Noi donne siamo così “dolcemente complicate” da riuscire ad ottenere sempre, o al meno nel 99% dei casi, ciò che desideriamo: non abbiamo paura di sbagliare, anzi una sconfitta è solo una grande opportunità nel far meglio.
Davanti ad uno specchio valorizziamo i nostri “difetti”. Davanti ad un piatto di carbonara chiediamo il bis, non curanti di occhi indiscreti sul corpo. Davanti la vetrina di un negozio preferiamo contemporaneamente un paio di Vans e di Jimmy Choo.
Siamo anche oggetto di disparità, stereotipi e grandi contraddizioni che, a volte, noi stesse in primis, seguite poi dagli uomini, non riusciamo ad ammettere o a superare.
Siamo mamme, siamo muse, siamo come le stelle perché brilliamo; come canta Leo Pari nel suo singolo dal titolo “Le donne sono come le stelle”.
Ed è proprio per la dirompenza e per il romanticismo delle liriche di questo suo brano che abbiamo deciso di intervistarlo per discutere sul tema delle donne.
Sono sempre stato affascinato dalle donne, le preferisco agli uomini per tanti aspetti: sono imprevedibili, rappresentano un universo sconosciuto ma allo stesso tempo molto affascinante, tutto da scoprire. È come una lingua straniera che non capisco, ma il cui suono è dolcissimo e non mi stanco mai di ascoltarlo.
No! È qualcosa che mi colpisce molto, nonostante abbia notato che l’indecisione spesso è una prerogativa di molte ragazze. Nel mio pezzo Vicino vicino dico infatti: non ti piaci con niente e non sai proprio che metterti stasera.
Forse perchè siamo stati una massa di ignoranti, ottusi, e forse ci faceva anche comodo! Non mi viene in mente neanche un lavoro di oggi che non possa essere svolto indistintamente da un uomo o da una donna.
Mi è naturale parlarne perchè spesso non riesco a capire fino in fondo alcuni loro atteggiamenti. Cerco, allora, di spiegarli mettendoli dentro una canzone. Il nuovo album, infatti, parla di donne ed in qualche modo anche alle donne.
Guardo sempre il viso: è la prima cosa che mi colpisce, non solo nelle donne! Il viso dice molte cose su una persona. Poi, sicuramente, la dolcezza del carattere: io sono una persona piuttosto spigolosa, ho bisogno di qualcuno che mi smussi gli angoli. Le prerogative prettamente fisiche invece sono variabili, non ho un “tipo” di fisicità preferita, dipende dalla loro personalità!
Purtroppo vedo ancora molti atteggiamenti discriminatori, spesso proprio nei confronti dell’omosessualità. Confido nelle nuove generazioni, nell’educazione che dovrebbe essere al primo posto nelle materie scolastiche.
Un loro super potere è quello di sapermi far sognare, desiderare ancora qualcosa: le donne mi fanno venire in mente un sacco di cose da dire in rima. Il fatto di paragonarle alle stelle non è casuale, sono simili. Le donne, come le stelle, sono infinite, diverse una dall’altra, a volte irraggiungibili, a volte una guida quando navighiamo in acque sconosciute. Sicuramente sono capaci di farci esprimere ancora desideri, a volte irrealizzabili.
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