Lodovica Lazzerini | Intervista Indie Italia Mag

Si avvicina alla musica a 5 anni e a 14 comincia a scrivere i suoi primi testi. Lei è Lodovica Lazzerini, cantautrice toscana di 18 anni. Dopo aver studiato chitarra, pianoforte e tecnica vocale, nel 2015 comincia a lavorare al suo primo EP, “seDici”, prodotto da Alessandro Di Dio Masa, chitarrista, produttore ed ex collaboratore di Francesco Gabbani e di altri artisti internazionali.

Grazie al suo EP di debutto, Lodovica ha l’occasione di essere premiata proprio da Gabbani e di viaggiare con il maestro Mogol, ricevendo consigli e l’invito a essere formata da lui stesso.

Questa è solo la prima esperienza della cantautrice, che decide di mettersi alla ricerca della sua identità musicale. Arriva così a unire diversi generi e a creare sonorità nuove, senza mai perdere la sua impronta più cantautorale.

Grazie all’autore e talent scout Giuseppe Cannistraci, nel 2018, conosce il produttore romano Deville, con il quale inizia a collaborare, dando vita a diversi brani.

Esce oggi il suo ultimo singolo, Sorrisi da indossare.

 

INTERVISTANDO LODOVICA LAZZERINI

Ciao Lodovica. Allora, raccontaci qualcosa in più su di te.
Ti sei avvicinata alla musica da giovanissima. Com’è nato questo amore?  

Diciamo che fin dalla giovane età mia madre, amante del cantautorato italiano, mi ha sempre canticchiato brani dei più grandi come Fabrizio De Andrè, Battisti, Battiato, Dalla e Guccini. Avevo tre anni e per casa cantavo a squarciagola “Via del Campo”

Sin da piccola mia madre mi iscrisse a un corso di musica propedeutica fino a quando una mattina, all’età di 7 anni, mi sono svegliata esclamando: “voglio imparare a suonare la chitarra”. Da lì la passione è diventata sempre più grande. Non ero una bambina molto estroversa, la musica mi ha aiutata tanto.

A circa 14 anni infatti ho sentito proprio la necessità di gettare su carta tutto ciò che tenevo dentro e di liberarmene in questo modo. La musica è stata una grande medicina.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali?

I miei riferimenti musicali principali sono sicuramente i cantautori italiani, come Faber e De Gregori, e i cantautori più contemporanei come Cremonini, Calcutta e Levante.

Cosa ne pensi della scena musicale indie italiana? Sul tuo canale YouTube si possono trovare tantissime cover di artisti indie italiani. Deduco che il panorama nostrano ti piaccia molto.

Mi piace molto la nuova scena Indie italiana, credo sia un po’ la trasfigurazione contemporanea della vecchia scuola di cantautori ai quali mi ispiro. Mi piace molto il fatto che non sia nulla di troppo costruito, è un mondo che credo stravolga un po’ i canoni odierni della musica commerciale che propone troppo spesso i soliti ritornelli orecchiabili e frasi fatte.

La quotidianità e la sincerità che traspare dai testi indie  è molto interessante e credo sia molto attuale. Sono questi a mio avviso i punti di forza della musica indie italiana.

Grazie al tuo album di debutto “seDici” sei stata premiata da Francesco Gabbani e hai incontrato, e viaggiato, con il maestro Mogol. Com’è stata questa esperienza?

È stata un’esperienza veramente interessante, che mi ha fatto ragionare tanto riguardo il mio lato artistico e allo stesso tempo mi sono messa in discussione. Il maestro è veramente una fonte di sapere e spunti inesauribile. Ho ascoltato ogni consiglio, ogni critica e ogni complimento e ne farò certamente tesoro. È stato quasi surreale: io e la storia della musica italiana nella stessa maccchina ad ascoltare il mio disco, Wow.

Allo stesso modo, essere premiata da Gabbani per un mio brano e averlo poi conosciuto grazie ad Alessandro è stato interessante e formativo, soprattutto perché si è dimostrata una persona disponibile e collaborativa.

Esce oggi il tuo nuovo singolo, Sorrisi da indossare. Nonostante la tua giovane età, è un brano molto maturo. Qual è la storia di questa canzone?

Diciamo che ho voluto trattare di un argomento che più o meno tutti conosciamo o abbiamo vissuto.

Almeno una volta non ci siamo sentiti abbastanza per qualcuno o per qualcosa, o meglio parlo per me, a volte purtroppo è capitato e per farmi apprezzare di più ho dovuto come soffocare la mia personalità, fingere di essere diversa da quella che ero, e di conseguenza indossare una maschera e ricoprire un ruolo che non mi apparteneva.

Purtroppo poi è difficile tornare indietro, rinunciare a una persona a cui si tiene o a una situazione, è complesso perché vai contro te stessa pur di non perdere nulla. Ho imparato però con il tempo che non ne vale la pena di fingersi quelli che non si è, lasciare andare qualcosa o qualcuno a cui si tiene fa male, ma ferire e non essere sinceri con se stessi, di più.

Sempre parlando di Sorrisi da indossare, quanto è stato importante realizzarlo con la collaborazione del tuo produttore, Deville?

Molto! Lavorare e collaborare con Deville è sempre un piacere, è veramente una fonte inesauribile di idee, un vero professionista!
Ci stimiamo molto a vicenda, ha creduto in me e gliene sono molto grata!

So che hai altri brani nel cassetto, tra cui uno che probabilmente parteciperà alle selezioni di SanRemo giovani. Ci puoi fare qualche piccolo spoiler in merito al brano?

Non posso dire troppo, ma è un brano sicuramente interessante, nato di getto, che denuncia una problematica importante e purtroppo sempre più frequente. Le persone sembrano chiudere gli occhi davanti a ciò che è scomodo e li spaventa. Posso dire che vi sorprenderà anche per quanto riguarda l’arrangiamento e le sonorità.

Parliamo del tuo primo EP, SeDici. Come hai scelto il titolo?

Il titolo è un gioco di parole. Ho finito di scrivere il disco a 16 anni e quindi mi piaceva intitolarlo così come per mettere un paletto, come un piccolo traguardo. L’altro modo di leggerlo è “Se dici”, per sottolineare l’importanza dell’avere sempre da dire qualcosa, perché è importante, è bello esprimersi e far conoscere le proprie idee.

Progetti per il futuro? Un nuovo EP o un tour estivo?

Per il futuro beh, ho pronti già diversi singoli da fare uscire piano piano. Vi anticipo che sono veramente interessanti e spaziano un po’ da un genere all’altro, mantenendo comunque il loro filo conduttore. E chissà magari qualche data estiva a sorpresa potrebbe esserci.

Seguitemi sui social e verrete sicuramente informati!

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