New Indie Italia Music Week #206

New Indie Italia Music Week #206

E si esercitava continuamente. Per sviluppare quel talento latente. Che è nascosto tra le pieghe della mente. E la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle. Dalla finestra nel tetto con un messaggio. Voleva prendere contatto, diceva: “Extraterrestre, portami via. Voglio una stella che sia tutta mia. Extraterrestre, vienimi a pigliare. Voglio un pianeta su cui ricominciare”

(Eugenio Finardi, Extraterrestre)

A tutti gli artisti, i cantautori, le cantuatrici e i musicisti: extratterestri travesti da anime urbane che vagano tra le vie della città senza mai riuscire a trovare un posto nel mondo. In attesa di prove certe di vita oltre il globo terracqueo, ci affiadiamo a voi per cercare di sfuggire all’onda tumultuosa degli eventi e delle notizie che è sempre lì pronta a travolgerci.

Porteteci su nuovi pianeti mai esplorati, mostrateci colori che non esistono ed emozioni che fin qui non abbiamo avuto la possibilità di provare.

Extraterrestri, portateci via…

E tu, sei pronto a un nuovo incontro del terzo tipo?

Preparati, con i nuovi brani della settimana scelti e recensiti dalla redazione!

Internet (Album)

Giuse The Lizia ci sorprende con un’aria di novità e leggerezza, deliziandoci con il suo nuovo album intitolato Internet, composto da 11 tracce da cantare a squarciagola in qualsiasi momento della giornata. Addentrandosi nell’album, si nota come l’artista affronti numerosi temi, ponendo particolare attenzione al senso di inadeguatezza di fronte all’incertezza su quale strada intraprendere nella vita.

L’album nasce con l’intento di raccontare le sfide e le bellezze dei vent’anni, rappresentando il senso di smarrimento che si prova nel cercare il proprio posto in un mondo tanto complesso quanto fragile. Internet è l’album perfetto per ogni fase della vita: può accompagnare momenti di rottura, riflettendosi nei testi di “SCS” o “Persi da un po’”, ma è anche uno di quei dischi che rendono piacevoli le serate in compagnia di buona musica.
(Andrei Lepadat)

Giuse the lizia: 10

Il cielo verticale

La canzone racconta un momento surreale della carriera del cantautore, ispirato a un’esperienza televisiva che lo vide immerso per mesi nell’atmosfera ovattata ed energica degli studi di una nota rete italiana. Come spesso accade nei suoi lavori, Il Cile affronta i tormenti umani, sentimentali e mentali che caratterizzano quel vissuto, muovendosi tra ironia e malinconia. Con “Il cielo verticale” l’artista offre al suo pubblico un frammento del suo universo interiore, ricco di vortici emotivi, ricostruito attraverso parole e musica con la sua consueta autenticità.

Il Cile: 8

Sotto la conchiglia

Con il debut abum “Un Amore debole” ci avevano fatto perdere la testa: un rock uptempo tagliente in grado di fondere in maniera ironica e incontenibile il post-punk degli anni ottanta e gli incantevoli voli melodici dei cantautori italiani.

La musica deli ADA ODA è uno strano mix che unisce alla perfezione il Belgio – la band si è formata a Bruxelles – all’Italia – Paese di origine della carismatica voce del gruppo, Victoria Barracato, figlia di un palermitano emigrato in Belgio negli anni ’50 – cantato in un italiano ironico, spezzato e spigoloso che li rende assolutamente adorabili e che nel 2022 ci aveva impedito di sussultare alla scena degli spaghetti tagliati con il coltello nel video della title track “Un amore debole“.

Gli ADA ODA ci sono mancati, tanto, e finalmente hanno annunciat l’uscita del singolo “Sotto la conchiglia“.

Nella nuova canzone, Victoria parla di gelosia e auto-convincimento con una buona dose di umorismo e acidità. Ad accompagnare l’uscita del singolo, la pubblicazione del video di cui la band è  protagonista.

Ada Oda: 7.5

Mi fa male tutto (Album)

MI FA MALE TUTTO è il primo album di Liquore, prodotto da Powv e Polvere.

Ogni traccia porta con sé una serie di esperienze vissute in prima persona dall’artista e tutte le riflessioni che ne sono conseguite. Che siano storie d’amore e ricordi di relazioni come in Pasta Analogica o Fragola, o pensieri più profondi sulla vita come in Uomo Ragno e Fuochi d’artificio. Tutte le tracce celano riflessioni e pensieri che quotidianamente ci troviamo ad affrontare. Il titolo indica proprio questo, il rendersi conto di essere vivi per via di tutto ciò che succede intorno a noi, ci fa male ma è proprio quello a renderlo reale e unico.

Liquore: 7. 5

Balla coi lupi nella stalla (Album)

In concomitanza con il ventennale del progetto, previsto per il 2025, Pop X ha annunciato in rapida successione il nuovo disco “BALLA COI LUPI NELLA STALLA” e un tour nei club, che da novembre 2024 lo porterà a calcare i palchi dei più iconici club delloStivale. “BALLA COI LUPI NELLA STALLA”, anticipato dall’uscita a sorpresa del primo estratto “CHINA” (24/09), vede il ritorno nel processo creativo, a 4 anni da “Antille” di Walter Biondani, co-fondatore del progetto.

‘Balla coi lupi nella stalla è un ritorno anche alle primissime robe che facevamo col Walter, ancora prima di avere un’etichetta dove pubblicarle…Quando abbiamo fatto il primo album, Pop Per, nel 2005, ci eravamo messi lì, a tavolino, dopo la maturità, con l’idea di fare canzoni in italiano con questo sound un po’ retrò ma elettronico. Allo stesso modo abbiamo fatto con l’ultimo album.’

PopX: 6

Le nuvole diranno di no

Kikì è un cantautore campano. Dopo il suo primo progetto “il tempo” pubblica il singolo “Le nuvole diranno di no”. Il brano esprime come anche le persone possano diventare casa e che malgrado gli imprevisti nella vita ciò che desideriamo è più forte di tutto. Claudio La Rocca sceglie di usare Kikì come nome d’arte per via di un aneddoto legato alla sua infanzia. Suo nonno amava dipingere e firmava i quadri con Kikì perché sosteneva che l’arte doveva essere apprezzata a prescindere che a farla fosse stato Kikì o kokò. “Le nuvole diranno di no” è disponibile dal 18 ottobre su tutte le piattaforme ed è la scelta giusta per chi ha bisogno di riconnettersi con se stesso.
(Greta Karol Nesci)

Kikì:8

Una sorella

“Una sorella” è il nuovo singolo di Atipico. Il brano è prodotto da Marco Diniz Di Nardo. Racconta di un dialogo che il cantautore immagina di avere con la sorella che non ha mai avuto, una persona con la quale confidarsi e alla quale donare la propria anima. Il brano è disponibile dal 18 ottobre su tutte le piattaforme. Atipico è il nome d’arte di Andrea D’Orazio, artista abruzzese che ha un grande legame con Lanciano,sua città d’origine. Vanta infatti anche un’esibizione nel teatro cittadino Fernaroli.
(Greta Karol Nesci)

Atipico:8

GERDA

Dal 18 ottobre è disponibile su tutte le piattaforme il nuovo singolo di !DEA. Il brano si intitola GERDA. Racconta gli ultimi istanti di vita di Gerda Taro attraverso i ricordi del suo compagno Robert Capa ed esprime il dolore per la perdita della persona amata. Evidenzia il sentimento di ripudio della violenza che Robert e Gerda hanno condannato per tutta la vita con i loro scatti fotografici. Il brano mette in luce tutta la sensibilità di !DEA, poliedrico rapper pugliese che vanta anche una partecipazione ad Amici 15.
(Greta Karol Nesci)

!DEA: 7,5

Boy di ferro (Album)

Un viaggio profondo e complesso attraverso il dolore e l’abbandono, dove minimalismo e sperimentazione sonora e lessicale si fondono in maniera brillante. Quello di Visconti si dichiara come un “breakup album”, alla pari di un Bildungsroman in cui l’artista esplora la crescita personale sia sul piano umano che artistico. La voce emerge attraverso testi frammentati, quasi disconnessi, trai ricordi confusi, crudi. Un album che ti colpisce dritto alla pancia.
(Ilaria Rapa)

Visconti: 9

Son of the Rambling Dawn

Un nuovo capitolo quello dei Mondaze che con “Son of the Rambling Dawn” si avviciano sempre di più aò nuovo album: un brano questo che mescola energia ma allo stesso tempo profondità, permettendoci di immergerci in una meditazione intensa sulla transitorietà della vita. La fusione tra shoegaze, punk e metal, ci porta in un mondo psichedelico e caleidoscopico che ben concilia la catarsi.
(Ilaria Rapa)

Mondaze: 8

Pretesto

La base elettronica di “Pretesto” con un mix di suoni a contrasto crea una tensione palpabile che ben si accosta alle tematiche affrontate nei testi. La cassa dritta e i ritmi incalzanti generano un’atmosfera in continua evoluzione, che accompagna l’ascoltatore in un viaggio introspettivo. La ricerca di un “pretesto” diventa il simbolo della fuga da sé, ma al tempo stesso un invito a rimanere ancorati ai propri legami. Ascoltando il brano l’emozione che ti travolge è ambivalente, tra smarrimento e desiderio di connessione, eppure non si smette di ascoltarlo.
(Ilaria Rapa)

Bye.tide:7,5

Ho paura di tutto

Sembra di sentire quel brivido lungo la schiena di domenica sera, davanti la settimana ventura. Quando tutta la nostra normalità ci lascia un gelido spavento, come se da sotto di noi, dove è sempre stata, possa sovrastarci e travolgerci di colpo. Ed ecco che i “baci senza guance” ci ricordano di quanto le persone possano essere diffidenti e di quanto forse dovremmo esserlo noi con loro. La droga che si ingoia è la metafora del terrore di perdere tutto il controllo assunto finora. Le notizie tremende che sentiamo in tv o dal web scorrono parallele al nostro quotidiano ma ogni tanto ci guardano dallo schermo e ci rammentano che se non sono perpendicolari a noi è per pura fortuna. Che non si sa mai, un giorno. Non si sa mai nemmeno che il nostro rifugio di certezze sia davvero rassicurante.
(Stefano Giannetti)

Santi Francesi: 8

Pianopiano!

Sembra la guerra della calma. Un interessante ossimoro, come a ossimoro corrisponde la situazione che Emma descrive. “C’è chi vuole arrivare alle stelle”, e magari dice di volerlo fare perché ha un obiettivo da seguire, ma di fatto corre a perdifiato solo dietro alla routine dal lunedì al venerdì. E dai divertimenti obbligati dal venerdì alla domenica.
Allora c’è chi le stelle “come noi sta per terra a guardarle” perché “arriveremo, è solo un’altra strada”, come dice il coro trionfante e magnifico verso la fine del brano. La risposta di chi accetta di far parte del panorama, di godersi tutto ciò che sta lì, irremovibile, che ci tiene in questo mondo. Quello vero. Non nella giostra costruita dagli stessi che ci girano dentro come criceti.
La strada fatta “pianopiano” finisce dopo, ma lascia un bagaglio maturato e ricercato nel tempo (come sembra essere risultato di ciò la fenomenale concertazione di registri della canzone). Uno zaino pieno di stelle.
(Stefano Giannetti)

Emma Nolde: 8

Bevi Troppo

Vita sopra le righe, sregolata e ribelle…ma qual è il confine tra la normalità e l’eccesso?
Il testo è un invito alla consapevolezza, poiché spesso l’eccesso può essere dannoso, in primis per la persona che ripete certe azioni.
Il ritornello : “ Bevi troppo, bevi troppo, siamo soli senza un soldo, parli solo sbiascicando.”, è un grido disperato per prendere coscienza e consapevolezza degli eccessi, che spesso portano alla rovina.
La ripetizione martellante del titolo enfatizza il messaggio, il tutto accompagnato dallo stile inconfondibile di Nervi, un mix di elettronica e tonalità dark-pop.
“Bevi Troppo” invita alla riflessione, a porsi dei freni, ma senza giudicare, piuttosto ci evidenzia le conseguenze degli eccessi in modo crudo e diretto.

(Benedetta Rubini)

Nervi: 8

Revolution Camp

Ci sono diversi tipi di Rivoluzioni che si possono fare, spesso le più forti sono quelle interiori, le rivoluzioni emotive e spirituali.
Questo brano rappresenta un vero e proprio viaggio emotivo guidato dalla voglia di ricominciare, dalla voglia di fare una rivoluzione interiore.
Revolution Camp nasce da un’esperienza vissuta dalla band in un campeggio e vuole offrire all’ascoltatore un momento di pace e di tranquillità, per trovare un po’ di respiro all’interno del caos quotidiano.
La spensieratezza può essere una forma di rivoluzione, infatti la canzone ci invita a ritagliarci proprio dei momenti di spensieratezza per rinnovare la nostra identità.
“Possa la tua identità evolversi eternamente, con l’amore e l’unità cuciremo delle tende.”
Connettiamoci con il brano e lasciamoci trasportare per ritrovare in noi stessi la voglia di rivoluzionarci.

(Benedetta Rubini)

Manifesto: 7,5

Cazzate

Sound accattivante, chitarre country rock, un po’ di synth e la voce coinvolgente di Giorgieness danno vita a questo nuovo singolo che nasce proprio da una lite.
Ci ritroviamo trascinati all’interno delle delusioni delle relazioni contemporanee, Giorgieness ci racconta infatti dei litigi e delle promesse non mantenute.
“Dico solo, dici dici solo cazzate, io ti voglio bene, ma… cazzate”. Schietta e diretta l’artista vuole rappresentare e urlarci tutta la sua frustrazione.
Inoltre centrale è la metafora del circo, con un clown e le donne cannone che si scontrano contro un muro di sentimenti confusi, viene usato volutamente per esprimere al meglio il caos delle relazioni moderne.
Con “Cazzate” Giorgieness continua ad esplorare temi personali , mantenendo sempre un sound travolgente.

(Benedetta Rubini)

Giorgieness: 7.5

Quello Che (Outside)

“Quello che” cattura sicuramente sin dall’inizio l’attenzione dell’ascoltatore, ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso , di sperimentale, in cui emergono lo stile e l’arrangiamento unico di Giulia.
È come se stessimo facendo un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso il caos, un caos interiore e profondo che dobbiamo trasformare in una forza.
L’artista utilizza la sua voce, che qui è praticamente sospirata, per abbattere i suoi ostacoli interiori e la trasforma in un’arma contro le proprie paure.
Ascoltandolo emergono tutte le ansie e le preoccupazioni, ma anche la speranza, Giulia vuole offrire attraverso questo brano un conforto a chiunque si sente vulnerabile e insicuro.

(Benedetta Rubini)

Giulia Impache

OPIFUOCO (album)

M.E.R.L.O.T si ispira al simbolismo di Ofiuco, il tredicesimo segno zodiacale poco conosciuto, spesso escluso dalla narrazione astrologica tradizionale. Il cantautore utilizza questa figura come metafora della sua condizione esistenziale, descrivendosi come “sempre fuori posto”, un outsider che si ribella all’ordine prestabilito.
La tematica centrale di “OFIUCO” è la lotta interiore contro l’ansia e il senso di smarrimento, sentimenti che M.E.R.L.O.T condivide con chiunque si senta in ritardo o fuori sincronia rispetto agli altri. L’EP invita ad abbracciare la propria identità in modo consapevole, senza farsi condizionare dal giudizio esterno.
(Andrei Lepadat)

M.E.R.L.O.T: 8,5

Crescere

“Crescere”, il nuovo singolo di GIARGO, rappresenta un passo importante nella sua carriera e anticipa l’uscita del suo primo album a novembre. La scelta di far uscire questo brano per primo non è casuale: “Crescere” riflette perfettamente lo stile e il suono che caratterizzeranno l’intero disco. Il brano mescola influenze di mediterranean-jazz e brazilian-funk, unendo le diverse sensibilità musicali dei membri della band Baia Zaiana, che supporta GIARGO sia in studio che dal vivo. Questo mix crea un sound fresco e originale.
Il singolo offre un’esperienza ricca di immagini quotidiane, tra leggerezza e malinconia. “Crescere” evoca momenti semplici come una colazione al bar, un aperitivo al minimarket o una domenica al cinema per rassegne d’autore. Sono scene di vita ordinaria, ma raccontate con delicatezza, che portano a riflettere sul passare del tempo. Le melodie alternano toni nostalgici a ritmi più vivaci, creando un gioco di emozioni che riflette la complessità della vita. Il testo descrive un’isola immaginaria, piena di pace e serenità, dove le vecchie parole d’amore si dissolvono nel rumore della città.
(Andrei Lepadat)

GIARGO: 7

Strade Bianche

Le strade sono fatte per muoversi, spostarsi, conoscere. Percorrerle ci fa crescere. Ogni tanto però bisogna prendere una direzione diversa, una stradina più piccola che ci allontana dalla via più sicura e certa.
I viziosa con le loro strade bianche vogliono farci divergere completamente. In questo brano, che esprime il loro dissenso, capovolgono tutto. Si tratta di un vero e proprio atto di sovvertimento, per remare contro i valori tradizionali e le convenzioni sociali. La ribellione non può che avvenire mediante la convergenza tra il punk del ‘77 e l’animo post punk di oggi.
È un pezzo tagliente, nudo e crudo, che non ha paura di far emergere il lato peggiore delle persone, il marcio che c’è in ognuno di noi, ma che solitamente si tende a nascondere. L’ascolto ci consente di espiare questo peccato, di ripulire il nostro animo e di redimerci attraverso un sound tempestoso ed esplosivo.
Più che bianche e candide, possiamo considerarle strade rosse, cariche di forza e rabbia. Sono strade che rappresentano una denuncia sociale a favore di chi viene marginalizzato e offeso.
(Giulia Silvestri)

Viziosa:8

Mappa di ogni corpo(album)

Tancredi Bin ha riunito tutti i pezzettini in un album. “Mappa di ogni corpo” è la raccolta dei suoi ultimi lavori, frutto prezioso di una ricerca profonda e innovativa. La riflessione parte da un nodo cruciale: qual è il rapporto tra la materialità e la spiritualità? Si tenta di dare una risposta, si cerca il giusto equilibrio fra queste due componenti, sia tramite uno sguardo esterno, un’uscita dal proprio io, sia attraverso un’osservazione introspettiva, di dialogo interiore.
È un album organico, un organismo vivente e dinamico, in cui i singoli pezzi dialogano tra loro e si riprendono l’un l’altro. Si cambia forma varie volte, ma si è sempre la stessa materia; fluidi e scorrevoli, ma sempre acqua. Ci sono elementi e temi ricorrenti, che si sviluppano in un modo assolutamente originale e creativo: gli stessi momenti vengono percepiti da diverse prospettive.
È un percorso. Un processo contemplativo di sensazioni passate alla scoperta del proprio sé, alla scoperta di un nuovo involucro in cui poter dimorare, di una nuova pelle da indossare. In seguito a una liberazione, si tenta di ricostruire a partire dalle macerie, incastrando i vari frammenti tra di loro. Tracciando delle linee Tancredi segna il “confine della parte carnale”, unisce i nei dando forma a delle costellazioni, al “piano astrale”. Affronta momenti di fragilità ma, “finalmente alleggerito dalla secrezione del pensiero”, capisce quanto sia futile la razionalità che sovrasta tutto il resto. Ecco dunque che si giunge al corpo incarnato, ovvero quello realmente vissuto e percepito. Si arriva a sentire le cose, anziché pensarle.
Mostrando una personalità artistica rara e sincera, Tancredi ci regala qualcosa che va al di là degli schemi. Lo avvertiamo anche prestando attenzione alla sperimentazione del suono: troviamo ticchettii, campanelli, chitarre a tratti alienanti, soffi e respiri liberatori. Mi raccomando però, non limitatevi a un ascolto frettoloso. Immergetevi con cura nelle profondità dell’animo di Tancredi, assaporando ogni piccola trasformazione.
(Giulia Silvestri)

Tancredi Bin: 9

Venere e Giove

“Venere e Giove” è un brano poetico, che ci porta a riflettere sulla materia di cui sono fatti i sogni (“gocce che non cadono dal cielo e, se ci pensi, restano sospese e si disperdono solo se ci rinunci). L’avvicinamento fra i due pianeti, il bacio tra Venere e Giove, è qualcosa di realmente fugace: non dura che un attimo.
L’incontro tra Malamore e Maestro Pellegrini da vita a un brano suggestivo e onirico, che, con una intro intima piano e voce rivela inizialmente la fragilità dell’essere umano e l’amarezza che provoca la lontananza dell’altra persona, fino a giungere a un sound più esplosivo e rassicurante. Dal testo, particolarmente evocativo, emerge l’ispirazione cantautorale che caratterizza questo brano, che viene arricchita da sonorità contemporanee coinvolgenti.
Il brano è una preghiera che rivolgiamo a una persona per farla restare. Parla proprio di questo sfuggirsi e rincorrersi nuovamente: una storia d’amore impossibile, destinata a non permanere. Si parla di abbracci in cui ci si perde per non ritrovarsi più, di ricordi sbiaditi. Fingiamo dunque che “un fiume che scorre lento e il vento che soffia contro sono l’unica certezza che c’è”, ma l’unico vero rifugio possibile è il sogno, in cui tutto può accadere.
(Giulia Silvestri)

Malamore, Maestro Pellegrini:8

CANARINI NELLA GIUNGLA

I sentimenti diventano complessi quando c’è la necessità di spiegarli, fanno tenerezza quando due persone si amano e si piacciono senza sapere cosa può essere quel tipo di sensazione . E come biasimare due bambini che provano interesse uno per l’altro e non per mancanza di coraggio, anzi per inesperienza non sanno come comportarsi in casi simili.
“Ma ti rendi conto che ci siamo detti solo ciao tutta la vita”

A volte il destino è testardo, a distanza di anni succede di incontrarsi e scrivere il seguito della storia. È così “Canarini nella giungla”, il nuovo brao di TheMorbelli, diventa la canzone dedicata al non è mai troppo tardi!
(Nicolò Granone)

Themorbelli: 9

Temporale

Una relazione può portare con se un temporale emotivo talmente forte da travolgere tutto, levando la voglia di andare avanti, arrivando a provare addirittura una sofferenza fisica. Neverbh descrive la sensazione di sentirsi a pezzi, affogando dentro una noia esistenziale.

Quello che è stato è stato, adesso non si vede più nessuna luce, e capita di accorgersi che ogni speranza era legata ad una persona esterna, scelta come ancora di salvezza per sopravvivere alle onde della vita. “Quando stavo bene così bastavi tu”.

Nuotare controcorrente è un gesto estremamente faticoso anche per i nuotatori più esperti, a maggior ragione se non si ha in mente un punto di arrivo.

(Nicolò Granone)

Neverbh: 7

 

Catramen

“A un passo da scappare, Milano mi rimane sempre addosso l’odore il ricordo dei raggi del sole ora sono catrame”.

I TFR descrivono l’insofferenza di una città che dall’esterno può essere vista come un miraggio mentre chi ci vive sa che alla fine è un posto come un altro, a maggior ragione se è costretto a vivere le preoccupazioni e il disagio di una generazione instabile obbligata a fare i conti con se stessa.

Giovani svuotati da sogni e desideri, che hanno aperto il proprio cuore a persone sbagliate che lo hanno riempito di paura e delusione, adesso osservano i muri della città attraverso un velo di grigiore. Una nebbia non atmosferica, ma emotiva, difficile da dissipare e soprattutto sopportare.

(Nicolò Granone)

TFR: 7,5

caselle di posta

Sembra assurdo pensare a quanto sia complicato comunicare con alcune persone, quando nel passato nascevano rapporti a distanza senza cellulari, internet o social network. Bastava un pensiero scritto con inchiostro su un foglio di carta e poi mandato nel vento con la speranza che arrivasse nelle giuste mani. Le finestre di casa tua sembrano caselle di posta, canta Leanò con malinconia, però il protagonista di questa storia non ha il coraggio di avvicinarsi o di lasciare un messaggio, anche se dentro ha tante di quelle cose che oltre a parlare urlano, talmente forte da diventare ingestibili e fastidiose.

Oggi è molto difficile riuscire a parlarsi chiaramente perché regna la confusione, ed è ancora più faticoso prima comprendersi e capire quello che si vuole dire, di conseguenza elaborare non per forza un discorso complesso, può non essere semplice produrre una frase.

Ecco, troppe opportunità possono creare incertezza, troppe scelte sono una distrazione che non permette mai di riuscire ad arrivare a destinazione.

(Nicolò Granone)

Leanò: 8,5

Le feste con i bambini

30 anni a 20 anni sono uno spartiacque, una proiezione di un futuro aggiustato tutta rose e fiori. Si pensa che diventare grandi sia un modo per costruirsi un futuro, avere dei punti cardini tipo casa, lavoro e famiglia. Spoiler, non succede. O almeno non succede quasi mai.

30 anni a 30 anni sono insicurezze, rimpianti, rimorsi e un continuo ragionare con i se e con i ma, con la ragione che blocca il coraggio d’impazzire e mollare tutto cambiando vita.

Le Lame in questo brano raccontano una triste verità: quando ci si ritrova alle feste con i bambini ci si sente a disagio, non per la differenza d’età con quelle piccole pesti, bensì nel guardare i genitori che orgogliosi si vantano dei loro successi. Gli invitati invece presenziano per gentilezza e amicizia, sentendosi però indietro nella corsa per la vita, provando addirittura l’istinto di fermarsi, sventolando con rabbia l’idea che certi traguardi oltre ad essere inarrivabili, almeno nel breve, periodo appartengono agli altri, che ormai i posti migliori sono irraggiungibili. È ormai tardi per realizzare ambizioni di gioventù.

(Nicolò Granone)

Le Lame: 8

Scritti a matita

Se si scrive a matita si può sempre prendere una gomma e aggiustare. Nella vita è più difficile riuscire a rimediare ai propri sbagli, cancellando gli errori per completare nuove pagine di vita. ANXIETY e trasparentesi raccontano la fortuna e sfortuna di avere 18 anni. Se da una parte la gioventù riesce ad essere sfrontata, dall’altra aumentano le responsabili e se si commette un passo falso le conseguenze sono vissute sulla propria pelle.

Il brano vuole entrare in sintonia con la Generazione Z, esprimendo quanto sia complesso trovare il proprio posto nel mondo di oggi.
Si tratta di una fase di grande vulnerabilità e confusione, soprattutto per tutti quei ragazzi che si trovano a confrontarsi con pressioni sociali, familiari e personali creando un cortocircuito tra aspettative, sogni e realtà.

(Nicolò Granone)

ANXIETY feat trasparentesi: 7,5