Parti Intime: Le storie esistono solo se vengono raccontate | Intervista

“Parti Intime” è la storia di Jacopo e Riccardo, due universitari fuorisede che si sono ritrovati a Padova, usando la musica come strumento per conoscersi e instaurare una forte amicizia.

Spesso passavano le serate a suonare insieme, in un circolo culturale a pochi passi da casa, chiamato Nadir, nome che è diventato anche quello dell’album come a voler ribadire, soprattutto in un momento difficile come questo, che l’essere umano ha bisogno di condividere con gli altri le sue esperienze.

Questo Ep pubblicato il 17 Aprile 2021, vuole proteggere quello piccole cose che ci rendono felici, fermando il tempo dentro 8 canzoni che in realtà sono delle fotografie da inserire nell’album dei ricordi di chi le ascolta. Così ognuno può trovare qualcosa della sua vita o ritrovarsi nelle storie degli altri, come se stesse camminando senza fretta con la possibilità di osservare il panorama che ha davanti agli occhi.

INTERVISTANDO PARTI INTIME

Che rapporto avete con la vostra parte più intima?

Spesso sentiamo il bisogno di buttare su carta i nostri pensieri più intimi, con la speranza che non passino inosservati. Un po’ come quando scatti una foto. Per far sì che quel istante rimanga impresso nei tuoi ricordi.

Perché  una storia, come un pensiero, se la dimentichi, non è mai esistita. Cerchi di recuperare più sfumature possibili per far pace con la tua parte più intima, così che non si offenda se finisci per dipingerla con i colori sbagliati.

Qual è la cosa più bella di essere un universitario fuorisede?

Il non abituarsi ad esserlo mai. Avete presente quando andate in vacanza la prima volta con il vostro gruppo di amici?

L’eccitazione di dormire fuori casa, svegliarsi ad orari improponibili,
anche solamente dimenticarsi di avere paura di essere soli, ma anzi capire che sia
esattamente quello di cui avevi bisogno.

Quali speranze avete riposto nell’Italia come nazione?

Mentre ci aggrappavamo senza mani al futuro del paese, ci siamo accorti di essere caduti in una bolla e, prontamente, abbiamo deciso di addobbarla per renderla il più piacevole possibile. L’Italia come nazione un futuro ce lo avrà, perché il tempo scorre in una sola direzione, ma per adesso ci limitiamo a essere spettatori dei tg, intervallati dalla pubblicità.

La “Pubblicità” da fonte di guadagno per le Tv è diventata quasi un problema con lo sviluppo dello streaming online?

Le pubblicità fa gola a tutti, ognuno vuole essere in vetrina. Ma noi preferiamo di gran lunga quelle intime, meno moleste, più affettuose.

Tipo quelle che ti fanno sentire a casa, dove c’è Barilla!

Sareste pronti a salire su un “DeLorean” per cambiare il passato con il rischio di modificare anche presente e futuro?

A parte il fatto che non ce la potremmo permettere. Come si dice, “tutto passa e passerà”, quindi perché opporci e soprattutto, perché rendere un momento unico un doppione?

Come mai avete intitolato il disco Nadir? Cosa rappresenta questo nome per voi e la vostra  musica?

Le storie esistono solo se vengono raccontate. La nostra storia copre un arco temporale relativamente breve, ma è esistita e, l’abbiamo raccontata per rendercene conto. L’album si
chiama “Nadir”, come il nome con cui abbiamo battezzato la casa che è stata il contenitore delle nostre storie.

Quanto è importante vedersi con gli amici con la scusa di parlare di più e del meno?

Tanto. Altrimenti non avremmo storie da raccontare.
Come si fa per svegliarsi la mattina e stare meglio? Ascoltare le proprie Parti Intime!

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