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Gianluca Todisco: “Noi non siamo le nostre paure!” | Intervista

Gianluca Todisco è un artista poliedrico, cresciuto artisticamente tra l’Italia e gli Stati Uniti (New York), che negli ultimi anni ha fatto della sua prolificità artistica un marchio di fabbrica. Avevamo già avuto modo di intervistare Gianluca Todisco in passato (leggi l’intervista qui) per l’uscita del suo singolo “Brute”.

Il suo nuovo brano “What is Reality” è uscito il 14 Maggio su tutte le piattaforme e gli store musicali, il visual è gia su Youtube. E’ una ballata uptempo con sonorità Pop Latin, bilingue Italiano/Inglese.

La canzone è un viaggio attraverso l’introspezione dei nostri sogni, le nostre speranze, le nostre paure più profonde. Una caduta libera nella mente, nel cuore, nell’anima. Un posto dove mettiamo a fuoco e manifestiamo la versione più vera di noi stessi, senza limiti, paure, debolezze, dove togliamo quella “maschera” che indossiamo per autodifesa. Un messaggio molto importante che Gianluca cerca sempre di condividere con le persone che lo circondano, il non essere i propri pensieri, il non essere le proprie paure.

Il visual è realizzato in collaborazione con il videomaker Luca Marincione X Marincione Ph ed è un viaggio nella nostra mente, una dimensione dove non esiste né spazio né tempo. Dove la mente attraversa, analizza i diversi stati del nostro subconscio, della nostra personalità, della nostra essenza. Le stage creations usate nel video sono realizzate da Gianluca Todisco stesso.

Intervistando Gianluca Todisco

Stai dando sempre più spazio all’italiano nelle tue canzoni…che sia il preludio ad un futuro totalmente “nostrano”?

Ciao ragazzi di Indie Italia Magazine! Diciamo che ci sono delle canzoni che per me nascono direttamente in italiano, mentre altre in inglese. Esprimersi in lingue diverse, per me, vuol dire rappresentare culture diverse, suoni diversi, raggiungere persone diverse ed è sempre un piacere mixarle insieme nei miei progetti. Per questo motivo continuo a studiarle.

Sei il protagonista dei tuoi video: pensi che tu sia la realtà di te stesso o sei influenzato dalle infinite realtà che ti circondano?

Le canzoni che scrivo mi rispecchiano al 100%. Sono un po’ il diario delle cose che vivo in prima persona o delle persone che mi circondano. Rispecchiano un processo di crescita che ognuno di noi fa nel corso della propria vita. Credo che ognuno di noi viva la propria realtà, secondo la propria etica, i propri principi, le proprie scelte che lo portano ad esprimersi e a rapportarsi nei propri rapporti interpersonali e nel rispetto delle idee altrui.

Una realtà che magari altre persone possono non comprendere e/o condividere semplicemente perché vivono altre realtà con percorsi diversi e sensibilità diverse, magari meno profonde, che non permettono di vedere dentro chi sei realmente.

Nel tuo ultimo videoclip mostri una maschera che non indossi mai realmente: da cosa ti protegge?

Il visual è realizzato in collaborazione con il videomaker Luca Marincione X Marincione Ph ed è un viaggio nella nostra mente, una dimensione dove non esiste né spazio né tempo. Un posto dove mettiamo a fuoco e manifestiamo la versione più vera di noi stessi, senza limiti, paure, debolezze, dove togliamo quella “maschera” che indossiamo per autodifesa.

La maschera è proprio quella protezione che viene posta tra noi e gli altri, un filtro per proteggersi dai giudizi ed ancor di più dai pregiudizi altrui, dalle etichette con le quali una parte della nostra società tende a giudicare e catalogare il prossimo. La canzone ed il visual sono quindi un viaggio attraverso i diversi strati del nostro subconscio, della nostra personalità, della nostra vera essenza dove sotto la maschera ci sono i nostri sogni, le nostre speranze, le nostre paure più profonde, le nostre debolezze.

Quando la realtà è ostile, credi sia meglio vivere in un sogno oppure affrontarla facendo crollare i castelli di sabbia?

Penso che i castelli di sabbia, a volte, siano creati dalle persone, che non trovano la forza o il coraggio di mettersi in gioco e costruire il proprio futuro su basi solide. Nella vita quotidiana ognuno di noi, anche involontariamente, si trova a vivere situazioni “ostili”, ma queste vanno affrontate e superate con energia positiva e a volte anche a muso duro, non lasciando che questi eventi possano condizionare la nostra vita.

Sei un artista prolifico e poliedrico: cosa consiglieresti a chi si approccia al mondo della musica da indipendente a 360°?

Ti ringrazio per questa domanda. Essere un artista indipendente vuol dire poter esprimere se stesso nella propria visione della musica e dell’arte che si condivide. Vuol dire non essere condizionati o veicolati nei propri progetti, nei propri testi e nella propria musica.

Consiglio a chi vuole intraprendere questa via di restare sempre se stesso, di continuare a studiare e di mettere su due belle spalle larghe per mantenere integri i propri progetti.

Ascolta Gianluca Todisco nella Playlist di Indie Italia Mag