“Sea song” (Friedrich): Quando il mare evoca musica | Recensione
Il mare è da sempre fonte d’ispirazione in ogni forma d’arte. E’ probabilmente il legame arcaico che ci lega al mare a renderlo un elemento che solo a guardarlo può evocare in noi intense sensazioni.
Con lo sguardo rivolto verso il mare i pensieri possono correre veloci e oltrepassare qualsiasi confine. E quando questi pensieri vengono tradotti in musica, e nello specifico con un pianoforte, il risultato può davvero essere emozionante.
Friedrich, è un pianista italiano classe 1980. Si forma fondamentalmente come autodidatta e prende parte a numerosi festival Jazz sia in Italia che all’estero arrivando nel corso del tempo a collaborare con artisti come Roy Paci, Cristina Donà, Frankie Hi-NRG e Cristiano Godano.
“Sea song” è il primo album pubblicato con lo pseudonimo di Friedrich. Un album piano solo colmo di suggestioni melodiche che accompagnano l’ascoltatore in un viaggio dolce come il tenue tepore di un sole che lento sorge sull’orizzonte di un mare calmo.
Sei brevi tracce che però riescono senza dubbio a trasmettere la sensazione di essere trasportati e cullati come lo si è dalle onde del mare.
“The Exit” è il brano che apre il disco. Un dolce inizio che col suo tema ci conduce al secondo brano: “Children Light” che continua la sensazione di essere accompagnati in maniera dolce su di un mondo di pensieri e sensazioni che solo un qualcosa di sconfinato come il mare può regalare. Ma queste sensazioni hanno anche un rovescio della medaglia, quello della malinconia.
Ed è così che il terzo brano del disco, “The Crystal”, ci ricorda che anche la tristezza è parte di questo grande gioco.
“Blue clouds” immediatamente ci riporta a cavallo di un onda che sale e scende e “Pumpkins and hills”, penultimo brano del disco, con decisione continua a trasportarci su questa onda immaginaria che però non si infrange, ma si esaurisce da sé con “I morning”, brano di chiusura, che riporta il tema su un piano di quiete e serenità che si rivelano la metà finale di questo breve ma intenso viaggio.
“Il Mare come via d’uscita, con le sue voci, le orme che scompaiono e si trasformano in luce.
Non è un confine, non ha confine, trasporta pensieri di altri tempi, frammenti di altri posti.
Persone. E’ risveglio. Cristallo in mezzo a respiri ed orizzonti. Ogni canzone racchiude. Come Conchiglie.”