Musica Italiana 3.0: le nuove leve del panorama musicale italiano (Indie Italiano 2016)

Il 2016 è l’anno del cambiamento per la musica italiana. Dopo decadi di hit patinate, serenate melense e testi demenziali, le emittenti radiofoniche (e.g Radio Deejay), stanno iniziando ad apprezzare l’autenticità e l’eclettismo dei nuovi volti della musica italiana; quella nata sotto la luce al neon delle camere disordinate degli studenti fuori sede, quella dei garage e delle cantine umide in periferia.

I nuovi volti della musica italiana, capaci di racchiudere  complesse questioni sociologiche in pochi versi, dimostrano eccellenti doti di scrittura e di composizione.

Ermetici, sognatori, pessimisti, sociopatici, frivoli,  empatici, visivamente efficaci e musicalmente riconoscibili: è la nuova generazione della musica italiana…. finalmente!

Di seguito, una selecta di 15 artisti fra cantautori e band che si stanno distinguendo in quanto a sonorità e contenuti. Una generazione di artisti, autori di canzoni-manifesto che racchiudono in sè tutte le preoccupazioni, le paure e i frammenti di felicità quotidiana dei giovani italiani che tra un lavoro precario e un esame all’università, cercano di trovare una giusta collocazione in una società, come quella italiana, cesellata di paradossi, barriere culturali e diversità.

1) Calcutta

Esistono  cantautori nati dal caso, dall’addio, dal distacco. Figli di un vuoto, insomma. Calcutta rientra perfettamente in questa categoria. Abbandonato dall’amico Marco Crypta nel 2011 dopo aver fondato insieme i “Calcutta”, il giovane è costretto a farsi cantautore. Ecco, allora, Mainstream: un album in cui questa sorta di disagio esce allo scoperto e si getta addosso all’ascoltatore.

 

2) Cosmo

Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi, spicca tra gli esponenti del nuovo cantautorato indipendente per il tentativo di proiettare la canzone in italiano verso derive sonore molto attuali. Il dialogo con una certa elettronica da club, che finisce per contaminare la struttura stessa dei brani.

 

 

 

3) Ex-Otago

Gli Ex-Otago si formano a Genova nel 2002 come trio acustico.

« Otago è il nome di una squadra di rugby della Nuova Zelanda che vince il campionato contro ogni pronostico. Fantastico! Suona bene e ci piace pure il concetto! Bene… dopo 5 minuti non ci piaceva più. Ci siamo sciolti e riformati come Ex-Otago. “

 

4) Maria Antonietta

Classe ’87  anche Maria Antonietta è una delle poche paladine di del cantautorato al femminile in Italia.  Si  fa notare come vocalist e chitarrista del duo Young Wrists che poi si scioglieranno. olte influenze vocali e artistiche che rimandano a grandi cantanti italiane come Nada, Carmen Consoli e Cristina Donà, ma l’animo punk di Maria Antonietta fa pensare anche a PJ Harvey e Courtney Love.

 

 

5) Motta

Dopo essere stato il batterista e cantante dei Criminal Jokers, dopo aver lavorato al fianco di artisti come Nada, Pan del Diavolo e Zen Circus, il pisano Francesco Motta fa il suo esordio come solista con  Il disco manda segnali positivi dal fronte della canzone, si ha l’impressione di un cantiere aperto in cui febbrilmente si lavori intorno ad una idea giusta, una sensazione che rende ottimisti per il futuro.

 

6) Giorgieness

La 24enne Giorgia D’Eraclea, valtellinese di nascita, milanese d’adozione, è all’inizio del suo percorso, ma ha già alle spalle un Ep e un lungo elenco di concerti. Con i Giorgieness, la sua band che ha da poco cambiato formazione, sta facendo parlare parecchio di sé: il primo album uscirà ad aprile. In Rete sono già disponibili tre singoli (K2, Non Ballerò e Come Se Non Ci Fosse Un Domani) che della giovane cantautrice mettono in risalto la voce potente. Il genere è una miscela di melodie pop e suoni rock energici, con richiami agli anni Novanta.

 

7) TheGiornalisti

Band romana  a metà fra il cantautorato sociale e il pop. Scalando le cime tempestose dell’underground italico sono riusciti a conquistare le radio nazionali con il singolo “La Fine dell’Estate”. Follemente appassionati da Lucio Dalla, non si pongono limiti e lo citano continuamente. Anche loro si appigliano agli amori difficili, alle serate sbagliate e alle problematiche post adolescenziali di quindicenni mai completamente svincolati dalle logiche di liceo.

 

8) Selton

I Selton, band di origine brasiliana, vivono e lavorano a Milano e sono una delle realtà più interessanti del nostro panorama musicale italiano.  Hanno collaborato,tra gli altri, con il grande Enzo Jannacci e con Dente. La loro è una musica  armoniosa e confortante, un mix di chitarre gentili dove la voce del cantante Ramiro Levy è il giusto accompagnamento per i ritmi ovattati della band.

 

9) Marianne Mirage

ata a Cesena e cresciuta viaggiando per l’Europa, Marianne ha studiato recitazione e incontrato l’etichetta Sugar di Caterina Caselli per caso, suonando sui Navigli a Milano. La sua voce urban soul ha conquistato anche Piero Chiambretti, che l’ha voluta per nove puntate ospite fissa del suo programma Grand Hotel su Canale5.

 

 

9) Lucio Corsi

Il mondo di Lucio Corsi, cantautore “glam” poco più che ventenne e nato in Maremma, è popolato da alieni, strani animali di campagna, dinosauri e uomini cocomero che fanno la loro comparsa, da protagonisti, nel suo primo disco che in realtà raccoglie i suoi primi due Ep, Vetulonia Dakar e Altalena Boy

 

 

10) La scapigliatura

La Scapigliatura è una band formata da Niccolò e Jacopo Bodini, due fratelli cremonesi che da sempre suonano insieme e scrivono le loro canzoni.Nelle loro canzoni la tradizione cantautorale italiana viene rivisitata con un linguaggio ironico e ricco di riferimenti al pop e alla cultura alta, raccontando con fare cinematografico storie di pensieri e sequenze quotidiane dove le donne e le idee si intrecciano nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta dei due autori.

 

11) Fast Animals and Slow Kids

Iniziano a suonare musica per puro divertimento e si ritrovano dopo un paio d’anni ad aprire i concerti dei Ministri e dei Teatro degli Orrori. Propongono un rock molto simile a quello dei Ministri con influenze Post Rock. Con una carica energica non indifferente, i Fast Animals and Slow Kids sono considerati come il gruppo migliore in performance live.

 

 

12) Aucan

Gli Aucan sono un gruppo di musica elettronica originario di Brescia, formatosi nel 2007. La loro musica è scarsamente ‘’radio friendly’’, ricca di complicazioni elettroniche e virtuosismi sonori di sintetizzatore. Il loro tipo di musica difficilmente si adatta ad un contesto ballabile in quanto difficilmente si incontra nei loro brani il tipico andamento in quattro quarti di cassa e rullante.

 

 

13) Godblesscomputers 

Se dovessimo creare delle sottocategorie di questa selection metteremmo Aucan, Kotzuga e Godblessthecomputers appunto. Creatori di suoni elettronici che trasudano stile e raffinatezza. Pezzi da lasciare in loop nelle giornate in bianco e nero. Lorenzo “Godblesscomputers” Nada è un collezionista di suoni concreti, li esplora, cataloga, seziona, e ricompone con suoni di sintesi. La musica di Godblesscomputers è un pot di  hip hop dub e soul che alleggerisce dentro.

 

14)  Yakamoto Kotzuga

Raffinato, leggero, etereo, progressista. Giacomo Mazzucato è un giovane producer originario di Venezia che guarda a quanto di più sofisticato ci sia nel panorama della musica mondiale traducendo questi suoi ascolti in pezzi sorprendenti e inusuali per la scena italiana. Il suo metodo composositivo consiste nell’associare i campionamenti della chitarra a morbidi inserti elettronici di matrice 2-step e hip hop, creando trame intimamente ambientali e cinematiche.

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