Da Grandi

Da Grandi ci ha messo la faccia | Intervista

Da Grandi scopre la musica all’età di 12 anni trovando il suo primo software di produzione in regalo nelle confezioni dei cereali di cui è ancora oggi ghiotto, ma il suo progetto da cantante indie prende vita nel 2018.

Sopo essersi esibito come Dj e aver partecipato a un importante programma Tv su Italia 1 capisce che sente il bisogno di voler scrivere e cantare nuove emozioni per raccontare la sua vita o semplicemente le cose che gli passano per la testa.

Il suo nuovo singolo, dal titolo Mettere La Faccia, pubblicato il 26 Giugno non è solo metaforico, ma è anche un modo per mostrare la sua identità che fino  a quel momento preferiva tenere nascosta.

Il brano è un inno ad uscire allo scoperto senza vergogna, prendendosi le proprie responsabile e lasciando da parte le insicurezze e i giudizi degli altri.

Da Grandi ripercorre tutte le tappe che hanno portato a sottovalutarsi, riuscendo così a sentirsi più libero e orgoglioso del suo lavoro.

Consigliamo a chi ha delle insicurezze di scacciarle via, ascoltando questa canzone a tutto volume.

Ci devi mette la faccia, non è possibile che non ti piaccia.

INTERVISTANDO DA GRANDI

Da Grandi che bambino era?

Ero paffutello e molto timido.

Volevo fare il pediatra perché mi piaceva l’idea di far stare bene gli altri bambini… ed è figo che adesso che sono cresciuto sto provando con le mie canzoni a far stare bene i “bambini interiori” delle persone.

Il discorso mi fila, sento che il piccolo Da Grandi che mi vive dentro è soddisfatto.

Da Grandi

È più imbarazzante Mettere la faccia o regalare Cento rose?

Possono essere imbarazzanti entrambe le situazioni. L’imbarazzo è un’emozione sottovalutata ma importantissima: significa che riesci a vedere le tue azioni con occhio critico e che sai contestualizzarle in relazione a chi ti sta intorno.

W l’imbarazzo!

Secondo te si saprà mai l’identità di Liberato? Tu hai qualche idea?

Io credo che si mostrerà quando se la sentirà. Per me è stato così, non mettiamogli fretta.

Da Grandi

Quanto è importante per un artista curare la propria immagine e comunicare bene sui vari social network?

È bello quando la propria immagine e i propri profili social rispecchiano davvero quello che si è. Non mi sentirei coerente con ciò che dico nelle canzoni se avessi l’immagine da macho o da trapper, ma alla fine basta conoscere se stessi, il modo di comunicare sui social (come anche nella vita reale) è solo una naturale conseguenza di questo.

Probabilmente non hai mai fatto a pugni con Freud mentre immagino che avrai preso un aperitivo con Sick Luke vista anche la vostra collaborazione. C’è un complimento che vorresti fargli?

In realtà ho fatto più volte a pugni con Freud ultimamente, ed è stato anche divertente alcune volte: mi sono appena laureato in psicologia e ho dovuto per forza di cose fare i conti con le teorie di Freud e con le mie tante psico-stranezze.

Luke è un Grande, gliel’ho sempre detto: ha la bellezza di aver mantenuto un approccio genuino e “da bambino” sia davanti ai software che come persona, e questo è molto raro da trovare, specialmente ad alti livelli.

Nel mio linguaggio questa dote si chiama DAGRANDYNESS, e Luke ne ha da vendere.

Qual è il sogno più strano che hai fatto?

Faccio spesso sogni strani. Stanotte ho sognato che ero la regina Elisabetta per esempio. Ma i miei sogni preferiti sono quelli in cui mi accorgo che sto sognando e inizio a volare. E di solito volo come se stessi nuotando a rana, è super figo!

Perché in Italia l’erba è vista così male?

Quella legale no dai…

Se dovessi andare in un posto sperduto dell’Alaska per una settimana cosa ti porteresti?

Un vocabolario italiano – eschimese.

La vita è un ascensore. Come ti è venuta fuori questa similitudine?

Beh, la vita è un continuo su e giù (o almeno la mia lo è sempre stata ahaha). L’importante è avere un buon piano terra da cui partire.

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