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Gli Humanoira ritornano tra “Sorrisi e canzoni”

Dopo due dischi pubblicati tra il 2007 e il 2016 gli Humanoira, eclettico duo livornese formato da Riccardo (Testi e voce) e Davide (Synth-Laptop), stanno per tornare con un nuovo lavoro in studio.

Gli Humanoira sono quindi una band attiva da molti anni e con due dischi già alle spalle, con questo nuovo lavoro cercano di fare il definitivo salto di qualità per potersi proporre a livelli più importanti.

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L’E.P. in uscita il 18 ottobre e che si chiamerà “Sorrisi e canzoni”, è stato preceduto dalla pubblicazione del primo singolo estratto: “Tutto ok… ma ti devo parlare”.

Questo nuovo lavoro sembra segnare una importante linea di confine con i precedenti lavori degli Humanoira. Il sound proposto in questo nuovo singolo infatti sembra discostarsi dalle sonorità molto più sperimentali proposte in “Fedeli alla linea” virando verso delle atmosfere decisamente più cantautoriali tipiche del  moderno Itpop.

La canzone, che sarà accompagnata da un video ufficiale, racconta (come è facilmente intuibile dal titolo) di quella delicata fase in cui una relazione sta volgendo al termine e ci si trascina in un atteggiamento passivo/aggressivo tramite il quale si aspetta che sia l’altro a fare la prima mossa ponendo termine ad un rapporto ormai non più paritario.

I due ragazzi di Livorno quindi si lasciano andare a sonorità decisamente più morbide ed orecchiabili ma conservano sempre una attenzione particolare alle liriche dei loro brani, che sembrano essere il vero punto di forza degli Humanoira. I testi di Riccardo infatti risultano essere ben strutturati e con originalità riescono a fondere emotività e poesia a quel sarcasmo e a quell’ironia tipiche dei toscani.

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Dopo tanti anni passati in giro a suonare, dividendo il palco anche con nomi importanti del rock cantautoriale italiano quali Giorgio Canali e Teatro Degli Orrori, gli Humanoira con questo nuovo lavoro vogliono avvicinarsi ancor di più al pubblico in maniera più semplice e diretta, lasciando poco spazio a sovrastrutture compositive che hanno caratterizzato i loro precedenti lavori.

Abbiamo contattato i due ragazzi degli Humanoira per conoscergli meglio e fare loro qualche domanda.

Ciao ragazzi. Qual è il vostro background da musicisti?

Io e Riccardo siamo cresciuti musicalmente insieme, lui come chitarrista ed io come bassista. Siamo principalmente autodidatti, a parte un paio di anni di lezioni private.

Ci siamo formati principalmente in sala prove, sicuramente non siamo dei musicisti tecnici, ma siamo molto fortunati perché nella band che ci segue ci sono musicisti molto preparati e che hanno fatto il conservatorio.

Siete una band di Livorno. La toscana negli ultimi anni ha visto nascere realtà musicali importanti come ad esempio Motta e Zen Circus.

Livorno in particolare è sempre stata una città attiva a livello artistico e musicale. Quanto la vostra città influenza il vostro modo di vivere e concepire la musica?

Ci ha sicuramente influenzato molto.  Livorno è una citta’ che ti marchia a fuoco… anche se non sei nato li.

Come dice un comico livornese (C. Marmugi)puoi essere di Parigi, puoi essere di New York, ma tanto non sei di Livorno”.

Dai testi di Riccardo non credo si faccia fatica a percepire l’ironia e il sarcasmo tipico della mentalità livornese, seppur convogliati in momenti più poetici e sentimentali, che comunque rispecchiano la vena generosa ed emotiva, magari un po’ nascosta del popolo labronico.

Come band inoltre siamo sempre stati parte della scena musicale della città e nel corso degli anni abbiamo diviso il palco con tante band livornesi. Questo ci ha permesso di entrare in contatto con realtà vicine alle nostre che ci hanno influenzato.

Livorno, pur essendo una città abbastanza piccola ha una realtà musicale incredibilmente varia e florida.

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Da dove deriva Humanoira?

Humanoira è l’anagramma di Humaniora (scienze umane).

Inizialmente il nome scelto era quest’ultimo, ispirato da un capitolo della Montagna incantata di Mann.

Poi ci siamo accorti che esisteva già un gruppo con quel nome (un po’ come i Verdena che inizialmente si chiamavano Verbena), abbiamo quindi invertito la “I” con la “O” anche ispirati dal fatto che se scomposto poteva richiamare HUM (umanità) ANO (sodomia) IRA (rabbia).

Considera che è un nome scelto quando eravamo molto giovani.m Abbiamo provato a cambiarlo un sacco di volte, anche sfruttando il cognome di Riccardo (VIVALDI) ma eravamom legati troppo al nome e a ciò che rappresentava: la nostra adolescenza.

Il nuovo singolo “Tutto ok.. ma ti devo parlare” sembra segnare una svolta di sound che vira di più verso il pop rispetto ai vostri precedenti lavori. Da dove nasce l’esigenza di sperimentare nuove sonorità?

Sicuramente. E’ una svolta di cui siamo veramente molto fieri, anche se noi preferiamo considerare questo cambiamento,una virata verso il cantautorato. Il nostro obbiettivo era di fare qualcosa di “popolare“, più che pop.

Per la prima volta da quando suoniamo abbiamo la percezione di poter arrivare veramente al pubblico, nel bene o nel male.

Siamo cambiati anche caratterialmente, in qualche modo ci siamo addolciti e quindi per noi questo sound è l’unico che poteva essere preso in considerazione, perché rispecchia a pieno quello che siamo adesso.

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Nel ultimo singolo con ironia parlate di quella delicata fase che precede la fine di una relazione che sovente inizia proprio con la temuta frase “ti devo parlare”. Perché avete voluto affrontare proprio questo particolare aspetto?

Il testo nasce dall’esigenza di raccontare una storia autobiografica, quindi non è stata una scelta ma una necessità espressiva.

Chiaramente è una situazione che prima o poi nella vita’ capita a tutti.

Spesso nelle storie di coppia che durano da anni, la fine non è “ghigliottina”, ci si trascina per inerzia verso la fine. In questo limbo il rapporto spesso diventa dominante\dominato.

Uno comincia a pensare di riuscire a convivere lo stesso anche con “la costola rotta”. L’altro non ha la forza di lasciare, ma cerca (con i suoi atteggiamenti), che sia l’altro a farlo.

Dopo beh… ci sono molti finali possibili, il video ne prende uno in particolare.

Il vostro ultimo E.P. si chiama “Sorrisi e canzoni”. Come descrivereste questo nuovo lavoro a chi si approccia a voi per la prima volta?

Sorrisi & Canzoni è un posto in cui sono racchiusi varie soggettive, molto sogni, speranze e un po’ di dolore.
Le Canzoni non hanno la pretesa di voler imporre o insegnare, hanno solo una gran voglia di coccolare, strappando a chi le ascolta, tutte le varie sfaccettature che ha un sorriso.

Qui ci siamo messi per la prima volta veramente a nudo, siamo senza i filtri, che magari in passato utilizzavamo per mostrare i muscoli . Fondamentale per la riuscita di questo Ep è stata la produzione di Michele Guberti di Massaga Produzioni, che ha tirato fuori il meglio da ognuno di noi.

Avete collaborato con qualcuno in particolare durante le riprese del video-clip di “Tutto ok.. ma ti devo parlare”?

Si, tramite Enrico Fernandez che poi è il regista del video di “Tutto ok…ma ti devo parlare!!” siamo entrati in contatto con una realtà molto interessante che è la DEAN FACTORY una casa di produzione cinematografica di Livorno.

Ci erano piaciuti i loro lavori e avendo modo di fare una colonna sonora per un loro cortometraggio ci siamo conosciuti meglio e abbiamo deciso di collaborare sia per il video di “Tutto ok… ma ti devo parlare!!” che per quello che sara’ il secondo singolo che uscirà a dicembre.

Ne vedrete delle belle. Crediamo che siano due lavori veramente interessanti, e di personalità.

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Avremo modo di vedervi suonare dal vivo?

Certo, stiamo organizzando una serie di date per presentare il nuovo Ep che uscirà il 18 ottobre.
Il 9 novembre suoneremo al THE CAGE a Livorno, mentre il 19 dicembre al CARACOL di Pisa.

Prossimamente tireremo fuori altre date. Basta seguirci sui nostri canali social per tutti gli aggiornamenti.

Ascolta Gli Humanoira nella playlist Spotify di Indie Italia Mag

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