conosciute, si lancia in una squallidissima perfomance, totalmente in playback, dove canta il suo tormentone. Per quanto trash come personaggio, mi sarei comunque immaginato un certo spettacolo e invece no, non è stato in grado di dire una parola.

Ho le lacrime agli occhi dal ridere ma sento dentro di me che in realtà il mio corpo sta iniziando a repellere ciò che vedo e ciò che sento. Nonostante il pubblico sia in visibilio, lui non è ancora contento, ha ancora voglia di sorprendermi e schifarmi dosi copiose di becero e banale qualunquismo.

Dopo aver “cantanto” per ben due volte la stessa terribile canzone, ricomincia il tour, ed è in questo momento che mi accorgo di una scena che mi ha fatto ribollire il sangue:

tantissimi bambini lo avvicinano per una foto o semplicemente per salutare da vicino la star che li ha fatti tanto divertire, ma lui non li degna nemmeno di uno sguardo. Contrario è il comportamento rispetto a chi possiede due belle gambe, un decoltè invidiabile e un fondo schiena niente male, proprio così; Marco si fa avvicinare unicamente dalle belle ragazze. 

Dopo la passeggiata si è dedicato alle foto e a quel punto la fila era divenuta davvero copiosa, a tal punto che ho deciso di non provare neanche ad avvicinarmi a questo mutante generato dal pubblico italiano.

1500 euro per guardare un po’ di passera

Sicuramente si tratta del lavoro più bello del mondo, chiunque sarebbe più che felice di guadagnare 1500 euro a serata solo per la presenza e per fare il guardone. Ma ci sono degli obblighi che queste web star hanno e che spesso e volentieri dimenticano: ringraziare i fan.

Se per ringraziamento si intende una foto o uno scambio di due parole allora quello è ciò che devi fare. Se sei lì, è solo per merito di quelle persone che ti supportano e che ridono alle tue battute, non è merito tuo.

Resoconto della serata

Arrivato a fine serata posso dire di aver riso a crepapelle e di aver provato rabbia nei confronti di questo ragazzino che non riesce a comprendere il ruolo sociale che, volente o nolente, gli è stato attribuito dal pubblico di giovani italiani che ogni giorno lo supporta.

Spero proprio che Marco continui a rapportarsi così nei confronti del suo audience. Solo in questo modo, un giorno, spero presto, il pubblico italiano si renderà conto dalla vacuità e della superficialità di questo personaggio, il cui successo rischia di offuscare ancora di più le menti dell’Italia che verrà che ad oggi si dimostra sempre più disorientata e incapace di discernere il valore reale di un messaggio comunicativo.

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