Se i Tonno mi chiedessero come sto, risponderei bene, ma solo per cortesia. È più facile fare un sorriso, annuire e dire che non c’è nulla che non fa. Probabilmente sono in un momento della vita in cui vorrei certe cose, ma non riesco a ottenerle, sperando che prima o poi tutto si sistemi ascolto tanta musica e il nuovo disco dei Tonno, Quando ero satanista, fa riflettere sui grandi e piccoli problemi che ha chiunque giovane in crisi post università. I progetti da realizzare che sembrano un miraggio rispetto ai ricordi di quando si giocava da bambini senza pensieri. Poi è arrivato l’amore, i soldi che non sono mai troppi e la ricerca del lavoro perfetto.
Così ho chiesto ai Tonno come si fa a stare bene e mi hanno raccontato il loro rapporto con la felicità e di come si possa trovare persino nei luoghi più strani, definendo così il nuovo disco:
Non lo abbiamo fatto apposta questo album e quasi tutte le canzoni sono nate da flussi di coscienza, dal giocare in sala prove. Alla fine essere satanista per noi vuol dire un po’ quello: dare da mangiare, da bere e pagare l’affitto alla parte più infantile e libera di noi stessi, fare sì che continui ad abitarci dentro per ricordarci quanto è bello e giusto essere inadeguati, sentire la musica a tutto volume, innamorarsi male di tutto quanto. Fare disegni brutti.
È una domanda molto difficile visto che i testi spesso li improvvisiamo direttamente alle prove e non sono quasi mai premeditati, quando l’insalata di parole che cuciniamo ci sembra che possa avere sufficientemente senso per noi ha passato il test e può prendere la cittadinanza nel testo di una canzone quindi forse “filosofia di vita” è un po eccessivo, è piuttosto un glitch della nostra coscienza.
Bisogna possedere molte cose se quelle cose ci consentono di acquisire la facoltà di compiere nuove azioni che ci possano fomentare in qualsiasi modo.
Si.
All’infinito almeno vinci un grammy.
Per essere ganzi come gli Slipknot ( in generale ). In qualità di Tonno non l’abbiamo scelto, una sera alla festa di laurea del Ciuni abbiamo fissato la sala prove e prima di andarci abbiamo beccato Fabio dal vinaio e l’abbiamo invitato. Da lì ha avuto inizio la jam più brutta della storia della musica nel mondo però alla fine abbiamo scritto una canzone contro la pioggia e siamo stati felici di averlo fatto.
Ultimamente ne ascolto poche perché non sono innamorato di nessuna canzone ma quando c’è la canzone giusta ne basta anche una sola in loop forse.
Bhe ovviamente avvicinandosi ai 30 anni le paure stanno aumentando esponenzialmente, i sogni li faccio quasi solo di notte quando immagino per esempio di trovarmi davanti allo specchio del bagno, tutto in tempo reale nel senso che se stavo dormendo ed erano le 3:00 anche nel sogno erano le 3:00, e a un certo punto sento una voce di donna che dice “credevamo di dover fare una scelta ma forse l’avevamo già fatta” e poi un liquido nero comincia a colare dallo specchio e io grido forte AAAAAAA.
No raga dai non facciamo vittimismo generazionale saremo stati male tutti.
Attività fisica e soldi.
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