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wLOG presenta T S O: la canzone da ascoltare per forza

Abbiamo già conosciuto wLOG e ci siamo innamorati del suo primo album omonimo. Giangiacomo Massa, (nome vero), ha trovato la soluzione per far convivere musica elettronica e cantautorato, riuscendo a creare canzoni si da ballare, ma con un anima dolce e sincera.

Oggi è uscita T S O, un brano sentimentale che vuole porre l’attenzione sulla sensazione asfissiante e debilitante derivata dai sospetti e dall’idea che i propri sforzi per conquistare una persona sembrano non servire a nulla.

Per ironia della sorte, o per cinismo della vita,  anche il giorno del compleanno diventa un giorno complicato. Il testo nasconde una  parziale ironia e lascia l’ascoltatore nel dubbio che tutto ciò sia in realtà solo un viaggio paranoico del soggetto protagonista.

Braccia che cadono , come da figura retorica, ma anche che si fanno conserte a  difesa della propria vulnerabilità, e che stringono intorno troppo forte come dentro una camicia di forza. Nel brano infatti il contesto di un camerino e della prova di una camicia di lino, quale regalo di compleanno, diventano il luogo della crisi.

La camicia si fa troppo stretta mentre la visione di un ennesimo sospetto flirt diventa l’ innesco di un incendio emozionale. La camicia si trasforma in camicia di forza implosiva che per forza stringe un po’ tutti i protagonisti.

INTERVISTANDO WLOG

Che canzone è T S O?

T S O è una canzone sentimentale e intima che si sovrappone a sonorità con un mood spiazzante. Ho voluto porre l’ attenzione sulla sensazione di implosione emotiva. Ho utilizzato la comune figura retorica delle braccia che cadono. Lo sconforto successivo alla frustrazione derivata dal credere che tutto quello che si è dato alla persona amata, forse, non è servito a nulla.
Dico “forse” perché lascio intendere che questa delusione possa essere  distante dalla realtà. Una visione in parte fuori strada per colpa delle proprie paure e  insicurezze. Una camicia come regalo di compleanno che fa pensare, essendo di taglia sbagliata e troppo stretta, alla poca cura nella scelta. Un sospetto flirt e la camicia che si fa camicia di forza… Un po’ per tutti i protagonisti della storia.

Come hai passato l’estate? Sei rimasto a Milano per lavorare al nuovo album o  ti sei divertito in spiaggia a giocare a Biglie?

Bene grazie! Luglio in spiaggia. Tra le biglie e i  festival elettronici/techno per trovare nuovi suoni e ritmi.  Ad Agosto ero già  operativissimo sulla produzione delle  nuove canzoni.

Sei soddisfatto di come sta andato il tuo primo Album wLOG o tornando indietro cambieresti qualcosa?

Sono molto contento che il nostro switch pop sia seguito. Non pensavo a live cosi belli e tantomeno alle attenzioni delle radio e degli editori. Sono davvero felice anche se vivo il momento con grande spensieratezza. Alla luce di tutto non cambierei nulla.

Qual è stata la canzone più difficile da scrivere e perché?

Ho sempre scritto tantissimo, sin da quando ero piccolo. Pur ritenendomi ancora giovane ho avuto una vita davvero romanzesca e piena di esperienze. A tal proposito in programma c’è il progetto di un libro. Scrivere per me è individuarmi e/o risolvermi. La melodia come rampa di lancio delle parole. Mi viene spontaneo, naturale e mi fa stare meglio. Scrivo di tutto e su tutto. Forse la canzoni difficili, nel senso di “molto sofferte”, sono quelle che parlano o si agganciano alla mia infanzia e adolescenza complicata.

Il cane è davvero il miglior amico dell’uomo, ascoltando Roger sembra proprio di si. È autobiografica?

Grande Roger! In realtà ho scritto un “sequel” che ribalta tutto. Non so se lo faremo. Con Roger volevo dire che se ami un cane, un animale e/o se ami in generale non sempre è per compensare, ma perché ami e basta. E che certe ferite non smettono di fare male. Sono sofferenze parallele che si curano a parte.

In Osmosi descrivi l’amore come una questione chimica. A volte però purtroppo le cose non funzionano come dovrebbero e tutto finisce. Qual è il tuo consiglio per riprendersi da una delusione?

Esattamente! In Osmosi parlo della chimica. Di quell’ innesco che può essere solamente effimero e illusorio. Le delusioni si superano accettando le scelte altrui e imparando a soffrire con dignità e coraggio. Nulla passa completamente, ma tutto scorre e le cose cambiano…

Cosa sono i Dispetti di carta?

Sono fragili schermaglie,  in parte puerili. Sono promesse non mantenute e illusioni. Pero’ in dispetti di carta c’e anche’ l’accettazione che un rapporto e’ cambiato in qualcosa di diverso. C’ e’ amicizia. Rimane il ricordo..

Leggendo il titolo Amsterdam Arena mi è venuta in mente la fantastica Champions League giocata dall’Ajax. Quest’anno chi sarà la sorpresa?

Amsterdam Arena mette insieme trasgressione, spensieratezza, sogni e amicizia.

Un brano molto nostalgico. E’ Il ricordo di un amico. Devo confessare che durante il live percepivo la forte emozione della gente. Ho fatto fatica a cantarla. Si era creato un clima surreale. Bello e davvero intenso.
Chi vince la Champions? Spero i piu’ folli e i piu’ coraggiosi!

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